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Recensione Volto Nascosto 1

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Volto Nascosto
(Sergio Bonelli Editore, 100 pagine in b/n , € 2,70 cad.) testi di Gianfranco Manfredi, disegni di Goran Parlov


La scommessa, finora, è vinta. Il debutto di Volto Nascosto, nuova (mini? maxi?) serie Bonelli partorita da Gianfranco Manfredi e il suo staff, convince. Convince l'ambientazione, principale motivo di curiosità, e convince il protagonista, Ugo Pastore. Volto Nascosto parte con uno scenario esotico, promettendo di farci viaggiare con la fantasia anche tra vie conosciute (Roma, nel prossimo numero), e con un personaggio lontano dagli eroi assoluti dei classici.

Debole, mingherlino, persino dotato di una piccola ma evidente malformazione, Ugo compensa con un carattere forte, un invidiabile coraggio, una grande forza d'animo, che gli permettono di tenere testa al misterioso e carismatico Volto Nascosto, una “presenza” più che un co-protagonista. Le vicende del figlio del commerciante e del leader ribelle si cominciano a intrecciare in Eritrea nel 1889, dove Pastore si reca insieme al padre per questioni di affari e presto viene catapultato in un intreccio di intrighi politici e militari, che lo portano brutalmente in contatto con la miseria e la disperazione della popolazione e con chi dice di combatterle, Volto Nascosto, appunto.

Manfredi intreccia una storia avvincente, alternando sapientemente scene di dialogo e di tensione con frenetica azione, mescolando personaggi inventati e non, situazioni realmente esistite ed altre di fiction, con la maestria e la cura per le fonti dimostrata abilmente su Magico Vento. Goran Parlov si riconferma uno dei migliori disegnatori attualmente in circolazione, riuscendo a integrare la sintesi dei maestri del fumetto (Alex Toth su tutti) alla cura per i dettagli dei grandi artisti (come nei vestiti e in certe scenografie).

Lo sceneggiatore ha parlato in varie sedi della saga di Volto Nascosto come di un lungo romanzo di avventura. Le premesse promettono bene e, a confronto con certi “romanzi grafici” o “graphic novel” in circolazione, dimostrano come non sia necessario trovarsi in libreria per avere davanti un vero e proprio romanzo a fumetti. Con buona pace di certi intellettuali.



Marco Rizzo
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