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Analisi: Simpson, la strada per il film

La strada per il film

Cominciamo dall'inizio.
Senza bisogno di partire dal 19 aprile 1987 quando il primo breve episodio dei Simpson vide la luce all'interno del "The Tracey Ullman Show", basta tornare al 1992, quando andò in onda l'episodio Kamp Krusty, come apertura della quarta stagione, che raccontava l'estate da incubo di Bart e Lisa al campo estivo di Krusty Il Clown.
L'idea originale era di fare di questa storia la trama portante di un film per il grande schermo, ma ci furono dei problemi nel rendere il copione abbastanza lungo e il progetto venne presto abortito.
Da allora, voci e rumors si sono susseguiti negli anni fino al 2001 quando, accompagnato da un breve teaser trailer che scimmiottava "Superman Returns" (mandato in onda prima dell'"Era Glaciale II"), arrivò l'annuncio che il cast di doppiatori aveva firmato un contratto che prevedeva l'opzione che prestassero la loro voce per un film.
Da quel momento iniziò la corsa per scrivere una storia per vedere la quale valesse la pena pagare. Si unirono quindi nella produzione i principali artefici del successo della serie, e cioé:

- Matt Groening, il principale creatore, nato nel 1954 a Portland, che iniziò a 23 anni la carriera di scrittore e fumettista con il fumetto Life In Hell che realizzava, fotocopiava e distribuiva da solo. Il debutto professionale fu nel 1978 con la strip Forbidden Words, ma il successo arrivò quando i produttori hollywoodiani lo notarono e James L. Brooks gli propose di lavorare ad una serie di corti animati, che segnarono la nascita dei Simpson. Da lì in poi contribuì a creare buona parte dei personaggi della serie allargandone inoltre il “mito” con la Bongo Comics, casa editrice che ne pubblica i fumetti ufficiali.

- James Lee Brooks, autore ebreo che cominciò al sua carriera nel 1964 come story editor con la serie tv "ABC", a cui il seguì il successo del "Mary Tyler Show" (per il quale era direttamente coinvolto nella produzione). Da lì seguirono tutta una serie di progetti fino alla creazione della sua compagnia di produzione, la Gracie Film, che ha dato i natali al "Tracey Ullman Show", ai "Simpson" e a "The Critic". Quest’ultima serie fu causa per un certo periodo di una rottura tra lo staff e Matt Groening, quando gli fu imposto di usarne il protagonista come guest-star in una puntata dei "Simpson".

- Mike Scully, curiosamente nato a Springfield, Massachusett, autore che diede un forte contributo alla serie dalla stagione 9 alle 12 e che scrisse l’episodio della stagione 11 "Dietro la risata", con il quale guadagnò un Emmy Award. Ha inoltre scritto due stagioni di "Everybody Loves Raymond" e ha co-creato le serie "The Pitt" e "Complete Savages".

- Al Jean, autore anche dei testi di "The Tonight Show", "ALF" e "The PJs." e co-creatore di "The Critic". Il suo principale lavoro sulla serie è stato nella stagioni 3-4 (dove ha realizzato molti episodi Lisa-centrici) ed è stato produttore esecutivo sin dal 2001.

Il primo passo del gruppo fu scritturare David Silverman per la regia.
Silverman aveva contribuito ad un gran numero di episodi della serie e si era già fatto le ossa al cinema con "La Strada per Eldorado" e co-dirigendo "Mosters Inc.", e per questo lavoro ha rinunciato ad un progetto con la Pixar.

Una delle cose che aveva reso difficile la realizzazione del film negli anni passati era stata la mancanza della forza lavoro: all’inizio dello show c’erano solo otto scrittori e cinque registi, e non c’era modo di fare contemporaneamente una serie tv e un film. Si era parlato di farlo dopo un’ipotetica conclusione della serie, ma questa sembrava sempre più lontana.
Dopo diciotto anni però il team si era allargato così tanto che Groening e compagni poterono portare con sé i più promettenti autori delle prime stagioni senza paura di privare di risorse la serie tv: David Mirkin, Mike Reiss, George Meyer, John Swartzwelder e Jon Vitti.
Due furono le grosse esclusioni: Sam Simon, che sviluppò la serie con Groening e Brooks ma lasciò il gruppo nel '93 per divergenze creative, e Conan O'Brien, scrittore di alcuni episodi classici come "Marge Vs La monorotaia", ormai diventato star dei palinsesti serali USA.

Il team cominciò un lavoro di sei mesi sulla trama.
Molte idee fioccarono: e se la famiglia avesse scoperto di essere all'interno di un reality show? e se Marge avesse lasciato Homer dopo che questi avesse affittato la loro casa per girare un film porno (questo divenne poi un episodio della 17esima stagione)?
Ma l'idea giusta venne a Matt Groeining leggendo un articolo di giornale su una città che combatteva l'inquinamento causato da i bisogni di un maiale. Da lì crebbe la trama…
A renderla adatta ad un film invece che ad un episodio fu la “posta” più alta che metteva in gioco: la sopravvivenza della famiglia Simpson e di tutta la città.
Quello che gli autori avevano ben chiaro era che non sarebbe bastato mettere insieme degli episodi per chiamarli "film", ma avrebbe dovuto esserci una crescita della trama che permettesse di andare in fondo alle emozioni dei personaggi. Si perfezionò quindi a poco a poco, inizialmente a grandi linee, e ogni autore portò il suo contributo: il copione fu diviso in sette parti e ognuno si occupò della sua portando il film attraverso tutta una serie di scritture.

A maggio 2005 i doppiatori principali Dan Castellaneta (Homer e un gran numero di personaggi secondari), Julie Kavner (Marge), Nancy Cartwright (che con Bart si è meritata un Annie Award ed un Emmy Award), Yeardley Smith (Lisa), Harry Shearer (Mr. Burns), e Hank Azaria (Wiggum, Moe e altri) ricevettero i copioni del film; era il sei giugno quando Nancy Cartwright confessò, in un’intervista radio alla BBC, di aver fatto la prima lettura a tavolino del copione, e già preannunciò che i fan lo avrebbero amato.

Tuttavia per tutta la fase dello sviluppo scelsero di tenere segreta la trama e i suoi risvolti, principalmente perché fin dall’inizio non erano sicuri di quello che avrebbero fatto, come l’avrebbero sviluppato e cosa sarebbe successo. Questo aumentò l’interesse del pubblico, che non sapeva cosa aspettarsi.

Le ultime modifiche sono state fatte dopo lo screen test a Portland, a marzo 2007: è stata tagliata una scena finale dopo i credits con Kang e Kods, è stata inserita la scena finale di Bart e Homer con il villain del film, l'aspetto e il nome di Colin sono stati cambiati. La scena di Spider-Pig è stata una delle ultime aggiunte, mentre è stata eliminata un’apparizione di Plopper alla fine nonché una scena con Homer impalato da uno stecco da barbecue.
La cosa incredibile è che, dopo la proiezione test, è bastato chiedere “non parlatene in giro” perché la gente davvero non raccontasse nulla.

L’animazione

Gli studi di animazione che si sono occupati del film sono quattro:

- Film Roman a Burbank, California, che già si era occupato dell'animazione della serie tv, nonché di serie come "King of the Hill", "X-Men Evolution" e dell'imminente "Spawn: The Animation". Ha inoltre all'attivo il lavoro sull'"Hellboy" animato e sulla versione per il grande schermo di "Tom & Jerry".

- Rough Draft Studios in Glendale, California, lo studio "gemello" Rough Draft Korea in Seoul, South Korea. Nato nel 1991 dalle forze combinate di Gregg Vanzo, che nel film si è occupato di dirigere le sequenze 3D, e John Kricfalusi, creatore del "The Ren and Stimpy Show". Gli studios negli anni passati si sono occupati di prodotti televisivi come "Futurama", "The Maxx" e "Drawn Together", e del film "Ferngully".

- AKOM in Seoul, South Korea, che dal 1985 ha realizzato più di 200 episodi della serie dei "Simpson", nonché un gran numero di puntate di “Include X-Men", "The Tick", "Tiny Toon Adventures", "Animaniacs", "Batman: The Animated Series" e i vari di seguiti di "The Land Before Time (Alla Ricerca della Valle Incantata)".

Gli storyboard, i personaggi e gli sfondi sono stati fatti in America, come pure le animazioni principali, mentre gli studi orientali si sono occupati di completare le animazioni ed il colore e di inchiostrare digitalmente.
Matt Groening ha rigettato subito l'idea di un live action o di un film in computer graphic, intenzionato a rendere un tributo all'animazione a mano, che sta lentamente sparendo, la quale ha per lui la qualità di essere "deliberatamente imperfetta".
Il budget più alto ha permesso di fare cose che nella serie tv non sarebbero mai state possibili: tutti i personaggi ad esempio hanno un'ombra. La maggiore gamma di colori ha dato la possibilità di rendere più dettagliati gli ambienti, facendoli risultare più ricchi dal punto di vista visivo. L’animazione ha elargito la stessa intensità in ogni singola scena, in particolare ha ottenuto un risultato unico nella scena della folla inferocita, che vede la partecipazione di quasi 320 personaggi.

Musica

Il principale artefice della colonna sonora è il compositore Hans Zimmer.
Tedesco di nascita, cominciò la sua carriera musicale con i Buggles (quelli di "Video Killed the Radio Stars"), passando tra varie Band Electro, fino a giungere, nel 1988, a realizzare la colonna sonora di "Rain Man", che gli valse una nomination agli Oscar.
Da allora ha lavorato per alcuni dei maggiori blockbuster cinematografici, tra cui ricordiamo "The Lion King" (vincitore di un Oscar e di un Golden Globe), "Gladiator" (vincitore di un Golden Globe), "Crimson Tide" (vincitore di un Grammy).
I suoi prossimi lavori saranno "Madagascar 2" e "The Dark Knight".

Il lavoro su "The Simpsons Movie" coincise con quello sul secondo episodio di "Pirates of The Caribbean". A scegliere Zimmer fu James L. Brooks in nome di una vecchia amicizia e una collaborazione passata (il compositore aveva musicato molti dei suoi precedenti film, come "As Good As It Gets").
Zimmer ha dichiarato di aver cercato di fare qualcosa di originale ma senza "tradire" lo spirito dei toni autentici della serie. Il risultato finale è qualcosa che definisce divertente, affascinante, non convenzionale, un mix tra Prokofiev e i Jetson.
Oltre a dare ad ogni personaggio un suo tema personale, Zimmer ha trovato un modo per creare un vero e proprio storytelling musicale: la serie tv ha la caratteristica di aver frammenti di musica che si bloccano completamente quando avviene una gag, nel film ha fatto in modo di concentrarsi sul lato emozionale per non dare la sensazione che la storia procedesse da gag a gag. Per fare ciò, ha lavorato quindi a stretto contatto con gli autori.

La colonna sonora è stata pubblicata tre giorni prima del debutto del film, in seguito è stata rilasciata in un’edizione limitata a forma di ciambella rosa. La lista delle tracce è la seguente:

01. The Simpson Theme (Orchestral Version)
02. Trapped Like Carrots
03. Doomsday Is Family Time
05. Clap For Alaska
06. What's An Epiphany?
07. Thank You Boob Lady
08. You Doomed Us All... Again
09. ...Lead, Not To Read
10. Why Does Everything I Whip Leave Me?
11. Bart's Doodle
12. Worlds fattest Fertilizer Salesman
13. His Big Fat Butt Could Shield Us All
14. Spider Pig
15. Recklessly Impulsive

Inoltre sono stati distribuiti due singoli, uno con lo "Spider-Pig" dello stesso Zimmer, e l'altro con il classico tema dei "Simpson" cantato dai Green Day. Quest’ultimo non è presente nella OST.

Il film è stato al centro di una campagna marketing ampia come poche nella storia del cinema. Ogni azienda ci ha messo del suo: la Samsung ha realizzato un telefono ufficiale, la Microsoft un'edizione limitata dell'Xbox 360, le gelaterie Ben & Jerry hanno venduto una birra a tema e un gelato alla ciambella, Burger King ha prodotto una linea di giocatoli distribuiti con i menù per bambini.
Gli utenti online sono stati dilettati da una campagna effettuata tramite il sito ufficiale: realizzato in 12 lingue diverse, ha dato la possibilità di esplorare la città di Springfield, provare dei giochi online ispirati al film, scaricare wallpaper, icone e screensaver.

La McFarlane Toys ha creato una linea di action figure basate sul film, ricche di dettagli e unite ad un chip contenente dialoghi della pellicola. Sei di queste fanno parte della linea "movie Mayehm", rappresentano i vari membri della famiglia seduti al cinema, alti circa 15 cm e assemblabili in un’unica figura. Altri set rappresentano delle sequenze chiave della storia: Homer con Plopper; Bart, Flanders e lo scoiattolo; Bart nudo sullo skateboard di fronte a Terri e Sherri, Itchy & Scratchy dalla sequenza di apertura.

Ma i punti forti della campagna marketing sono state due atipiche iniziative.
La prima è stata la sfida tra le varie Springfield sparse per tutta l’America per designare quale si avvicinasse di più a quella della serie tv. Sedici città hanno prodotto un corto per spiegare perché avrebbero dovuto vincere, e sono state votate tramite il sito di USA Today. La vincitrice è stata Springfield in Vermont, che come premio ha avuto il privilegio di ospitare la premiere il 10 luglio.
La seconda iniziativa è stata la trasformazione di dodici dei negozi della catena commerciale 7-eleven in una copia del Kwik-e-Mart, il drug-store dove lavora Apu nella serie tv. I negozi sono stati decorati i con le insegne del Kwik-e-Mart ed hanno venduto prodotti che di solito vengono distribuiti nella serie, come la Buzz Cola, le ciambelle rosa e un'edizione limitata del fumetto dell'Uomo Radioattivo. Grande assente la Birra Duff, che si è deciso di non distribuire dato che il film avrebbe vantato una vasto pubblico di minorenni.
A fine agosto tutti i negozi sono tornati al loro aspetto classico

Reazioni

"The Simpsons Movie" non era ancora stato distribuito quando ha vinto un premio come "Best Animated/Family Film Trailer" al Golden Trailer Awards e una nomination agli MTv Movie Awards come "Best Summer Movie You Haven't Seen Yet"(premio poi assegnato a "Transformers").

Il giorno di apertura il film ha guadagnato 30.7 milioni di dollari, un risultato che lo ha posizionato al 16esimo posto della classifica dei più alti debutti, e al terzo posto di debutto dei non-sequel.

Ha superato tutta una serie di record negli Stati Uniti, incluso il record per il miglior debutto di un film animato non in CG (battendo "The Lion King") e quello per il debutto per un film basato su una serie tv (qui supera "Mission Impossible II").
Al box office internazionale ha guadagnato 96 milioni di dollari, ed è quindi il secondo più alto debutto della Fox all’estero.

Gli ottimi risultati non possono fare a meno che supporre inevitabile un sequel, ma gli autori ci tengono a precisare che la cosa non è così ovvia: un nuovo film verrà fatto solo se riterranno di avere una storia abbastanza valida.



Gianluca Reina
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