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Le conseguenze di Annihilation

Le conseguenze di Annihilation
Di Gianluca Reina

L’epopea cosmica ideata da Keith Giffen trova il suo diretto epilogo in due one shot dedicati agli araldi di Galactus.
In un totale di quattro storie scritte da Christos Gage, Stuart Moore e Keith Giffen e disegnate da Giuseppe Camuncoli, Mike McKone, Andrea De Vito, Scott Kolins si riepiloga la situazione del cosmo Marvel al termine della guerra, e si tirano le file delle ultime trame rimaste in sospeso.

Da una costola di Annihilation nasce poi la serie regolare di Nova, che dopo l’ottima miniserie prosegue la sua strada in solitario nelle storie scritte da Dan Abnett e Andy Lanning e disegnate da Sean Chen.
Richard Rider fin dal primo numero della sua serie regolare sarà impegnato a mantenere la pace nel caos della galassia. Ci si trova subito imbarcati in nuova avventura in cui gli eventi salienti di Annihilation vengono ricapitolati, un perfetto punto di partenza per i nuovi lettori.
La guerra è finita solo pochi mesi prima, la gente cerca di riprendersi, e Nova, per il suo ruolo nella guerra, è una sorta di celebrità. Richard dal canto suo sta cercando di capire come mantenere l’ordine svolgendo il ruolo dell’intero nova Corps. Lui è determinato e concentrato, ma stanco per l’impegno a tempo pieno. Nova ora è immensamente potente, ma lo stress è così forte da poterlo spezzare. Questo lo porterà a desiderare di prendere un break e tornare a casa. Da qui nasce uno scioccante confronto con le persone che conosceva che potrebbero non riconoscerlo per quanto è cambiato. In più dovrà confrontarsi con la morte dei suoi vecchi compagni, i New Warriors, e il nuovo status della terra del dopo Civil War, ma per precisa scelta degli autori questa sarà solo una parentesi: la serie deve essere una serie cosmica. Loro intenzione è riportarlo fin da subito nel pieno della Galassia Kree e fargli incrociare in un modo o nell’altro di nuovo la strada con vecchi amici come Drax, Cammi, Peter Quill, Ronan, e Gamora. Ma non con tutti potrebbe essere un incontro felice.

Dopo l’inizio “terrestre” vedremo dunque di nuovo Richard volare nello spazio ed in particolare gli albi dal 4 al 7 lo vedranno lanciarsi direttamente in quella che sarà la maggiore conseguenza di Annihilation, ovvero il suo diretto seguito: Annihilation Conquest.

Annihilation Conquest

Annihilation: Conquest è ovviamente nato per il positivo responso dei lettori alla prima saga. Andy Schmidt ha ricevuto così il permesso di continuare ad esplorare il campo di battaglia del cosmo Marvel, iniziando a discutere con Tom Brevoort su quali personaggi coinvolgere, passando poi il testimone al nuovo editor Bill Rosemann, e a Abnett e Lanning. I tre insieme hanno costruito la base della storia.
Conquest è un sequel, ma i nuovi lettori non hanno bisogno di aver letto la prima saga per godersela. Lo stesso Rosemann ha supervisionato gli albi chiedendosi “Se io fossi un lettore occasionale, capirei di cosa si parla?”. Ogni scrittore ha realizzato le storie cercando di fornire tutte le informazioni necessarie per comprendere le trama.

La struttura è identica a quella del primo evento: un prologo, scritto da Abnett e Lanning (Annihilation: Nova) e disegnato da Brian Denham (Iron Man: Hypervelocity) a cui seguono tre miniserie e uno story arc di quattro albi sulla serie di Nova, al termine delle quali l’azione continuerà nella miniserie in sei numeri Annihilation: Conquest che ai testi vedrà sempre Abnett e Lanning coi disegni di Tom Raney.

Per quello che riguarda Nova, gli autori tengono a precisare che, per il fatto che solo quei quattro episodi siano indicati come tie-in della serie, non significa che i successivi sei (che usciranno insieme ad A:C) saranno ambientati dopo la saga. Semplicemente non ne faranno parte, ma ne saranno contemporanei e ne risentiranno.

Tra i protagonisti della storia troveremo un mix di facce vecchie e nuove. Di sicuro non ci sarà Thanos, che ha giocato un ruolo chiave nella prima saga, dato che gli editor preferiscono lasciarlo riposare un po’ prima di rimetterlo di nuovo in scena.
L'elemento che non mancherà sarà il rinnovamento del look dei personaggi classici per lanciarli nel nuovo millennio, un po’ come è successo a Drax e Nova. Stavolta è stato Marko Djurdjevic a creare il design di molti personaggi come Star-Lord, Quasar e Wraith.

Se nella prima saga gli eroi hanno affrontato un pericolo proveniente dalla storia classica del Marvel Universe, un villain dei Fantastici Quattro come Annihilus, stavolta la minaccia giunge dal passato dei mutanti, che, percepita la debolezza di una galassia sull’orlo di una guerra, non mancherà di approfittarsene.
Non riveliamo ai nostri lettori di chi si tratta, ma vi anticipiamo che il suo look sarà ricreato da Tom Raney e vanterà una nuova divisione in classe: Scientist, Soldier, Stomper, Seeker e Seer.

Quasar

La protagonista di questa serie è Phyla-Vell, figlia di Capitan Marvel, che fronteggerà il peso di reggere il manto di Wendell Vaughan.
I testi sono di Christos N. Gage (Union Jack, World War Hulk: X-Men) e i disegni di Mike Lily, già autore di Vampirella, che ha preso il posto dell’annunciato in precedenza Eric Basaldua (X-Men: Phoenix – Warsong).
Nell’idea originale, la mini di Quasar doveva essere un vero e proprio seguito diretto di Annihilation, ma quando Andy Schmidt è stato spostato all’ufficio mutante ed è arrivato Bill Rosemann a bordo, si è cambiata idea dando vita a Conquest e al nuovo evento.
Gage ha definito la storia come una Giovanna D’Arco nello spazio che mixerà sci-fi e fantasy, e sarà solo il preambolo per il ruolo chiave che il personaggio avrà nella saga principale. L'autore ha sviluppato la storia cosciente del fatto che il primo Quasar ha una piccola ma devota schiera di fan, e si è subito occupato di rassicurarli che prima o poi Wendell potrebbe tornare, visto che i modi in cui si riuscirebbe a riportarlo in vita sono infiniti, di sicuro però non tornerà in questa mini. Questa storia parla di un altro personaggio, Phyla, e l’autore si è impegnato per raccontare la migliore storia possibile.

Il nuovo Quasar dovrà reggere la tragica eredità sia di Wendell che della propria famiglia. Phyla è stata creata dalla madre Elysius unendo il suo Dna con quello di Mar-Vell invecchiato artificialmente all’età adulta, ed è stata allenata per essere un eroe grande come il padre, sviluppando poi una grande arroganza, ma i lutti del mondo reale l’hanno cambiata. Gage la descrive come una donna allenata in una accademia militare, superata con il massimo dei voti, per poi essere lasciata su un campo di battaglia e realizzare di non essere preparata per questo.
Phyla è protagonista di storia d’amore lesbo, ma la cosa non sarà un elemento principale della miniserie. Per Gage la sua forte storia d’amore sarà una parte della storia, ma non ritiene che il personaggio sia definito dalla sua sessualità.

La mini di Quasar prenderà piede direttamente da Annihilation: Conquest Prologue, dove troviamo la protagonista cambiata dopo la sua ultima apparizione. Ha sviluppato un’aria più spirituale, avvicinandosi, grazie a Dragoluna, ai preti di Panama, una setta religiosa Kree.
I poteri che possiederà come Quasar saranno diversi da quelli di Wendell, dalle immagini promozionali l’abbiamo infatti vista chiaramente impugnare una spada.
Come spiega Gage, ogni protettore utilizza le bande cosmiche in maniera diversa, e lei le usa per creare una spada, anche perché non è in grado di utilizzarle come Wendell. Vedremo, poi, se le bande subiranno qualche effetto dall’essere state indossate da Annihilus, la più malvagia creatura dell’universo.

Le protagoniste della mini si troveranno proiettate in un settore desolato e inospitale dello spazio, e il loro obiettivo è l’unica speranza dell’universo. Il loro avversario principale sarà il Super Adattatoide, uno dei villain classici preferiti di Gage, che per l’occasione avrà tutti i poteri degli Avengers e quelli del padre di Phyla.

Star-Lord

Protagonista è un Peter Quill di nuovo in costume, e che in quattro albi scritti da Keith Giffen (Annihilation) e disegnati da Timothy Green (Rush City), con le cover di Nic Klein, si lancerà in una missione suicida con un banda composta da Bug dei Micronauti, Rocket Raccoon, Mantis, Captain Universe (AKA Gabriel Vargas), Deathcry e il monarca del pianeta X, Groot, in una storia che gli editor descrivono come un "Sgt. Fury and his Howling Commandoes" nello spazio.

Giffen, già autore di buona parte dell’evento originale, ha colto al volo la chance di scrivere la mini di Star-Lord, essendo Quill uno dei suoi personaggi preferiti da quando aveva cominciato ad usarlo su Thanos. È normale che toccasse a lui fargli indossare di nuovo il manto di Star-Lord. Questa sarà l'occasione per spiegare il motivo per cui il personaggio avesse rinunciato alla sua identità, svelando un avvenimento passato suggerito dallo stesso autore.
Quill è la star principale dell’albo, ma non l’unica. L’ampio cast di comprimari ha garantito a Giffen la nascita di meccaniche di gruppo molto divertenti.
L’interazione tra i personaggi potrà a volte avere toni umoristici ma non sarà una commedia. Alcune persone reagiscono allo stress con l’umorismo.

La mini prende piede direttamente dopo gli eventi del prologo, dove Quill non passerà un bel momento. Il suo atteggiamento sarà del tipo “non voglio questo, posso darvi una mano a fare quello che dovete fare, ma non voglio affatto tornare a essere Star-Lord”. Non è proprio nei suoi desideri tornare ad essere un supereroe.
Nelle storie classiche di solito i personaggi accettano il loro destino. Ma Quill non è il tipo da accettare qualcosa. Giffen è sicuro che nel futuro ci sarà uno Star-Lord, ma non è tanto sicuro che sarà Quill.

Quill tornerà al suo vecchio nome, ma mostrerà un look nuovo di zecca, e non solo per motivi estetici: ci sarà una ragione particolare per questo look retrò che rientrerà nel contesto della storia. Un nuovo equipaggiamento ed una nuova nave, visto che non ha con sé niente della sua vecchia dotazione: niente pistole a raggi laser, solo proiettili, anche qui con una specifica ragione .
Peter sarà introdotto nel suo team assieme ai lettori, che impareranno a conoscere i singoli personaggi attraverso i suoi occhi. Questo è l’ideale per introdurre tutti questi personaggi minori (è difficile che ogni lettore conosca chi è Bug).
Si tratterà di un gruppo dalla dinamica estremamente disfunzionale. Probabilmente nessuno, con l’eccezione di Bug, lo ammetterebbe, sono tutti li per la fama di Star-Lord e questa cosa lo farà impazzire.

Il gruppo si è riunito per uno specifico motivo. Come la sporca dozzina, questi individui si sono uniti per una sorta di rispetto a quello che il loro capo rappresenta, solo che il loro capo non vuole "rappresentare nulla". Vengono mandati in missione in un importante sito archeologico Kree dalla quale non è detto che facciano ritorno; Giffen ci tiene a precisare che non sarà una 'Suicide Squad'. Non comincerà ad uccidere personaggi gratuitamente, semplicemente come in ogni missione ci saranno persone che sopravvivranno e altre no e altri ancora che torneranno cambiati.
Giffen assicura che, per quanto riguarda le minacce che i personaggi dovranno affrontare, i lettori non avranno un senso di déjà-vu rispetto alla prima saga, anche se l’orda Annihilation ha ovviamente ricreato il panorama cosmico facendone adesso parte.

Nonostante l’ampio cast di protagonisti, ci sarà anche un piccolo cast di comprimari, con un particolare amico così vecchio che Giffen non è riuscito a trovare riferimenti da nessun parte, nonostante sia già apparso in precedenza.
I disegni di Timothy Green sono stati definiti da Giffen come “folli," uno stile con la dinamicità Marvel ed influenze che spaziano daMoebius a Belail.

Wraith

Wraith è un nuovo personaggio che farà il suo debutto in questa miniserie scritta da Javier Grillo-Marxuach (l’autore di "Lost" che si è già occupato di Annihilation: SuperSkrull) e disegnata da Kyle Hotz (Zombie). Porterà elementi da film western, ma sarà più oscuro degli eroi cosmici del passato.

Bill Rosemann si è presentato a Grillo con l’idea alla base del personaggio. Di solito i personaggi cosmici della Marvel hanno un passato “grandioso”: il SuperSkrull ha un pedigree da guerriero reale, Ronan ha il suo ruolo nell’impero Kree, Silver Surfer è un Araldo Galactus, e Nova è l’ultimo dei Nova Corps. Wraith vuole esser un personaggio all’opposto, non regale nella natura, un solitario con un tocco horror gotico.

Dalle iniziali anteprime, alcuni lettori aveva supposto che potesse essere collegato a dei vecchi nemici di Rom, i Dire Wraiths, ma Grillo-Marxuach ha subito smentito. Wraith arriva da un nuovo posto nella mitologia cosmica. La scintilla all’origine del personaggio è stato creare un pistolero solitario che avesse anche un’origine sovrannaturale.
Kree di nascita, ma arricchito di esperienza dai suoi viaggi, lo potremmo definire come il “Kree Senza Nome” citando Clint Eastwood. Non è stato allevato Kree ed entra negli eventi Conquest nella prospettiva di un completo estraneo.

Il retaggio di Grillo-Marxuach come scrittore di "Lost" si farà sentire nella struttura della miniserie, in quanto i lettori scopriranno e conosceranno il personaggio man mano che la storia va avanti. Il primo albo introdurrà il personaggio, il secondo mostrerà chi è realmente.
La sua storia e la sua personalità daranno un diverso punto di vista alla guerra galattica: mantenendo il paragone con il western, Wraith sarà il classico straniero che arriva in un città dove c’è bisogno della sua abilità unica ma per natura lui non si fa coinvolgere.
Il suo stato mentale è “sono qui per vendetta, ho una persona da uccidere, chi se ne frega di quello che succede in questo mondo. Io non ne faccio parte”. Non è interessato a Ronan o Quasar, neanche li conosce, è semplicemente un tipo nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Wraith ha dei poteri unici, porta armi di origini sconosciute connesse alle sue abilità di combattimento. Non si tratta semplicemente di super forza o di lanciare raggi dalle mani, Wraith ha una reale esperienza da pistolero, che viene fuori dalla sua origine e che lo rende unico tra i personaggi presenti nella saga.

Coinvolto nel conflitto, incrocerà una varietà di avversari, sui quali Grillo-Marxauch è stato molto criptico. Le sue storie saranno ambientate in una vasta varietà di scenari della galassia Kree, per il desidero dell’autore di caratterizzare la storia in maniera diversa rispetto la mini del Super-Skurll, ambientata soprattutto nella desolata zona negativa. Invece qui Warith passerà da un gran numero di metropoli Kree.
Incrocerà la strada anche con molti comprimari, che mostreranno come la gente comune affronterà la devastazione di cui è preda la galassia. Vedremo anche Ronan.

Originariamente l’autore avrebbe dovuto realizzare un seguito della mini del SuperSkrull, intitolata Armada. La mini è stata cancellata perché il progetto ha preso una differente direzione con l’arrivo di Conquest, ma il SuperSkrull è stato integrato nella trama di Wraith, e continuerà ad avere un ruolo anche in Conquest.
L’arte di Kyle Hotz ha contribuito a dare alla serie il suo look unico, a metà tra il cosmico e l’oscuro.

L’arte di Annihilation Conquest

Uno dei punti caratterizzanti di Annihilation sono state le copertine di Gabriele Dell’Otto. Il buon illustratore italiano si è impegnato nel realizzare 19 cover d’incredibile impatto, tra cui si ricordano quelle dei numeri quattro delle miniserie, che unite formavano un’unica ampia illustrazione.

Questa volta Rosemann ha voluto assemblare un gruppo di artisti (molti non avevano mai lavorato nel mondo dei comics) ognuno dei quali portasse uno specifico look ad ogni miniserie.
Visto il background sci-fi contaminato di fantasy della saga, è stato scelto di importare artisti dal modo dei RPG, che potessero dare al design un taglio a metà tra il classico e il moderno, sexy e alla moda. Alla ricerca di questi artisti che fossero capaci di caratterizzare i temi della mini, la guerra, il fantasy o l’horror, è stato ispirato da un libro di RPG comprato anni prima: Warmachine.
Tramite gli amici che lavorano alla rivista “Inquest” ha trovato in tutto il mondo il team di artisti che faceva al caso suo.

Aleksi Briclot ha aperto i giochi con la cover del prologo a cui seguiranno quelle di Annihilation: Conquest.
Roseman è stato colpito da alcune cover fatte per la Dark Horse. Andando poi a spulciare il suo sito internet gli è stato chiaro che era l’uomo che cercava, per la sua visione personale e la capacità di creare atmosfere drammatiche e di rendere “credibile” anche lo spazio profondo o un regno fatato

Per la drammatica e fantasy storia di Phylla-vell, Roseman ha voluto Matt Wilson, uno dei fondatori della Privateer Press.
È stato lui l’uomo che ha ispirato questa idea con il suo Warmachine, perfetta fusione tra fantasy e sci-fi. Le sue illustrazioni hanno fatto venire a Rosemann la voglia di sapere di più dei personaggi che disegna. Realizza enormi mech su dei campi di battaglia, ma basta guardare i personaggi negli occhi per sentirsi coinvolti emozionalmente: si percepisce la loro sofferenza durante la guerra ed è proprio questo che Annihilation rappresenta.
Wilson ha colto la palla al balzo essendo un grande fan dei fumetti: avrebbe voluto fare tutte le cover, ma poi la prudenza ha preso il sopravvento e si è dedicato solo ad una miniserie per poter impiegare la giusta quantità di tempo su ogni illustrazione.
Nel caratterizzare graficamente le cover ha badato molto al paragone con Giovanna D’Arco di Quasar, che lo ha fatto entrare in sintonia con il personaggio decidendo di puntare a pose molto iconiche, nel tentativo di catturare i lati più emozionali del personaggio, giocando con le luci utilizzando come punto focale il simbolo sul suo petto.
Da un punto di vista tecnico lavorare alle cover di Quasar non è stato tanto diverso dal lavorare al design di videogiochi, ma rispetto ai lavori complessi e pieni di particolari del passato Wilson ha tirato un sospiro di sollievo grazie al design semplice ed essenziale del personaggio.

Clint Langley, con il suo stile a metà tra il disturbante e il delicato, è stato scelto per creare un’atmosfera gotica alle cover di Annihilation: Conquest – Wraith.
In passato si è occupato di alcuni splendide illustrazioni di Magic: The Gathering.

Per Annihilation: Conquest – Star-Lord è stato scelto Nic Klein, poiché Rosemann è rimasto affascinato dai vari stili mostrati nel suo portfolio. C’è bisogno di un'artista dallo stile versatile per poter unire in maniera coerente in un’illustrazione un albero parlante, un uomo insetto e un orsetto lavatore.
Klein si è occupato di fumetti per il mercato tedesco, sopratutto storie brevi per antologie. Ovviamente in questo caso il lavoro è diverso visto che non sarà solo sua l’idea su cui lavorerà ma di più persone.
Ha cercato di enfatizzare gli elementi sci-fi e militari della storia tenendo in mente soprattutto "Metal Gear Solid".
Ad affascinare Klein è stato il team creativo di tutto rispetto: Keith Giffen ai testi, Timothy Green (di cui apprezza le contaminazioni europee dello stile) ai disegni, senza dimenticare il design ricreato da Marko Djurdjevic, suo caro amico.
Questo lavoro gli ha aperto la strada alle cover di New Warriors.

Visto il grande lavoro che c’è dietro le cover di Annihilation, Rosemann spera che queste possano attirare l’interesse dei fan. Il suo ringraziamento va ai vertici della Marvel per avergli permesso di fare questo esperimento, sia per l’evento, sia per la chance di portare tutti questi nuovi artisti nel mondo dei comics.

Gianluca Reina



Gennaro Costanzo
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