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Focus On: GG Studio

Route Des Maisons Rouges 1
Testi di Dario Castiello e Giulianno Monni
Disegni di Vincenzo Cucca
Colori di Barbara Ciardo

In una città francese sospesa nel tempo sei case si affacciano sul quartiere dei piaceri. Ognuna di esse ospita un tipo diverso di donna per accontentare ogni gusto: c’è quella sensuale, quella passionale, quella violenta, quella high tech e quella dal fascino straniero. La concorrenza è l’anima del commercio si dice, ma a complicare le cose arriva il sindaco progressista che vuole chiudere una delle maison per fare posto ad un casinò (il nuovo che avanza e spazza via i sani divertimenti di una volta). Per decidere a quale casa toccherà si lancia una gara: chi avrà meno clienti nel giro di un anno chiuderà. Il clima si inasprisce, le contendenti affilano gli artigli e scatta una guerra all’ultima seduzione.

Da questo originale incipit (di guerre ne abbiamo viste tante nei fumetti ma mai una cosi disinibita) prende il via la storia del GG Studio che subito colpisce per i plastici e morbidi disegni. Perfetti nel rappresentare le sensuali curve delle protagoniste, caratterizzano perfettamente le espressioni dei visi e rivelano un discreto storytelling. È uno stile, quello di Vincenzo Cucca, figlio di svariate influenze che però già lotta coi denti per conquistare la propria personalità. I colori aggiungono profondità e particolari alle già dettagliatissime tavole.

Se, come disegni e come premesse, RDMR si preannuncia interessante è con la storia e gli sviluppi che vengono a tradirsi tutte le aspettative.
Sembra quasi che l’albo non abbia una sceneggiatura per come gli eventi paiano susseguirsi quasi per caso o forse, più che susseguirsi, sarebbe corretto dire trascinarsi visto la totale assenza di ritmo. Tanto risulta originale il concept tanto invece suonano vecchi e stantii i dialoghi quasi stucchevoli nel loro essere vuoti e privi di brio.
La storia cerca di stupire, forse quasi provocare, con testi ed immagini, ma non ci riesce perché non arriva ad osare: in un albo di prostitute e case di tolleranza non viene neanche accennato un amplesso, le donne si limitano ad ancheggiare per i clienti e una sequenza di stupro risulta priva di qualsivoglia valenza drammatica o pathos.

Ed è un peccato vedere che una serie dalle premesse così fiorenti non riesca a sviluppare un prodotto altrettanto valido. Se consideriamo però questo come un albo di debutto possiamo incrociare le dita per sperare che nelle prossime uscire possa approfondire meglio le sue potenzialità.

Gianluca Reina


P’n’P 1
Testi di Mario Dionisi e Dario Castiello
Disegni di Marco Castiello
Colori di Barbara Ciardo


P’n’P appare un prodotto stereotipato fin dalla copertina, sulla quale, dietro una ragazza molto poco vestita, campeggiano i protagonisti del fumetto in pose da machi. A corredare il tutto, una macchina decappottabile che suggerisce l’atmosfera retrò della storia.

Eh già, retrò, dato che la storia, pur se raccontata con stile moderno, è ambientata nella Little Italy degli anni ’60. Peccato che l’ambientazione non venga particolarmente sfruttata dagli autori, che si sono limitati a realizzare un fumetto pulp (ma il termine è inesatto, sarebbe più adeguato definirlo tarantiniano) e collocarlo quarant’anni nel passato, né più né meno. Il resto è tutto già visto: protagonisti machi, come si diceva in apertura, e poco caratterizzati; clan mafiosi italoamericani che si fanno la guerra; una catena di omicidi che forse è una vendetta, forse no; una misteriosa valigetta che procura solo tanti guai; dialoghi referenziali e fighetti, pieni di turpiloquio anche quando non servirebbe.

Davvero niente di nuovo sotto il sole, dunque. La sceneggiatura scorre bene, ma la banalità di situazioni e dialoghi rende il prodotto troppo poco appetitoso per essere goduto appieno da qualunque lettore appena più scafato della media. Buoni i disegni, ma non sempre espressivi come potrebbero essere. In molte vignette il disegnatore si limita a illustrare la scena, senza caratterizzarla in alcun modo. Comunque le potenzialità ci sono, e contiamo di vedere Marco Castiello ancora all’opera in futuro.

A conti fatti, la parte più interessante dell’albo sono i “contenuti speciali”: tanti begli omaggi di autori piuttosto noti (spiccano Lee Bermejo, Giuseppe Camuncoli, Gabriele Dell’Otto e i fratelli Cestaro) e una back story di 5 tavole dallo spunto non originale ma molto ben sfruttato. Inoltre, grafica e cura editoriale sono indubbiamente ottime, e questo giustifica i 6 euro del prezzo.

Giulio Capriglione



Gennaro Costanzo
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