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Jordi Bernet: letture consigliate

Abbiamo selezionato e recensito per voi quelle che a nostro parere sono, se non le più belle, le più rappresentative storie realizzate da Jordi Bernet.

Chiara di notte
Kraken
Custer
Texone


Chiara di Notte
edizioni italiane in volume: Euramaster 2 (1ª serie), Euracomix 90-102-112-121-211-221
testi di Carlos Trillo e Eduardo Maicas
disegni di Jordi Bernet

chiara_di_notte_euramaster_200Chiara è una prostituta dal cuore d'oro, tanto legata alla sua professione (liberamente scelta) quanto a Paolino, il figlioletto scarso crinito alle prese coi primi anni della scuola elementare e le scoperte della vita.
Altro personaggio ricorrente è Virginia, un'amica-confidente e "collega": una bionda svampita e più vicina ai 40 che ai 30 anni che spesso si prodiga ad aiutare Chiara nel suo ruolo materno quando la nostra brunetta dal corpo ben tornito à la Betty Page subisce momentanee défaillances fisiche.
E poi tutta una pletora di maschere e macchiette di genere maschile – perché in questo fumetto l'uomo non fa certo una figura esaltante – dallo scalcinato nullafacente al manager industriale, dal mammone impenitente al casalingo frigido, passando per topoi ben definiti nell'immaginario, quali Batman, Tarzan, Superman, Tex Willer, il mostro di Frankenstein e altri.
Magnificata da un segno morbido e suadente, Chiara accorre per soddisfare i desideri più disparati dell'emisfero maschile; ciò nonostante non si tratta di un fumetto pornografico, come una descrizione non troppo particolareggiata potrebbe dare ad intendere: è piuttosto una continua e varia messa in scena dell'uomo che crede di poter dominare sulla controparte femminile quando, alla prova dei fatti, è spesso solo un fantoccio con bisogni più spettacolari che concretamente umani.
Qui la donna "facile" viene presentata da un punto di vista privilegiato, dove colei che generalmente viene disprezzata nel quotidiano è – ella stessa – una psicanalista della vita, e non solo per quanto attiene la sfera sessuale.
Ai testi mai banali di un Carlos Trillo palesemente molto divertito e a suo agio nel rendere situazioni tanto scabrose quanto naturali (sempre con Bernet, lo sceneggiatore argentino è autore di un personaggio ancora più disinibito: Cicca Dum-Dum), si affianca Eduardo Maicas, artista poliedrico e misconosciuto dalle nostre parti, che ha il difficile compito di chiudere la storiella con la battuta finale.
E il mix diviene scoppiettante grazie al segno grottesco in divenire – nei primi episodi il segno è più vicino a quello contemporaneo di Torpedo – e molto adatto scelto da Jordi Bernet per questo lavoro, dove l'artista catalano è in uno stato di grazia: nonostante la serie vada avanti da tantissimi anni, non si riscontra il benché minimo cedimento qualitativo.
Serie di origine iberica (sulla rivista El Jueves le storie in prima pubblicazione), Chiara di notte viene pubblicata in Italia sul settimanale Skorpio dell'Eura Editoriale ininterrottamente a partire dal numero 17 del 1992, tanto che col numero di fine giugno abbiamo avuto ben 793 capitoli!
Tra le ristampe che raccolgono le tante storielle (sempre in 2 tavole, tranne rarissime eccezioni) sono da segnalare quelle in volumi cartonati a colori che ogni tanto, senza periodicità fissa, vengono pubblicate nella collana Euracomix – il primo volume però si è visto nella seconda uscita della vecchia serie di Euramaster.
Un unicum di grottesca umanità in un fumetto tanto "pesante" nel contenuto sociale, quanto leggero nella sua immediatezza grafica e freschezza delle situazioni presentate.
Consigliato ad un pubblico vasto, in barba alla tematica di fondo, giacché quando il fumetto va al di là di ogni convenzione e allo stesso tempo diverte e coinvolge è sintomatico di vitalità intellettuale.

Giovanni La Mantia

 


Kraken
edizione italiana: rivista Comic Art (1984/1989)
testi di Antonio Segura
disegni di Jordi Bernet


kraken_200Ansiogena e delirante, Kraken fu pubblicata per la prima volta in Spagna sulla rivista Metropol nel 1983 e proseguì, alla chiusura di questa, su Zona84 dell’editore Toutain.
Tutte le serie pubblicate nel magazine primigenio vertevano sull’omonima fittizia cittadina, flagellata da un lassismo sociale incontrollato che a stento le forze dell’ordine riuscivano a contrastare.

E proprio un poliziotto, il tenente Dante, è il duro protagonista di questa saga che presenta una società dispotica in lotta contro i mostri (reali e irreali) frutto della dissipatezza dei costumi e della mente annebbiata dei cittadini metropolitani.
Le storie sono presentate in episodi relativamente brevi - tra le 6 e le 14 tavole - e mostrano un concentrato di violenza, scenari claustrofobici e sentimenti labili.
Il Kraken è il mostro antagonista di Dante e della GAS Patrol (Gruppo di Azione Sotterranea), l’unità di polizia con alto tasso di mortalità che compone la milizia del tenente. È quasi un personaggio mitico dalle apparizioni sporadiche ma che aleggia sull’intera storia come fosse lui l’unico bersaglio e il responsabile da punire per normalizzare Metropol.

Ecco di seguito il riassunto del primo episodio, così come lo abbiamo letto in Italia sulla rivista Comic Art nel 1984 (la serie è proseguita fino al 1989, per un totale di 19 episodi):
La polizia di superficie dà la caccia a tre malviventi e ne uccide uno, mentre gli altri fuggono verso la Fogna 3, al di là dalla loro giurisdizione. Ciò nonostante, il tenente Dante e la GAS Patrol proseguono l’inseguimento e colpiscono mortalmente anche gli altri. Mentre ripescano i corpi trovano uno strano cadavere, che si muove nonostante sia morto. Dante sospetta che il Kraken abbia lasciato una piccola parte di sé per nutrire il corpo: è il suo metodo riproduttivo. Quindi lancia un allarme rosso a tutte le sezioni di polizia segnalando la presenza del mostro nelle fogne, e brucia il cadavere infetto…

Ovviamente la trama è intricata e ricca di coup de théâtre, del resto è un thrilling dal (e del) sordido tessuto sociale in cui la lotta oscura e sotterranea al Kraken è in forte contrasto con le luci morbose della città. Non si tratta però di un’opera complessa, ma vive di episodi più o meno significativi.

Ai testi piuttosto calibrati di un Segura a suo agio nel genere nero (il suo capolavoro è senza dubbio Hombre, realizzato graficamente da José Ortiz, un’altra storia di umanità disastrata e disperata) fanno da contrappunto i disegni cupi di un Bernet molto espressivo e distante dal segno leggero e arioso di oggi.
Una storia da leggere col fiato sospeso, una serie importante pur se non decisiva nell’economia di due carriere esemplari.

Chiudo infine con la lista completa degli episodi (tra parentesi il riferimento alla pubblicazione italiana):
1. “Riproduzione” (CA 2)
2. “Re delle fogne” (CA 3)
3. “La morte bianca” (CA 4)
4. “Operazione Cibo Surgelato” (CA 5)
5. “Gioco di bambole” (CA 6)
6. “A sangue freddo” (CA 7)
7. “Arrivederci amico” (CA 8 )
8. “L’esorcista” (CA 15)
9. “Topo” (CA 27)
10. “Caro ambasciatore” (CA 28)
11. “Amore materno” (CA 29)
12. “Il miglior poliziotto della città” (CA 32)
13. “Ehi, tirati su le braghe!” (CA 33)
14. “Prendimi, se puoi…” (CA 34)
15. “Rumori” (CA 35)
16. “Cimitero” (CA 38)
17. “Non succede mai nulla” (CA 42)
18. “Chiamata per l’inferno” (CA 44)
19. “Oro sporco” (CA 58)

Giovanni La Mantia

 


Custer
prima edizione italiana in volume: Custer (coll. Blackbird n° 2, ed. Acme, 1991)
testi di Carlos Trillo
disegni di Jordi Bernet


custer_200Custer è un personaggio nato in Spagna nel 1985, sulle pagine della rivista Zona84 edita da Toutain.
Si tratta della prima collaborazione tra il disegnatore catalano e lo sceneggiatore argentino, sodalizio ancora ben solido e fonte di grandi successi (Chiara di notte e Cicca Dum-Dum sono tuttora in produzione).

L'ambientazione è in un profetico futuro molto prossimo, in una società che fa dell'immagine il vero idolo da seguire, e Custer è, suo malgrado, il mito del momento creato ad arte dal network CBN per una sorta di Truman Show o Grande Fratello con un unico protagonista del quale viene trasmessa la vita in diretta.
Quanti riferimenti ai format televisivi che vanno ancora per la maggiore, in un fumetto di 22 anni fa…

Chiaramente Custer – detective privato per indole e professione, attrice per bisogno – non è l'unico personaggio del fumetto: altri agiscono di contorno, molti si vedono in un solo episodio.
E si tratta dell'umanità più disparata tra il grottesco e il teatrale in uno sfondo (anche qui) di miseria sociale e perdita dei valori. Significativi persino i cartelloni pubblicitari con l'invito al suicidio organizzato nel rispetto dei dettami dell'Ufficio di Pianificazione Urbana…

Nella serie aleggia una malinconia molto pregnante: la storia d'amore di Custer con Theo si interrompe proprio a causa delle ingerenze televisive, e inoltre tutte le comparse della serie interagiscono con lei solo per i famosi 15 minuti di celebrità, senza lasciarle nulla a livello di sentimento e calore umano.
Il finale non lo svelerò, ma si tratta dell'incubo di produttori e propinatori di reality show, nonostante il fatto che, dopo l'ultima tavola, si possano intuire ulteriori sfruttamenti d'immagine e continuo interesse del popolo beota verso qualsiasi (inter)azione della propria beniamina.

Un Bernet molto vicino al segno attuale al servizio di una sceneggiatura sontuosa, un fumetto da riscoprire e godere col senno di poi, tanto è disperatamente attuale.

La serie Custer è stata pubblicata nel nostro Paese per la prima volta sulla rivista Comic Art, tra il 1985 e il 1987, e si compone di 9 episodi strutturati su 68 pagine complessive:
1. "Missione Alphaville" (CA 16)
2. "Metropolis Blues" (CA 17)
3. "Fat City" (CA 18)
4. "Chinatown" (CA 21)
5. "Ribellione a Dark City" (CA 22)
6. "Povera Annabelle" (CA 24)
7. "Finale a Sunset Boulevard" (CA 25)
8. "La vita in diretta" (CA 26)
9. "La fabbrica dei sogni" (CA 30)

Successivamente la serie è stata proposta dall'Eura editoriale, sull'inserto "Antologia di Carlos Trillo" all'interno di Lanciostory, e quindi nel 1991 dall'Acme Edizioni nel secondo volume della collana Blackbird.

Se un editore riuscisse ad ottenere i diritti per una nuova edizione in volume sarebbe un'operazione di recupero meritevole.

Giovanni La Mantia

 

Tex - Albo Speciale numero 10: "L'uomo di Atlanta"
testi di Claudio Nizzi
disegni di Jordi Bernet

texone_200

Johnny Butler è un ex-ufficiale sudista che salvò Tex dalle sabbie mobili durante la guerra di secessione. Il nostro ranger, di schieramento opposto, non dovette fare altro che presentarsi senza la necessità di dire da che parte stava dato che, a detta del tenente Butler, lo scoprirlo avversario avrebbe inficiato la bontà del gesto di salvataggio.
Tex disse quindi che, in caso fosse stato necessario, sarebbe stato disponibile a ricambiare il favore. Infatti il motivo della sua visita e di Carson a Prescott in Arizona è proprio dovuto ad un telegramma spedito da un “amico” del tenente che chiede aiuto.
L'altro comprimario degno di nota è sicuramente Lola, la ragazza di Johnny, che catalizza l'attenzione del lettore soprattutto per il modo in cui Jordi Bernet la tratteggia, ma che si rivelerà essere un personaggio utile ed importante anche ai fini della narrazione.

La trama preparata da Claudio Nizzi si rivela densa, dagli intrighi politici atti a nascondere episodi del dopoguerra poco puliti, come uno squadrone della morte nordista che ha compiuto razzie nei territori sudisti, i cui componenti sembrano volatilizzati nel nulla e non perseguibili. Altro forte elemento è sicuramente la storia d'amore che ci accompagna per tutta la lettura tra il tenente e la ballerina, inframezzata da qualche battuta del buon vecchio Carson.
I disegni di Bernet si rivelano ottimi: il suo tratto espressionista e, in questo caso, leggermente grottesco rendono la narrazione, già di per sé molto buona, ancora più scorrevole e piacevole.
Per il modo in cui le scene d'azione sono dinamiche, per la capacità di descrivere le emozioni e il modo in cui recitano i personaggi, o forse perché l'unico personaggio femminile è disegnato proprio come Bernet insegna, la parte grafica è davvero una gioia per gli occhi.

Tra le curiosità da segnalare c'è sicuramente l'edulcorazione dell'idea iniziale della cover: quella ufficiale del volume rappresenta Tex, sullo sfondo un carro distrutto e degli uomini a cavallo in lontananza, mentre la prima versione rappresentava Tex con Lola in una posa sexy in un saloon con pianista.

Uscito alla fine del 1996 con mezzo anno di anticipo sulla data ufficiale, ci troviamo tra le mani uno degli ultimi esempi di Texone da apprezzare anche per la storia oltre che per i disegni.

Andrea Gadaldi



Marco Rizzo
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