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L’arte di Steve Rude

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Nato il 31 gennaio del 1952 nel freddo Midwest (Madison, Wisconsin), Steve “The Dude” Rude diviene famoso nel 1981 quando, assieme allo scrittore Mike Baron, crea Nexus, una serie a fumetti indipendente con tematiche supereroistico/fantascientifiche.

Rude ha tra le sue influenze autori del calibro di Russ Manning, Jack Kirby, John Romita e l’illustratore nordamericano Andrew Loomis.

Sin dai primi passi nel mondo dei comics, il suo stile è contraddistinto da un originale ed intelligente modo di montare la tavola: in numerose vignette scompare la suddivisione temporale data dalla classica griglia, e spesso due eventi consecutivi si svolgono nello stesso riquadro orizzontale. In alcune tavole troviamo vignette circolari, ad indicare un momento topico della narrazione, oppure riquadri contenenti una zoomata su un particolare importante. Rude riesce a sperimentare così tanto grazie anche alle sceneggiature molto libere che gli fornisce Baron. Capitava, infatti, che il “Dude” decidesse di allungare il racconto di un paio di tavole, per cadenzare meglio i ritmi della narrazione.

Ambientata 500 anni nel futuro, Nexus, serie svincolata dal comics code, risulta molto controversa ed adulta per le difficili tematiche trattate, ma contemporaneamente è ricca di humor. Inoltre, può considerarsi il capostipite di un certo tipo di fumetto indipendente; senza di esso probabilmente non avremmo avuto Hellboy, Sin City, l’Image Comics, ad esempio.

Il protagonista, Horatio Hellpop, riceve i suoi poteri di Nexus da un alieno chiamato Merk. Questi, in cambio, pretende che Horatio si occupi di fare fuori tutta una serie di dittatori/assassini di massa. Merk comunica i suoi “obbiettivi” a Nexus, tramite sogni angoscianti e dolorosi, in cui il protagonista vede la sua futura vittima. Horatio è piuttosto riluttante ad agire come strumento di Merk, ma decide di sottomettersi a questo compromesso per mantenere i suoi poteri e continuare a proteggere il suo planetoide-rifugio Ylum.

Il padre di Horatio, Theodore, era un generale comunista e governatore del pianeta Vradic. In seguito ad una rivoluzione religiosa orchestrata dal proprio cognato, gli viene ordinato dai suoi superiori nel “Sov”, di nuclearizzare l’intero pianeta, uccidendo 3,5 milioni di persone. Theodore esegue l’ordine, per poi fuggire con la moglie su una navetta di salvataggio, che, attraversando un buco nero, si ritrova in prossimità di Ylum. La famiglia Hellpop trova qui rifugio e nasce Horatio. È a questo punto che Merk inizia il suo condizionamento, fornendo al giovane Hellpop due amici immaginari, Alph e Beta.

I due fanno sì che, raggiunta la maggiore età, egli sia pronto per incontrare Merk e acquisire i poteri di Nexus. Avvenuto questo, il protagonista è costretto a compiere la sua prima esecuzione: l’assassinio del suo stesso padre Theodore Hellpop.
Questo è solo la prima delle controverse e dolorose esecuzioni che si troverà a compiere Nexus.

Rude dipinge Nexus ispirandosi a “Space Ghost”, il celebre cartoon fantascientifico di Hanna&Barbera ed inoltre, parlando di serie animate, esiste un promo di 2 minuti, per una serie animata di Nexus, sogno nel cassetto dell’autore.

L’avventura editoriale di Nexus non è stata delle più serene. La serie nasce presso la Capital, prima in formato magazine in bianco e nero, per poi proseguire (col vol. 2) in formato comic book a colori. Il naufragio della Capital porta Nexus, a partire dal numero 7, alla First Comics, dove la serie prosegue fino al numero 75, sebbene non tutti i numeri siano disegnati da Rude.

Nel 1992 Nexus passa alla Dark Horse ed il personaggio viene rilanciato con uno splendido albo auto-conclusivo che rinarra le origini dell’eroe. Seguono poi numerose miniserie a cadenza annuale, fino all’ultima Nightmare in Blue, quando per abbattere i costi di produzione si è deciso di tornare al bianco e nero. A seguito di questa mini, il lavoro di Rude su Nexus si è interrotto temporaneamente.

Rude passa alla la Marvel e va a disegnare i personaggi più importanti: Capitan America, Spider-Man, Thor, Hulk, gli X-Men. Tutti i racconti sono contraddistinti da uno stile retrò che, se da una parte affascina ed accontenta i lettori di vecchia data, può anche rivelarsi una limitazione per l’artista. Non sappiamo se dietro a questo tipo di scelta ci sia una volontà della dirigenza Marvel, degli sceneggiatori (Busiek e Nicieza tra gli altri) o del disegnatore stesso, ma siamo convinti che un autore come Rude possa dimostrare il suo valore anche su testi più “moderni” e sperimentali, che non su racconti “amarcord”, come ha ampiamente dimostrato nel corso degli anni, col suo lavoro su Nexus.

A seguito dell’esperienza in casa Marvel, Rude torna alla Dark Horse e lancia, assieme al suo storico inchiostratore Gary Martin, The Moth. La serie racconta le gesta di Jack Mahoney, acrobata da circo, che nel tempo libero impiega il suo tempo come giustiziere mascherato e cacciatore di taglie.

I racconti, anche qua, sono in stile classico, ma brillano per freschezza e umorismo della prosa e delle tavole. The Moth consta fino ad oggi di uno special e una miniserie di quattro numeri in seguito raccolti in un unico volume.

Oggi Rude si appresta al lancio della sua nuova casa editrice: la Rude Dude Productions; è prevista la pubblicazione annuale di quattro numeri di Nexus, con i testi di Mike Baron e le chine di Gary Martin, seguita da un antologico di 64 pagine, Amazing Dude Tales, nel quale Rude si esibirà su testi di Mike Baron, F. Paul Wilson, Heidi MacDonald e Gary Martin, e per finire il primo anno di pubblicazioni avremo quattro numeri di The Moth, con testi e chine di Martin. Non possiamo che porgere i nostri migliori auguri a Rude, Baron e Martin, per questa nuova avventura nel mondo dei fumetti!



Fausto Ruffolo
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