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Premio Hugo a Neil Gaiman

Il geniale autore britannico Neil Gaiman è stato insignito quest’anno con il prestigioso Premio Hugo, meglio noto come Hugo Award. Il riconoscimento, tra i più importanti nel campo della fantascienza e della fantasy, è stato istituito nel lontano 1953 in onore di Hugo Gernsback, fondatore della rivista Amazing Stories, la prima dedicata alla letteratura riguardante il fantastico.
Gaiman si è aggiudicato per la seconda volta e nella categoria più significativa, quella di miglior romanzo, un riconoscimento che in passato ha visti premiati alcuni tra i più grandi autori del genere, tra cui è d’obbligo ricordare, Isaac Asimov, Robert A. Heinlein, Ray Bradbury, Frank Herbert e recentemente J.K. Rowling.

La produzione e la versatilità dell’autore britannico è ben nota ai lettori di fumetti. Autore di serie capolavoro come Sandman ed il suo spin-off Death: The High Cost of Living, Gaiman ha iniziato a scrivere per il mondo dei fumetti raccogliendo l’eredità di Alan Moore su  Marvelman, uno dei personaggi più discussi del momento. Nella sua sterminata produzione risultano diversi graphic novel come The Books of Magic, Mr. Punch, Harlequin Valentine, ecc... Recentemente ricordiamo la doppia mini per Batman: Whatever Happened to the Caped Crusader? e la collaborazione con Mike Allred a Wednesday Comics  per una storia su Metamorpho.

Nell'ambito più prettamente letterario, tra i suoi romanzi spiccano "American Gods", che gli è valso il primo premio Hugo nel 2002, e "Graveyard Book", con il quale lo ha rivinto quest’anno.
Se la prima opera ha sapore spiccatamente fantasy con un taglio molto classico, vengono infatti riuniti i pantheon mondiali più noti per scongiurare la minaccia di nuovi dei, un scontro tra antica magia e moderna tecnologia, il secondo romanzo è più improntato su un clima dark-horror. E’ la storia di Bod, che rimasto orfano viene allevato da fantasmi, demoni e vampiri. È un racconto molto significativo sul fatto che oggi molte persone non trovano più affetto e protezione necessari nella propria famiglia e al contempo è una vicenda in cui l’amicizia risulta uno dei beni più importanti a cui è necessario anche rinunciare quando si vuole crescere e cambiare.


Francesco Borgoglio
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