Menu

Comic-Conomics – Capitolo 0 – preparativi

Malpensa – Philadelphia – San Diego. E per una volta il fuso orario lavora a mio favore: perché avrò il tempo di fare un'ultima colazione all'italiana prima dell'imbarco, perché Philadelphia è la patria del pretzel morbido e imburrato e io ci arriverò a ora di cena (e per dessert, ricordo benissimo dov'è il Dunkin Donuts di quell'aeroporto) e a San Diego il mio orologio biologico esigerà solo che io mi metta a dormire, per cui non reclamerà più di uno spuntino veloce tra l'aeroporto e l'albergo.

È di nuovo tempo di San Diego Comic Convention.

Immaginate una stanza grande più o meno come la vostra città, e come una città divisa in quartieri. Sono almeno tre: gli stand spettacolari delle case di produzione cinematografica e dei network televisivi, con le code per gli autografi delle star del piccolo e grande schermo, gli stand degli editori di fumetti, dove – inaudito, per noi italiani – spesso non si vendono i fumetti, che sono solo esposti, e i mercanti di fumetti e derivati, nuovi, usati e rari, elemento comune a tutte le fiere del mondo.
C'è poi una strada che taglia i quartieri di questo estemporaneo insediamento, ed è Artist Alley, i tavolini pieghevoli affittati dai disegnatori, che fanno dediche (spesso a pagamento), disegni su commissione, e vendono le loro tavole originali. Perché negli Stati Uniti la maggior parte degli ospiti sono persone che si sono pagate il biglietto dell'aereo, e che devono ripagarsi le spese della trasferta. E che vogliono incontrare il loro pubblico in modo diretto, un aspetto che mi delizia sempre.
Personalmente, ho alcuni obiettivi da conseguire. Sono stato invitato ad alcuni panel che seguirò per mio piacere, mentre ad altri andrò per poterne parlare a voi. Ci sono due persone alle quali non stringo la mano da dodici anni, e che riabbraccerò con vera gioia. E poi ho voglia di vedere se rispetto all'anno scorso si sente la crisi, se il mondo dell'immaginazione è riuscito a mantenere la sua aura di sogno o se la realtà l'ha stretto d'assedio.
Primo anno dell'amministrazione Obama, era tanto tempo che non mi trovavo negli Stati Uniti durante un'amministrazione democratica.
Ogni giorno, manderò un pezzetto di reportage qui a Comicus. E fotografie. Vi racconterò quello che mi pare, visto che altri, più attenti di me (e soprattutto non in ferie) si occuperanno di relazionare il mondo della rete sugli annunci dei singoli autori ed editori. Ma se vi andrà, qui troverete un resoconto e un ragionamento ogni giorno, e qualche sguardo inedito sulla fiera di fumetti più bella del mondo.

A giovedì prossimo, dunque!

Michele Foschini

PS: Qui parlerò solo di "lavoro". Mentre sul mio blog racconterò gli aspetti più personali e meno pertinenti del viaggio. Siete i benvenuti anche lì, naturalmente!


Redazione Comicus
Torna in alto