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NYCC’09: Aggiornamenti su The Marvels Project

Ve ne avevamo già parlato, ma durante l’ultimo giorno della New York Comic Con Ed Brubaker ha rivelato ulteriori indiscrezioni riguardo The Marvels Project, serie celebrativa dei primi settanta anni della Marvel Comics. La miniserie di otto numeri, la cui uscita è prevista a giugno negli States, cercherà di costruire da un nuovo punto di vista le origini del Marvel Universe. Brubaker per rendere meglio l’idea paragona questa mini a “La stoffa giusta”, romanzo di Tom Wolfe del 1979 che, tramite le vicende di quattro astronauti, raccontava le origini della Nasa. L’idea è nata da Tom Brevoort, executive editor della Marvel, il quale aveva l’intenzione di fare la stessa operazione che si era fatto nell’Universo Ultimate con la mini Ultimate Origin.

Il titolo della mini, spiega Brubaker, richiama alla memoria il “progetto Manhattan”, serie di ricerche che portarono in seguito alla creazione della prima bomba atomica. Coprendo un arco temporale che va dalla depressione economica fino all’attacco di Pearl Harbor, le vicende raccontate da vari punti di vista, tra cui quello di Thomas Halloway, l’Angelo della Golden Age, avranno come protagonisti principali alcuni membri del superteam degli Invasori, ossia Capitan America, Namor e la prima Torcia Umana, il tutto condito con quell’atmosfera da spy-story a cui ci ha sempre abituati lo scrittore americano. Infatti le vicende dei supereroi avranno come sfondo il progetto dei vari governi per la realizzazione del super-soldato e da ciò tutto avrà inizio e il mistero sull’intelligence “pre CIA”. Verranno ripescati personaggi risalenti alla Timely Comics e analizzate diverse questioni come ad esempio il motivo dell’odio incondizionato di Namor per gli umani; le zone ombrose riguardanti il Professor Reinstein, creatore del siero del super-soldato e il mistero dietro al progetto della creazione della Torcia Umana.

Nonostante questo progetto, Brubaker continuerà a dedicarsi alla testata di Capitan America, coadiuvato dai disegnatori Luke Ross e Butch Guice.


Flavio Bianco
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