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Ade Capone innesca Trigger

Ade Capone ha presentato a Lucca Comics la sua nuova serie Trigger, edita da Star Comics.
L'autore ha iniziato la conferenza ricordando il suo personaggio più caro, Lazarus Ledd, un po' oscurato da Trigger ma ancora vivo: le due serie, dice Capone, sono all'apparenza molto diverse ma strettamente legate, a partire dal cast di disegnatori che è il medesimo.

Trigger sarà una serie bimestrale di sei numeri e si incentrerà su quattro diversi protagonisti: un sedicenne di Hong Kong, un commissario di polizia di Milano, una responsabile della security di un casino di Las Vegas e un giovane profugo della Sierra Leone.
Il primo numero fornirà una panoramica di tutte e quattro le storie, che procedono parallele a singole tranche di 24 pagine; le diverse ambientazioni saranno inoltre ritratte da quattro diversi disegnatori: Matteo Mosca (Hong Kong), Sergio Gerasi (Milano), Stefano Santoro (Las Vegas) e Ivan Vitolo (Sierra Leone).
Il prologo sarà invece affidato ad Elia Bonetti, un disegnatore giovanissimo che nasce in realtà come illustratore, di cui Capone si dice entusiasta (in futuro l'idea è quella di proporlo come copertinista).

L'idea di Trigger è nata nella testa dell'autore dopo aver letto un libro sulla genetica e l'origine della vita, tema profondamente radicato nella serie, come si può evincere già dalla copertina del numero 1 che raffigura la doppia elica del DNA.

La scelta della bimestralità è dovuta alla volontà di lavorare con calma al progetto (che è partito agli inizi del 2008 ed è ancora in corso di lavorazione), mentre l'idea di più protagonisti deriva dalla volontà di attingere alle più moderne serie americane come "Lost" o "Heroes".
Anche Lazarus Ledd, dice Capone, attingeva a un certo tipo di serial che si incentrava su un unico protagonista; il fatto di avere un singolo personaggio come colonna portante della serie ha sì un certo fascino, ma l'autore corre il rischio con il tempo di ripertersi.
La coralità di Trigger, che Capone definisce "separata" - nel senso che i protagonisti non sono affatto un gruppo ma al contrario agiscono separatamente - permette all'autore di attingere a un bacino di idee certamente più ampio.

Dopo il primo numero di presentazione dei personaggi, i restanti quattro saranno singolarmente focalizzati su ognuno di questi, per chiudere con il sesto numero che avrà un'ambientazione diversa da tutte le altre, ma che per ora non ha ancora un nome certo al tavolo da disegno.

Trigger non si propone di essere una storia esauriente - dati i pochi numeri a disposizione di Capone - e, se le vendite dovessere assestarsi su buoni livelli, non è escluso che si dia il via a una seconda stagione.
In ogni caso, la serie è comunque pensata per essere autoconclusiva.



Luca Baboni
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