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Strangehaven: in arrivo il settimo numero

In un mercato particolare come quello italiano, sono pochi quei fumetti apertamente fuori dagli schemi (come impostazione, come tematiche, come produzione) che riescono a imporsi all'attenzione del pubblico, ritagliarsi una nicchia, e proseguire senza sosta. Strangehaven di Gary Spencer Millidge è uno di questi, grazie alla meritoria opera di scoperta e l'impegno della Black Velvet di Omar Martini.

A pochi giorni dall'arrivo del settimo ed attesissimo nuovo numero in anteprima a Lucca Comics, scambiamo quattro chiacchiere con smoky man, traduttore della serie e curatore con Martini dell'edizione italiana, che ci mostra anche alcune tavole in anteprima ambientate nel sempre inquietante paesino del Devonshire che fa da sfondo alla saga.

Per vedere l'anteprima, clicca qui.

Quali sono i motivi di questa lunga assenza?

Beh, è vero, inutile negare, sono passati oltre 2 anni dal n. 6, che fu presentato in anteprima al Napoli Comicon del 2006 in occasione dell’edizione dedicata al fumetto inglese a cui partecipò lo stesso Gary Spencer Millidge.
I motivi del ritardo sono vari, anche se all'epoca l’ipotesi originale era di uscire per Lucca 2006 e le traduzioni erano già state preparate. Il primo evento, che avevamo un po' previsto, era la momentanea interruzione operata dallo stesso Gary. Questo limbo però siamo certi è una cosa momentanea, dato che sicuramente Millidge porterà a termine la storia: questo è il SUO fumetto e non ci vuole rinunciare per niente al mondo. Inoltre il n. 13 della serie originale, che avrebbe aperto il nostro n. 7, era un ottimo punto di partenza e non volevamo “giocarcelo” subito così, avendo troppi pochi numeri a disposizione per continuare con la periodicità che ci eravamo dati: idealmente tre all’anno… che praticamente significava raggiungere Gary e quindi poi fermarci per un tempo indefinito in attesa che lui realizzasse almeno un paio di numeri che ci permettessero di riprendere la pubblicazione. In seguito, Gary ci ha fatto capire che non sapeva quando avrebbe ricominciato a pubblicare i nuovi episodi, nonostante le edizioni straniere e il successo che la sua serie stava vivendo al di fuori dell'Inghilterra… e nello stesso tempo nella programmazione di Black Velvet si sono inserite numerose produzioni, iniziative, mostre, eventi che non potevano essere posticipati, ma che hanno avuto l'effetto negativo di spostare in avanti la produzione di quei titoli che non erano legati a una data di uscita obbligatoria. Gary, dal canto suo, ha iniziato altre collaborazioni più “alimentari”, tra cui ben tre libri didattici in coppia con il disegnatore James McKay editi, o di prossima pubblicazione, da New Holland Publishers: nel 2007 Draw Fantasy Figures, quest’anno Draw Dragons and Other Fantasy Beasts e, previsto per la primavera del 2009, Comic Book Design. L’autoprodursi non è un mestiere facile. “È un mondo difficile” cantava Tonino Carotone, no? L’importante è che il nuovo albo sia in uscita e che sarà disponibile per la prossima Lucca. E… confidiamo nella pazienza dei lettori, ovviamente!

Cosa dobbiamo aspettarci da questo numero e dai prossimi immediati?

Questo numero continua la foliazione di 64 pagine del precedente e sarà un albo “tutto-fumetto”! Presenterà il n. 13 e 14 della serie originale, due storie brevi apparse in altre pubblicazioni, collegate con quelle del numero precedente e che arricchiscono la trama principale, e, in anteprima assoluta, un’altra delle short realizzate da altri autori, su supervisione di Millidge. Si tratta di una sequenza di quattro tavole ottimamente realizzata dal disegnatore inglese Ilya ambientata in Amazzonia e che getta un po’ di luce sul passato di Megaron, lo “sciamano” di Strangehaven. La serie continuerà in un crescendo di misteri e rivelazioni, e nei numeri seguenti la qualità dei disegni di Millidge continuerà a crescere. Non è da escludere che alcune delle short realizzate da “special guest” non ci possano regalare qualche sorpresa (io qui lo dico e qui lo nego: Alan Moore è un fan di Strangehaven). L’auspicio è che si arrivi alla conclusione della vicenda in tempi… non biblici, ecco. Io ne sono certo. Gary mi ha detto: “Non preoccuparti, leggerai la fine… prima che arrivi il tempo dell’Apocalisse!”

Dopo 6 numeri, come vedi la ricezione del cult di Gary in Italia?

Considerando i numeri di una produzione indipendente come questa, direi che Strangehaven ha saputo attrarre un pubblico di lettori curiosi e ricettivi verso in fumetto "diverso", con uno storytelling e personaggi sicuramente "anomali". Strangehaven alla fine è un "posto" per il lettore, un "luogo" in cui andare per godere di un panorama inusuale. Spero che ci si ritrovi anche in occasione di questo n. 7 e magari che qualche nuovo visitatore si unisca alla comitiva. Credo comunque che Strangehaven, proprio per le sue peculiarità, sia un “long seller” capace di suscitare interesse oggi come domani nella stesso modo dei serial tv a cui dichiaratamente si ispira, Twin Peaks e Il Prigioniero.
Ci vediamo a Strangehaven!


Marco Rizzo
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