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Dan DiDio nella tempesta

Giorni burrascosi, almeno a sentire le voci che girano in internet, per il supervisore capo della DC Dan DiDio. Si vociferava insistentemente di un benservito da parte della DC. A smentire le voci, è arrivato il rinnovo di contratto appena siglato dalle due parti, anche se, a quanto pare, la casa editrice non avrebbe preso la decisione a cuor leggero.

Come riporta The Beat, la voce di una rimozione del direttore editoriale è partita da un “no comment” di Jimmy Palmiotti a una domanda sulla sua possibile successione allo stesso DiDio. Nonostante la precisazione di Palmiotti sul carattere scherzoso della sua risposta, questa ha dato avvio a una serie di congetture che stanno circolando un po’ su tutta l’informazione fumettistica e non solo. Chiuso il capitolo “Palmiotti”, che ha confermato il proprio apprezzamento nei confronti di DiDio e ha negato ogni suo interesse a ricoprirne il ruolo, le speculazioni sull’argomento si sono moltiplicate.
Si è così parlato di una sorta di contestazione interna alla DC nei confronti dell’operato di DiDio, il quale avrebbe deluso le originali aspettative di approfondimento e rivitalizzazione dei personaggi, per abbandonarsi a una rassegnazione senza un chiaro progetto. A sostegno di questa ipotesi, è stata portata anche una recente dichiarazione in cui lo scrittore Grant Morrison (Batman, Final Crisis) lamentava uno scarso coordinamento nella gestione dei personaggi e delle storie.

Altri segnali negativi portati a supporto della rimozione di DiDio sono arrivati dal pubblico e dai fan. Dal pubblico, visto il calo del 20% medio di vendite da un anno a questa parte. Dai fan, date le critiche mosse alla miniserie DCU: Decisions (destinata a ripercuotersi in maniera duratura sulle storie), nonché ad altri passi falsi in campo promozionale. In particolare, ci sarebbe stato un mezzo pasticcio riguardo agli ambigui teaser a tutta pagina “Batman R.I.P.”, che facevano intuire la morte del Cavaliere Oscuro: la cosa ha suscitato subito diverse perplessità, soprattutto considerando che questo stesso anno Batman si appresta ad affrontare il botteghino delle sale cinematografiche. Alla fine, lo stesso DiDio ha dovuto chiarire che era impensabile uccidere Batman in simili circostanze.

Un altro ipotetico fronte di crisi interna alla DC è stato raffigurato dall’analista di Hollywood Nikki Finke. La Finke ha notato come la recente e agguerrita iniziativa della Marvel, e in particolare dei Marvel Studios, riguardo le innumerevoli trasposizioni cinematografiche dei suoi personaggi, abbia generato nervosismo non solo in casa DC, ma anche ai piani alti della Warner Bros. (che della DC è proprietaria). Infatti, mentre la Marvel prevede entro l’estate 2011 una massiccia produzione di pellicole destinata a sfociare, in una logica di continuity, nel mega-evento cinematografico costituito dal film dei Vendicatori, i personaggi DC non lasciano intravedere una prospettiva altrettanto dinamica e lungimirante. La cosa è tanto più grave se si considerano le potenzialità di mercato che i supereroi hanno dimostrato e stanno dimostrando di avere. Allo stato attuale la Warner Bros. sta portando avanti concretamente solo il franchise legato a Batman (più la pellicola di Watchmen, che tuttavia è un caso a parte), mentre progetti come Superman, Wonder Woman e Justice League, ossia gli altri pezzi da novanta, languono in un limbo poco confortante. Il fatto che queste produzioni abbiano la potenzialità di diventare delle colonne portanti per la Warner, e che tuttavia rimangano paralizzate, secondo la Finke, avrebbe portato la casa produttrice a riconsiderare non solo la dirigenza DC, ma in parte anche la propria.

Adesso, il rinnovo del contratto di DiDio pone parzialmente un argine alle polemiche. Tuttavia, le questioni concrete rimangono sul tavolo. Non ci rimane che seguire l’evoluzione dei fatti.


Valerio Coppola
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