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Daniel & Charles Knauf parlano dei loro Eterni

Dopo la fortunata miniserie degli Eterni scritta da Neil Gaiman e illustrata da John Romita Jr., la Marvel ha voluto continuare a sfruttare la felice ripresa di questi personaggi creati da Jack Kirby dedicando loro una serie. Per portare a termine l’impresa sono stati scelti gli scrittori Daniel e Charles Knauf (padre e figlio, già attivi su Iron Man Director Of S.H.I.E.L.D.), e il disegnatore Daniel Acuña, fresco di contratto in esclusiva con la Casa delle Idee. Il sito CBR ha chiesto ai due scrittori in che direzione vorranno portare la serie. Ecco cosa è uscito dalla chiacchierata.

In linea generale, la loro gestione sarà debitrice tanto rispetto a Gaiman quanto a Kirby: se del primo riprenderanno la struttura della storia e le sue direttive, del secondo tenteranno di riproporre l’umorismo e il senso di meraviglia che emanava dai suoi lavori.
La vicenda riprenderà esattamente dal punto in cui si interrompeva la miniserie del 2006/2007. Gli eventi si svolgeranno quindi nell’Universo Marvel, e ci sarà una continua interazione con i suoi vari personaggi. A lungo termine, si tenterà di dare delle risposte sulla natura dei Celestiali e sulla loro funzione, mentre lungo lo scorrere della serie si scopriranno Eterni vecchi (come Il Dimenticato o Phastos) e nuovi (in particolare un certo Legba).
Inizialmente ci si troverà di fronte alla comunità degli Eterni non ancora ripresasi dalle macchinazioni di Sprite, mentre Druig si farà carico di ridestare gli Eterni non ancora rientrati in sé.

Dalle parole dei Knauf risulta chiaro come i due si siano concentrati in modo particolare sull’approfondimento psicologico dei personaggi e sulle tensioni tra loro. Un ruolo di rilievo sarà ricoperto da Makkari, che, come aveva raccontato Gaiman, era assurto a referente del Celestiale Sognante. Oltre al rapporto privilegiato con il celestiale, questa situazione provocherà serie difficoltà a Makkari, che arriverà a sviluppare una sorta di dipendenza dalla creatura divina. Questo farà sì che anche Sersi, con cui già nella miniserie era nata una relazione, veda con preoccupazione il legame tra il celestiale e l’eterno, cosa che la porrà di fronte al dilemma se salvare “il suo uomo” o il mondo. Allo stesso tempo, questa situazione sarà vissuta come problematica anche da Ajak, l’eterno la cui funzione naturale è proprio quella di comunicare con i Celestiali, che si sentirà invece messo da parte e scalzato da Makkari.

Un altro nodo narrativo sarà, come si diceva, rappresentato dalle azioni di Druig. Quest’ultimo si sentirà investito del dovere di emancipare gli Eterni dalla zavorra rappresentata dagli umani per farli innalzare alla perfezione che compete loro. Per far ciò, si incaricherà di risvegliare tutti gli Eterni in giro per il globo, i quali tenderanno a vederlo come un maestro e a seguirlo ciecamente.
Dall’altra parte, Ikaris sarà il punto di riferimento dei restanti Eterni, mentre il vecchio Zuras vivrà sempre più distaccato dal mondo, immerso nelle sue meditazioni e in una dimensione sempre più “divina”. A farlo reinteressare al mondo degli umani sarà il nipote mortale Joey (personaggio introdotto da Gaiman): il figlio di Thena costituirà anche un contrappeso rispetto alla dedizione della madre al suo ruolo di eterna, situazione che le causerà un importante conflitto interiore.

Ma a tirare i fili sarà in buona parte il Celestiale Dormiente, che attraverso Makkari rivelerà poco a poco i segreti dei Celestiali, manipolando con tali informazioni tutti gli avvenimenti. In particolare ci si renderà conto di come i Celestiali e l’Orda costituiscano di fatto l’inizio e la fine, la creazione e il giudizio definitivo, untiti da una misteriosa entità conosciuta come il Fulcro. E sarà proprio comprendendo questa che si potrà capire il quadro generale e tutto ciò che al momento sfugge. Come precisa Daniel Knauf: “Potrebbe non essere la soluzione che tutti si aspettano, desiderano o rispettano, ma c’è una soluzione”.



Valerio Coppola
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