Menu

Age Of The Sentry: approfondimento

Nei giorni scorsi, in occasione del Wizard World tenutosi nella città di Philadelphia, tra i vari progetti annunciati dalla Marvel è saltato fuori il titolo Age Of The Sentry. Come già chiarito in tale occasione, autori della miniserie in sei parti saranno Jeff Parker e Paul Tobin per i testi e Nick Dragotta per le matite. In una nuova intervista al sito CBR, Parker e l’editor Mark Paniccia forniscono alcuni dettagli in più su questo lavoro.

Innanzitutto, viene precisato che dei sei episodi che comporranno la miniserie, i primi cinque conterranno due storie ognuno, scritte una da Parker e una da Tobin, mentre il numero conclusivo, che tirerà le somme, conterrà una storia unica scritta solo da Jeff Parker. Tutte le storie sceneggiate da quest’ultimo saranno illustrate da Dragotta, mentre per le parti scritte da Paul Tobin non è ancora stato individuato un artista, e c’è la possibilità che ci si affidi a dei disegnatori a rotazione.

Il progetto della miniserie, nasce dall’idea di Paniccia di fare qualcosa sul modello del Supreme di Alan Moore, ossia una storia che omaggiasse la Silver Age. Si pensò quindi di narrare delle avventure passate di Sentry (che ovviamente nessuno ricorda), che avessero luogo proprio in quel contesto. Una volta approvata questa idea, Jeff Parker e Paul Tobin, proprio per la loro confidenza con i toni e le storie della Silver Age, sono apparsi i nomi ideali per occuparsi della sceneggiatura e i due si sono dimostrati entusiasti dell’idea. Anche l’espediente delle due storie per episodio, oltre a permettere di sviluppare più idee e presentare un maggior numero di vicende, si muove nella logica di ricreare un’atmosfera da Silver Age. Sempre per questa ragione, le varie avventure in cui vedremo coinvolto Sentry saranno tipicamente anni ’60, e non vedremo una versione del personaggio anni ’80 o ’90, con tutti i tipici elementi di quei periodi.

Il tono scelto da Parker e Tobin per le storie avrà un che di ironico. Questo anche in relazione al fatto che, come stile Silver Age vuole, saranno piene dei più strambi e disparati elementi. Questa presenza, allo stesso tempo, favorirà una sorta di “schizofrenia” delle storie che sarà in un certo senso un'eco dell’attuale condizione di Sentry. Non che il personaggio verserà in tale condizione, essendo anzi un tipico eroe anni ’60, senza troppi problemi psicologici, ma ci saranno degli elementi, dei semi, che in qualche modo rimanderanno al Sentry odierno.
Per quanto riguarda gli elementi della storia, l’azione si svolgerà nei contesti più disparati, da viaggi nel tempo e nello spazio, a incontri con il Sentry della Golden Age (!). L’unico posto che mancherà veramente sarà proprio la casa di Sentry. Il cast di comprimari sarà ben nutrito: oltre agli ovvi Lindy Lee, Scout e Watchdog, conosceremo anche personaggi come Burton DuBois, il capo di Robert Reynolds (quindi conosceremo anche la sua professione). Sul fronte nemico, invece, avremo personaggi nuovi, ma anche vecchie glorie.

Infine, Parker lancia un avvertimento: “Con un personaggio come Robert Reynolds, non ti puoi fidare completamente di ciò che vedi o di ciò che gli senti dire – dopo tutto, di sicuro neanche lui può. Ciò che stai vedendo è tutta la sua storia reale, o ne è solo una parte [vista] nel modo in cui lui avrebbe voluto fosse? Credo sia un approccio chiaro per provare ad ottenere una conoscenza su di lui, da questa prospettiva. Così, se da un lato puoi affrontare questa cosa in maniera del tutto indifferente, penso che se hai letto le due serie di Paul Jenkins coglierai un sacco di implicazioni che si stratificano, che ti potrai godere”.


Valerio Coppola
Torna in alto