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Garrett parlerà francese

Ucciderò ancora Billy the Kid, il progetto di Roberto Recchioni e Riccardo Burchielli prima uscito in quattro volumetti e poi ristampato in formato graphic novel, sbarca in Francia.

Sarà la casa editrice Clair de Lune a pubblicare il fumetto, un western-horror che narra del complesso rapporto tra lo sceriffo Pat Garrett e il bandito Billy the Kid, tornato come nuovo dal regno dei morti.

Il fumetto, che si avvale anche dei contributi di Cristiano Cucina, Werther Dell'Edera e Massimo Carnevale, è stato pensato fin dall'inizio per tipi diversi di mercato: quello delle fumetterie, quello delle librerie di varia, e infine l'estero.

Sul suo blog, Recchioni ha espresso soddisfazione per il successo di questo nuovo sistema produttivo:

"L'aspetto che più mi premeva di tutto l'operazione di Garrett era il suo modello produttivo, basato su una forma editoriale modulare:
- la miniserie, venduta in albi e pensata in primo luogo per le librerie fumettistiche.
- la raccolta in un volume indirizzato in primo luogo alle librerie di varia.
- la vendita all'estero del volume.

Ovviamente, tutto è stato scritto e disegnato con la volontà di proporre un prodotto adatto in ognuno di questi tre segmenti.

Pur utilizzando nomi professionistici di primo piano (e quindi risultando costosa in termini produttivi) e senza andare nel mercato grosso delle edicole, Garrett segna un bel "+" alla voce guadagni e lo può fare in virtù di come è stata concepita e di come è stata venduta.

Ho sempre trovato assurdo che l'Italia realizzi ottimi fumetti che però vivono una vita brevissima e molto circoscritta.
Per quanto stimi profondamente la Bonelli (e parecchi topic di questo blog lo dimostrano) continuo a pensare che produrre così tante pagine al mese per poi venderle così poche volte e in così pochi mercati, sia uno spreco di risorse, di energie e di talento. Il problema è la forma che diamo al grosso del nostro prodotto interno, il problema è linguaggio che utilizziamo per la maggior parte dei nostri fumetti, il problema è come poi li vendiamo sul mercato.

Del resto, ho anche sempre trovato assurdo che i nostri talenti andassero a fare fumetti all'estero e che poi gli editori italiani li comprassero da fuori per venderli in edizione per il mercato interno e che non fossimo noi in prima persona a produrre quelle pagine per poi venderle agli editori stranieri.

Ecco, con Garrett io e quelli della BD ci siamo messi in testa di provare a vedere se una strada produttivamente diversa fosse possibile. E quanto pare, nel nostro piccolo, abbiamo scoperto che lo è."


Luca Baboni
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