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DCU: Decisions: i supereroi DC fanno politica

Nell’ultimo decennio, i temi politici sono entrati sempre più nei fumetti di supereroi. Serie quali Authority o Ultimates, sulla traccia di Watchmen, ne sono la prova. Più di recente, anche un universo narrativo più mitico e iconico come quello Marvel classico è stato coinvolto in una vicenda a tinte fortemente politiche, ossia Civil War.
È di questi giorni la notizia che anche nell’universo DC si avrà un simile sviluppo, e in una dimensione legata alla realtà in maniera molto più spinta rispetto agli altri casi. La miniserie che si occuperà di realizzare questa operazione si chiamerà DCU: Decisions, e sarà costituita di quattro albi in uscita negli USA tra settembre e ottobre 2008. Scritta da Bill Willingham e Judd Winick, e disegnata da Stephane Roux, la serie vedrà gli eroi DC spendersi direttamente nell’arena politica. Il supervisore capo Dan DiDio ha parlato con Newsarama dei risvolti di questa vicenda.

Secondo DiDio, alla base della decisione di realizzare questa storia starebbe l’attuale clima politico che, in vista delle presidenziali di novembre, si respira negli Stati Uniti: “Stiamo entrando in un anno elettorale davvero interessante, e ciò che penso sia importante riguardo a questo è che ci sia questa eccitazione – un senso del “costruire”… C’è cambiamento nell’aria riguardo l’intero processo politico che si ha negli Stati Uniti. Ciò che noi vogliamo fare è inserirci in quell’emozione, e raccontare una storia che si svolga nell’universo DC con i nostri personaggi, usando contestualmente lo sfondo politico che stiamo osservando per aiutare a definire meglio i nostri character”. Anche se non si vedranno i veri protagonisti dell’attuale campagna elettorale (John McCain, Hillary Clinton e/o Barak Obama), gli eroi prenderanno posizioni nette nella disputa politica, e appoggeranno anche esplicitamente i partiti (reali) e i candidati (inventati) in gioco.

La cosa non si tradurrà in un conflitto alla maniera di Civil War, ma semplicemente permetterà di esplorare le differenti opinioni dei protagonisti dell’Universo DC. Le posizioni via via assunte saranno coerenti con la storia dei personaggi e il loro modo di vedere il mondo e giudicare quello che è il bene supremo per la comunità, la nazione o il globo. Anche per questo non si assisterà alla formazione di due fazioni nettamente contrapposte, ma piuttosto alla definizione di varie sfumature (come d’altra parte è tipico della politica americana). In questo modo, anche la caratterizzazione dei personaggi coinvolti (dai più importanti a quelli di secondo piano) potrà godere di una più precisa e coerente definizione, e la propensione a “servire la gente” avrà il giusto e necessario riscontro in sede politica. Non sarà solo una storia sulle posizioni politiche, ma anche sul modo di intendere in generale l’appartenenza alla comunità e il suo sviluppo. In ogni caso, gli eroi continueranno a essere uniti dalla capacità di collaborare in vista di un bene comune, nonostante questo possa essere inteso in maniera diversa da ognuno di loro.

Poiché intenzione di questa storia non è presentare un lato giusto e uno sbagliato, anche i due autori scelti per lavorare sulla serie sono portatori di due opposte visioni della vita politica: in tal modo si potranno esplorare con la dovuta profondità e articolazione le ragioni di entrambe le parti (e delle varie gradazioni intermedie), senza essere superficiali sull’una o sull’altra. Più precisamente, a innescare gli eventi sarà il tentato omicidio di uno dei candidati da parte di un eroe intenzionato a demolire completamente il sistema. Questo porterà tutta la comunità degli eroi a interrogarsi sull’essenza del sistema stesso e sul proprio sentire politico. Coerentemente alla propria storia, il primo a prendere posizione (facile capire quale) sarà Freccia Verde, che appoggerà in modo esplicito uno dei candidati. Quando poi gli altri vedranno che questo influisce sensibilmente sui sondaggi e sull’opinione pubblica, saranno spinti a esprimersi a loro volta. Le conseguenze di tutto ciò, per altro, si faranno sentire anche dopo la fine della serie, sulle varie testate.

La speranza di DiDio è che questa serie contribuisca a far capire ai lettori le differenze tra i vari personaggi, e come essi non siano mossi tutti da un'unica mente o un unico sistema di valori. Alla domanda se non ritenga che la gente possa trovare sgradevole rintracciare un elemento conflittuale come la politica reale in un mezzo evasivo come il fumetto popolare, l’editor risponde proprio che la politica, più che creare divisioni, crea precisamente definizioni. E a un’ultima domanda su un eventuale DCU: Faith a sfondo religioso, afferma che non è nei piani, ma che si sta vedendo qualcosa di simile in Rann/Thanagar: Holy War. Infine, tornando su DCU: Decisions, DiDio esce di scena con un sibillino “Superman: rosso o blu?” (facendo riferimento ai colori rispettivamente del partito repubblicano e di quello democratico).



Valerio Coppola
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