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Trinity (parte 3): di nuovo Kurt Busiek

Nei giorni scorsi, vi abbiamo parlato di Trinity, il nuovo settimanale della DC con protagonisti Superman, Batman e Wonder Woman, e abbiamo accennato a cosa ne pensassero lo scrittore Kurt Busiek e il disegnatore Mark Bagley. Newsarama continua ad approfondire il tema, dedicando al settimanale una nuova intervista con Kurt Busiek, questa volta più centrata sul processo creativo alla base della serie.

La prima domanda, giacché la storia portante degli albi sarà di 12 pagine, riguarda gli influssi che questa minor lunghezza, rispetto alle 22 pagine standard, ha sul processo di scrittura. Secondo Busiek, questo formato porta a strutturare ogni episodio in maniera più leggera, nonché a mettere subito a fuoco la situazione, in modo da poter procedere speditamente con l’azione, con la risoluzione del mistero, o con qualsiasi cosa sia al centro di quel numero. In più, c’è il vantaggio che, se non si riesce a inserire qualche particolare elemento, lo si potrà fare la settimana successiva senza che il lettore fatichi troppo a riannodare tutti i fili.

Per quanto riguarda le collaborazioni, che Busiek ritiene la parte migliore del lavoro, quella con Bagley si limita fondamentalmente alla definizione del miglior modo di raffigurare una scena, senza che i due autori “sconfinino” l’uno nel campo dell’altro. Invece con Fabian Nicieza (autore delle storie in appendice) c’è una collaborazione continua nella messa a punto delle trame. Su questo fronte, il metodo adottato prevede una pianificazione sommaria della trama, ed una stesura più particolareggiata atto per atto, in cui una parte non irrilevante è anche lasciata alla “improvvisazione”, cosa resa ancor più agevole dal gruppo relativamente ristretto di autori coinvolti.

D’altra parte, gli eventi narrati in Trinity non saranno direttamente collegati ad altri titoli, anche se potranno avere ripercussioni indirette. E allo stesso tempo non è né escluso né previsto che possano nascere eventuali spin-off. Ma in generale, la serie sarà godibile a sé: i nuovi lettori non dovranno sapere nulla della continuity, se non gli elementi fondamentali dei personaggi, che comunque saranno richiamati; i lettori di vecchia data, invece, potranno osservare i tre protagonisti da nuovi punti di vista, mai considerati in precedenza.

Dal punto di vista del cast, vedremo molti comprimari, soprattutto classici, delle serie di Superman, Batman e Wonder Woman, ma il settimanale sarà più che altro incentrato sulla dinamica fra i tre, su chi ognuno di essi sia in relazione agli altri due. Proprio per questo motivo, lo scrittore risponde negativamente alla domanda su un eventuale aumento dei protagonisti con l’inclusione di altri grandi personaggi: in questo modo, semplicemente, ci si muoverebbe con una logica che è tutt’altra cosa rispetto all’idea alla base del settimanale. Sotto questo profilo, l’attenzione sarà puntata sui personaggi, come se la serie fosse una via di mezzo tra le loro testate a solo e JLA.

Infine, dopo aver assicurato di essersi coordinato con Gail Simone nello sviluppo di Wonder Woman, in modo che il personaggio risulti sempre lo stesso, Busiek spende un’ultima parola sui villain, che saranno sì un altro trio, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare non saranno Lex Luthor, il Joker e Cheetah (che pure appariranno). Il vero trio antagonista, sarà invece formato da personaggi “inaspettati”, che comunque rispettivamente apparterranno alla sfera fantascientifica, a quella del crimine e a quella del mito.

 



Valerio Coppola
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