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Art Spiegelman torna in libreria

Al Salon du Livre di Parigi è stato presentato Breakdowns, il nuovo lavoro di Art Spiegelman, un progetto complicato costruito attorno a disegni giovanili.
L'autore di Maus, intervistato da Le Monde, è come al solito provocatorio e complesso: la sua idea è quella di non anticipare nulla, di lasciare che il lettore si faccia una sua opinione di Breakdowns, un libro difficile, disturbante, distruttivo, maturato in un'epoca (1972-76) in cui Spiegelman era totalmente assorbito dal mondo dell'underground.

Breakdowns fa emergere le ossessioni legate alla giovinezza, in un lavoro che, secondo Spiegelman, va letto con il segnalibro alla mano più che alla toilette.
L'autore, tagliente e critico, definisce gli americani puritani e pornografi, invischiati come sono in quel circolo vizioso che da un lato esibisce, dall'altro censura.
Secondo Spiegelman, la cultura popolare americana è situata grosso modo tra i seni di Janet Jackson e il clitoride di Paris Hilton: per lui, che negli anni Settanta si era visto rifiutare la pubblicazione di Prince Rooster, un libro per ragazzi in cui il protagonista compariva nudo, l'America è un coacervo di ipocrisia e contraddizioni.

 



Luca Baboni
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