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Bendis su Ultimate Origins

Brian Michael Bendis ha avuto modo di parlare al sito CBR di Ultimate Origins, la miniserie in cinque parti che uscirà da giugno negli States e che si avvarrà del lavoro artistico di Jackson “Butch” Guice.

Uno dei fini della serie sarà di rendere ben chiare le differenze tra l’Universo Marvel classico e l’Universo Ultimate. In altri termini, verrà alla luce il nucleo fondamentale di idee che ha dato impulso alle serie Ultimate, di cui si erano già intravisti riferimenti e tracce per mano di Mark Millar su Ultimates, e di Bendis stesso su Ultimate Spider-Man e in particolare su Ultimate Marvel Team-Up. L’idea guida che mosse inizialmente i due autori, il supervisore capo Joe Quesada e l’allora editore Bill Jemas, fu molto semplice: se negli anni ’60 il leit motiv delle origini era la paura del nucleare e delle radiazioni, nel 2000 era logico far assumere questo ruolo alla bioingegneria e alla genetica. Da lì a tutta la tematica del supersoldato e della guerra genetica il passo è stato breve.

L’altro punto distintivo, collegato al primo, dell’Universo Ultimate è il fatto che l’origine dei superesseri ruota tutta attorno ad un unico nucleo, ossia appunto la ricerca sul supersoldato. Anche questo elemento, pur rimanendo sempre e comunque il punto di riferimento dei vari scrittori, nel corso degli anni è trasparito varie volte dalle storie. Eppure non si è mai arrivati a un’esplicita rivelazione dei fatti e della loro concatenazione. Il lavoro svolto negli ultimi mesi da Jeph Loeb, in particolare su Ultimatum, è stato l’elemento che ha portato a raccontare l’origine dell’Universo Ultimate in maniera completa e drammatica.

La narrazione dei fatti si estenderà dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri, con importanti snodi negli anni ’50, ’60 e ’80. In un certo senso, vi sarà anche una chiave di lettura metafumettistica, come già fu per Watchmen, e la scelta di tali snodi è tutt’altro che casuale. La presenza di questi flashback, inoltre, contribuirà maggiormente a rendere quella sensazione di interconnessione tra tutti i personaggi e gli eventi. A detta di Bendis, “Tutti i pezzi si incastreranno. È veramente una di quelle storie in cui il lettore riesce a ricollegare tutta la storia più di quanto possano fare i personaggi stessi”.

Anche per quanto riguarda la questione mutante, il periodo preso in considerazione sarà lo stesso. Nell’Universo Ultimate la specie mutante è ancora relativamente recente (non ci sono mutanti multimillenari come il classico Apocalisse). Durante la serie, si scoprirà anche chi è stato il primo mutante, “e non è chi pensate voi”. Altre “origini individuali” che verranno raccontate saranno quelle di Wolverine, Nick Fury, Capitan America, Xavier, Magneto e della Confraternita. Si vedrà anche chi era nella stanza con Bruce Banner quando si iniettò il fluido che lo trasformò la prima volta in Hulk. Avranno invece una parte minore le interferenze aliene, che non andranno oltre quanto già visto su Ultimates con i Chitauri. Ma Bendis ci tiene a sottolineare che questa non sarà solo una storia su come questi personaggi abbiano ottenuto i propri poteri: sarà soprattutto sul loro passato, considererà le innumerevoli implicazioni e in un certo senso guarderà ai processi storici, tutti elementi di cui neanche i personaggi stessi si renderanno pienamente conto.

Se da un lato Ultimate Origins narrerà l’inizio di questi processi, dall’altro getterà già le basi per la sua fine, che verrà poi raccontata in Ultimatum: ciò spiegherebbe anche il fatto che la serie sia stata rimandata, in quanto si è voluto evitare che Ultimatum si sovrapponesse all’evento dell’Universo Marvel, Secret Invasion. I disegni di Guice sono comunque già completati, e la miniserie aspetta solo di essere data alle stampe.

 



Valerio Coppola
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