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Fumetti: crollo delle vendite?

Non provengono solo rose e fiori da questa edizione di Lucca Comics.
Se da un lato la fiera dei comics ha registrato ottimi risultati e ha coinvolto migliaia di appassionati del genere, da un altro dalla kermesse lucchese viene lanciato un grido d’allarme che vede protagonista un dato preoccupante come il costante calo delle vendite di fumetti.

Questa notizia trova conferma nell’ultima conferenza del Comics Talks tenutasi nel palazzo Ducale di Lucca sabato 3 novembre. Come riportato da Lo Schermo di Lucca, a questo incontro hanno partecipato alcuni esponenti di spicco dell’editoria fumettistica italiana, come Mauro Lepore per Disney Italia, Marco Lupoi per Panini Comics e Maurizio Vento della DeAgostini.
I dati snocciolati, seppur riferiti principalmente alle vendite in edicola, sono alquanto preoccupanti: si è passati da un volume di vendita di settanta milioni di copie vendute del 2004 alle cinquanta scarse di quest’anno, passando per i sessantatre milioni del 2005 e i cinquantasei milioni di copie vendute del 2006. In sostanza nel giro di pochi anni le vendite hanno subito un calo del 27%, ma va comunque detto che questi dati non tengono conto delle vendite tramite fumetterie specializzate (che rappresentano un 0,7 % del mercato) nelle quali, a detta di Lupoi, ci sono titoli che arrivano a vendere anche 12/15 copie, delle uscite in allegato a quotidiani e riviste (10 milioni di uscite potenziali) e delle graphic novel che, come dichiara Vento, spesso sono considerate come subcategorie delle fiction e compaiano nelle classifiche di vendita dei libri.

C’è da capire ora se il calo delle vendite sia un fenomeno reale (o almeno così preoccupante) o se invece ci si trovi dinnanzi ad un mutamento delle abitudini del lettore medio di fumetti non ancora del tutto decifrato e ben compreso. L’arrivo di nuovi e agguerriti editori ha difatti allargato il mercato, portando ad una maggiore offerta di prodotti legati più ad una distribuzione da fumetteria che da edicola; queste ultime si trovano così ad offrire una gamma di prodotti ben inferiore alla concorrenza, la quale invece, a contrapposizione di una minor presenza sul territorio, può contare su una offerta più ampia e variegata che probabilmente incide di più dello 0,7% che gli viene stimato.

Ma allora esiste veramente un problema vendite? Manca forse la fedeltà del lettore verso il prodotto come qualcuno ha suggerito? A vedere questa edizione di Lucca Comics si direbbe di no, ma per esserne sicuri non ci resta che aspettare la manifestazione dell’anno prossimo e i dati che questa porterà con sé. Nell’attesa magari gli editori potrebbero migliorare alcune scelte di distribuzione e concentrarsi maggiormente sulla comunicazione e le attività promozionali, sarebbe già un buon inizio…



Luca Chessa
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