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Neil Gaiman a ruota libera

In una precedente news, vi avevamo già anticipato alcune novità riguardanti Neil Gaiman. Vediamo ora nel dettaglio cosa ha dichiarato lo sceneggiatore inglese.

In occasione della recente Comic-Con di San Diego, il popolare autore ha tenuto una conferenza (dall’eloquente titolo “Spotlight on Neil Gaiman”), nel corso della quale ha discusso con i molti presenti su progetti, vecchi e futuri (tra i quali la recente proiezione di “Stardust” o le magliette con il logo di "Anansi Boy" e "Scary Trousers" i cui ricavati andranno in beneficenza della CBLDF).

A proposito del film tratto dal romanzo “Good Omens” (scritto a quattro mani con Terry Pratchet), Gaiman ha detto che esiste la volontà da parte di Terry Gilliam di portare avanti il progetto. Anzi Gilliam ha qualcosa di concreto in mano in termini di script, ma mancano i fondi visto che nessuno è disposto al momento a tirare fuori i 70 milioni di dollari stimati.

Gaiman ha poi sottolineato che in occasione del ventesimo anniversario di The Sandman, sfortunatamente, non è stato varato nessun progetto in particolare. Al tempo stesso è stato dato l’annuncio che P. Craig Russel (autore stimato e dalla particolare predilezione per l’adattamento a fumetti di opere non fumettistiche, come ad esempio L’anello dei Nibelunghi di Wagner) è impegnato nell’adattamento a graphic novel di “The Dream Hunters” (storia scritta da Gaiman e accompagnata dalle splendide illustrazioni di Yoshitaka Amano) e che i due prossimi volumi dell'"Absolute Sandman" sono ormai in cantiere.

Passando invece a un argomento scottante che tiene banco sulla stampa specializzata da molti anni, ovvero i diritti di Miracleman, Gaiman ha affermato che la situazione è ancora complessa. Molto più complessa di quello che si potrebbe pensare. Al momento Todd McFarlane (anch’egli coinvolto nella questione dei diritti del personaggio) ha fatto causa allo stesso Gaiman per aver prodotto e messo in vendita una statua ispirata al personaggio edito a suo tempo dall’inglese Eclipse. Di fatto c’è che il numero 25 di Miracleman (scritto da Gaiman e disegnato da Buckingham) è pronto per essere dato alle stampe addirittura dal 1993 e Gaiman ha tutta l’intenzione di concludere la storia che aveva concepito per il personaggio (di cui scrisse le avventure a partire dal numero 17 oltre a una miniserie di tre numeri dal titolo Miracleman: Apocrypha).

Per quanto riguarda invece il film dedicato alla sorellina minore di Morfeo, ovvero Death, l'autore ha rivelato che qualcosa si sta muovendo, anche se lentamente e che comunque è troppo presto per poter fornire notizie certe. Gaiman scrisse una sceneggiatura per il film che, in un primo momento doveva essere prodotto dalla Warner Brothers (proprietaria anche dei diritti di The Sandman). Paradossalmente il budget troppo basso e forse la sensazione che si trattasse di una produzione di secondaria importanza spinse quelli della Warner a declinare momentaneamente l’offerta. A quel punto Gaiman pensò di proporre il soggetto alla Time Line. Se all’inizio la cosa sembrò realizzabile, tanto che Gaiman ritoccò lo script aumentando il budget e inserendo scene più in linea con la produzione della Time, alla fine anche in questo caso non se ne fece di niente.
Attualmente Death è in modo definitivo un film della Picturehouse Films, casa di produzione appartenente alla Warner ma più votata verso il lato artistico che commerciale.
Gaiman sta al momento scegliendo una serie di possibili attori per formare il cast del film, ma tiene la bocca rigorosamente cucita. Con molta probabilità, per ragioni di natura pratica e scenica, il setting verrà spostato da New York a Londra.

Alla domanda su un’eventuale trasposizione del'"Endless Storybook" in cartone animato, Gaiman ha detto che sarebbe molto contento se alla DC tale ipotesi venisse presa in considerazione. Il problema però è un altro: questi personaggi fanno parte del mondo di The Sandman e quindi della Vertigo, una linea dedicata a un pubblico adulto. In questo modo si correrebbe il rischio concreto di far pervenire questo materiale nelle mani dei bambini, pubblico per il quale questi personaggi non sono stati assolutamente concepiti. Già all’epoca della pubblicazione del libro Endless Storybook, anche se si trattava di un prodotto per bambini, c’era chi considerava l’operazione come potenzialmente pericolosa proprio per la suscettibilità del pubblico infantile.

Parlando invece di un possibile adattamento del romanzo “American Gods”, Gaiman ha affermato che le proposte per la produzione di un film basato sulla sua opera sono costanti e innumerevoli. Il problema è che la stessa natura composita di questo romanzo “on the road” era stata concepita da Gaiman come una forma di rottura con una certa tradizione narrativa e proprio per questo l’autore, ha spiegato, ha serie difficoltà nel “vedere” la sua opera come un film. C’è stata addirittura la proposta da parte di un regista di rendere “American Gods" un film alla “Kill Bill”: sette ore di film da dividere poi in due. Alla fine, però, il progetto venne abbandonato.

A proposito della questione Tim Hunter (il protagonista di Books of Magic)/Harry Potter, Gaiman ha tenuto a precisare che non ha mai detto in nessuna circostanza (come invece è stato spesso riportato) che la Rowling abbia copiato l’idea di base e il personaggio di Books of Magic. Gaiman ha affermato di adorare Harry Potter, mentre la cosa che lo ha irritato profondamente è stata la mancanza di comunicazione tra DC Comics e Warner Brothers e la reazione di entrambe di fronte alla coincidenza fortuita. Gaiman, infatti, ha chiesto per anni alla DC Comics di cambiare la cover della graphic novel originale di Books of Magic, rendendola più pittorica e meno astratta. Alla DC lo accontentarono dopo ben due o tre anni, affidando la nuova cover a John Walden. Peccato che tutto questo coincise con il primo film dedicato a Harry Potter, cosa che bloccò l’uscita del volume Books of Magic per ben nove mesi. C’era infatti il rischio che l’uscita in contemporanea del film di Harry Potter e del volume di Books of Magic spingesse qualcuno a stabilire ipotetici collegamenti fra i due ragazzini protagonisti mettendo in imbarazzo la Warner e la DC.

L’esperienza alla Marvel, concretizzatasi con la pubblicazione di 1602 e The Eternals nacque sotto la buona stella della totale libertà creativa. Dopo l’arrivo di Gaiman alla Marvel accaddero i fatti dell’11 settembre che spinsero l’autore a evitare di ambientare la sua storia a New York o a caratterizzarla con esplosioni et similia. Invece il suo intervento su The Eternals è stato motivato dalla volontà di riportare sulla scena i personaggi rivitalizzandoli. Non è stato certo un compito facile dovendo misurarsi con l’eredità di Jack Kirby. A Gaiman la cosa più sensata sembrò scrivere una storia degli Eterni che potesse essere collocata all’interno del Marvel Universe (a differenza delle intenzioni del loro creatore), in modo da presentare i personaggi anche a chi non li conoscesse e creare un nuovo logico punto di partenza.

A conclusione della conferenza, Gaiman ha fornito alcuni dettagli su suo attuale progetto: “Graveyard Book”, un romanzo che a dispetto delle apparenze è rivolto ancora una volta ai lettori più giovani. La storia narra di un ragazzino la cui famiglia è stata recentemente assassinata da un maniaco; il bambino vaga in un cimitero dove viene adottato dai defunti che lo crescono come se fosse loro. Il libro dovrebbe essere dato alle stampe entro la fine dell’anno.



Matteo Mezzanotte
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