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Comicon 2007: Novità Becco Giallo

La Becco Giallo, nonostante i soli due anni di attività, è la casa editrice che si è più distinta negli ultimi tempi con un catalogo tutto dedicato a generi poco o per niente affrontati dal fumetti italiano attuale, vale a dire il reportage storico, il giornalismo a fumetti, il documentario, la biografia di personaggi celebri. Nell’ambito di Napoli Comicon 2007, abbiamo scambiato due chiacchiere con Guido Ostanel, uno dei fondatori della casa editrice, parlando dei libri in preparazione.

Ci racconti le novità editoriali del prossimo futuro, diciamo da qui a Lucca?

Le novità interessanti sono principalmente due: il libro di Ted Rall, un fumetto giornalistico nel vero senso della parola, sulla scia di Joe Sacco eccetera. Rall è un fumettista americano molto famoso, e noi lo portiamo per la prima volta in Italia e ne siamo molto contenti. Il libro parla di un viaggio che l’autore ha fatto nelle ex repubbliche sovietiche ed è un’inchiesta sulle vie del petrolio e tutti gli inghippi che ci sono a livello politico, geopolitico e ambientale in quell’area geografica.

Come si chiamerà il volume?

Non l’abbiamo ancora deciso ma potrebbe essere una cosa tipo “Petrolio, politica e pistole”, forse un po’ eccentrico perché è un libro composto di una parte giornalistica e di una parte… diverse parti, in realtà… delle mini graphic novel in cui l’autore racconta le persone che ha conosciuto e i luoghi che ha visitato, con uno stile da cartoon, molto accattivante.

L’altra proposta è di Jen Sorensen, che dal nome sembra un uomo, ma in realtà è una donna… è anche lei una cartoonist americana. Il titolo originale del suo volume è Slow Poke, intraducibile in italiano. Si tratta di una serie di vignette singole, molto colorate, con un tratto molto simpatico, che fanno un po’ il punto sull’America di Bush e su Bush in particolare. Le tematiche toccate sono l’ambiente, il surriscaldamento del pianeta, la politica americana, il bushismo eccetera.

Inoltre, a Lucca presenteremo un lavoro di cronaca nera incentrato sulla figura di Luigi Tenco, realizzata da una coppia piuttosto collaudata del fumetto italiano, Luca Vanzella e Luca Genovese. Noi siamo felicissimi che realizzino la loro prima storia lunga per Becco Giallo. Per il resto, abbiamo molti progetti in cantiere, ma è presto per parlarne.

Quindi vi state orientando anche su materiale non italiano…

Si, stiamo cercando di centellinare questo tipo di uscite, andando a cercare degli autori molto particolari che abbiano uno sguardo critico sul mondo; lo slogan della nostra collana di cronaca estera è proprio questo: “lo sguardo degli stranieri sul mondo”, e credo che le due opere che ti ho citato prima lo dimostrino.

Un’altra cosa italiana, di cui prima mi sono scordato, è una raccolta di alcuni episodi ambientati durante la prima guerra mondiale, non incentrati sulla guerra ma principalmente su persone, luoghi, atmosfere… l’autore è Davide Pascutti, che ha già realizzato per noi Marcinelle – Storie di Minatori [in coppia con Igor Mavric, ndG].

Ti faccio una domanda un po’ antipatica: voi siete molto popolari soprattutto nella critica e tra gli appassionati, ma qual è la risposta del pubblico alle vostre uscite?

Mah, a una domanda così generica risponderò genericamente, dicendo: piuttosto bene. E’ chiaro però che ci sono alcuni libri che sono andati molto bene, come ad esempio Il delitto Pasolini di Gianluca Maconi, oppure i libri di Paolo Parisi, e sicuramente quello sulla strage di Bologna ad opera di Alex Boschetti e Anna Ciammitti. Poi magari ci sono dei libri un po’ più rischiosi, che trattano di casi di cronaca meno eclatanti, che invece hanno avuto una risposta di pubblico meno eclatante. Nel complesso, comunque, siamo soddisfatti di come vanno le cose, sia nelle fumetterie che, soprattutto, nelle librerie.

Mi dici il titolo di un libro che secondo te meriterebbe maggiore risalto?

Uhm…

Lo so, ti sto mettendo in crisi…

Beh, si! Ecco, uno posso dirtelo, è Il Terremoto del Friuli, di Paolo Cossi. Io credo che abbia come contro il fatto di essere una tematica piuttosto “regionale”, se vuoi. Inoltre sicuramente lo stile, molto sperimentale, molto pittorico, che ha un po’ segnato un cambiamento rispetto al solito stile di Paolo, ma ho notato che chi lo compra ne rimane felicemente impressionato, e lo consiglia ad altre persone.



Giulio Capriglione
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