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Whedon parla di Astonishing X-Men


In una conferenza stampa organizzata dalla Marvel per l'occasione, Joss Whedon ha parlato dell'ormai imminente seconda stagione di Astonishing X-Men.

Confermato il team creativo composto dallo stesso Whedon e da John Cassaday, Astonishing riprenderà a febbraio con il numero 13, per volere degli autori che desideravano avere un'unica run ininterrotta di ventiquattro numeri. Il gran finale sarà però in un Annual in formato gigante.
L'editor Mike Marts ha puntualizzato che la testata sarà bimestrale fino al numero 17, per poi diventare mensile da lì a fine corsa. Si è deciso in questo modo perchè per garantire la mensilità dall'inizio sarebbe stato necessario rimandare l'esordio di alcuni mesi, estendendo ulteriormente la già lunga pausa che ha fatto seguito al numero 12.

In quello che si preannuncia come l'anno di Civil War, Astonishing X-Men farà corsa a sè, mantenendosi sostanzialmente separata dagli eventi che sconvolgeranno il Marvel Universe. L'unica eccezione che Whedon e Cassady si sono concessi è per il capitolo conclusivo, in cui contano di far comparire come guest-star quanti più supereroi possibili.

E' ancora presto per dire se Emma Frost si rivelerà veramente una traditrice come insinuato nel finale della prima stagione, anche perchè lo sceneggiatore ha confessato di aver dovuto modificare alcuni dei suoi piani originali in seguito agli eventi di House of M e di X-Men: Deadly Genesis.

Whedon ha poi parlato dei nuovi episodi come di un ciclo molto introspettivo, nel quale verrà accentuata la tendenza a focalizzare la storia sui personaggi e sulle interazioni tra di loro piuttosto che su eventi spettacolari e di grande portata. Tenuto conto che già nei primi dodici numeri questo concetto è stato portato ai limiti dell'esasperazione, non si può non domandarsi quali estremi lo scrittore raggiungerà negli episodi a venire.

Terminata la serie, il creatore di Buffy sarà pronto per un secondo progetto legato al Marvel Universe, il cui titolo resta però per ora ancora segreto.







Daniele Sacco
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