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Pan Distribuzione replica ai forumisti

Internet è un luogo strano: spesso ciò che vi si dice è frainteso, altrettante volte viene detto in modo troppo esplicito, senza filtro alcuno. E’ il bello ed il brutto di questo incredibile mezzo di comunicazione, non credete? Ed i forum, i newsgroup e simili ne sono la perfetta rappresentazione.

Ecco quindi che, dopo questa premessa, pubblichiamo la replica di Alex Bertani, Responsabile di Pan Distribuzione, alle accuse che sono state mosse al distributore ed alla sua politica di mercato da alcuni utenti del nostro forum.
















Ho chiesto di intervenire sul dibattito aperto su questo forum sia per fornire risposte ad alcuni quesiti che hanno tirato in ballo Pan Distribuzione sia per replicare alle numerose insinuazioni che ne hanno insistentemente (e pesantemente) messo in discussione operato ed etica professionale.

Siamo abituati ad attacchi e critiche, anche vivaci. Lavorare per un’azienda che appartiene ad un grosso gruppo aziendale del quale peraltro fa parte anche un importante editore del panorama fumettistico italiano (Panini Comics) ci ha sempre esposto a sospetti di imparzialità, accuse e pregiudiziali anche piuttosto antipatiche. Ci può stare. Forse nel tempo ci abbiamo fatto anche un po’ il callo. Rimane comunque difficile comprenderle quando, come in questo caso, basate perlopiù su presupposti fantasiosi e palesemente privi di riscontri reali. Magari non in malafede, ma tutto sommato più per spargere fango che per sforzarsi di capire veramente la dinamica delle cose (è più facile lo so..).

Ma andiamo con ordine:

Leggendo i vari interventi ho visto che siamo stati accusati/sospettati di:

1) ritardare artificiosamente l’uscita delle novità in alcuni punti vendita (“..con ritardi abissali e col contagocce”)
2) avere una strategia volta a favorire i Pan Store verso gli altri negozi
3) boicottare i negozi più piccoli
4) tradire la fiducia di clienti decennali, iniziando all’improvviso a dare disservizi
5) boicottare sistematicamente i negozi che non lavorano con Pan
6) essere lenti nel rifornimento degli arretrati
7) giocare una spece di “risico” distributivo per estromettere alcune librerie dal mercato

Spero di non aver dimenticato nulla, tralasciando comunque il fatto che lavorare con Pan viene, tra le righe, identificato come una specie di auto-castrazione del negozio (“i negozi che non lavorano con Pan non hanno questi problemi”).
Beh, non c’è che dire, un bel quadro, considerato poi che il tutto viene sottolineato con vigore “..è una cosa vergognosa”, “..estremamente scorretto”, “mi ha spiegato la situazione, ovvero è tutta colpa della Pan”, “danni economici e d’immagine”.. e via dicendo.

Di fronte a questo “coro” di sentenze così intonato e all’unisono passa un po’ la voglia di replicare, ma visto che qualcuno lo ha già un po’ fatto in nostra vece (grazie!) vediamo di concludere l’opera

Veniamo ai “punti dolenti”

Le novità?
In Pan abbiamo passato anni a sincronizzare un sistema logistico di uscita delle novità in grado di fornire ai singoli negozi una parità di condizioni competitive rispetto alle edicole e più in generale rispetto a tutte le altre fumetterie. Considerandolo elemento importante per creare attorno alla libreria un clima sereno e farla concentrare su sfide più importanti. Rispetto alla “giungla” di qualche anno addietro abbiamo anche fatto passi avanti, pacificando piazze “calde” e abituate a battaglie a base di “Avrò il prodotto mezz’ora prima di te!”. Tutto questo per mettersi ora ad infrangere noi in primis i risultati ottenuti? Che dire? Dei veri autolesionisti!

Favoriamo i Pan Store?
Potrei dirvi che non è così, ne che non è nel nostro interesse, ma forse è più efficace suggerirvi di telefonare direttamente a questi negozi e chiedergli quanto si sentano favoriti strategicamente dalla Pan. Sarei curioso di leggere le risposte sul forum.

Boicottiamo i piccoli negozi?
Questa è proprio risibile! I piccoli clienti sono mattoni importanti per il futuro di tutte le aziende, una risorsa preziosa da curare e aiutare a crescere. Saremmo cosi sprovveduti?. In ogni modo tutte le campagne fatte nella direzione di aumentare il numero delle librerie esistenti e la capillarità sul territorio, agevolando la nascita di nuovi piccoli negozi credo parlino per noi (ricordate “Aprire una fumetteria? Farlo con noi sarà facile come bere un bicchier d’acqua!”)

Tradiamo la fiducia di clienti decennali???
Qui siamo al delirio, boicottare e ostacolare negozi che rappresentano il nostro florido presente? Farci del male con le nostre proprie mani! Ma perché poi? Se qualcuno riesce a piegarmi una sola ragione plausibile di tanto autolesionismo commerciale sono qui ad ascoltarlo. Sempre che non mi propini la favola del complotto pro Pan Store…

Boicottiamo i negozi non Pan?
Scusate, ma solo un ignorante può affermare questo. Ignorante sia chiaro nel senso che ignora che Pan è l’unico e sottolineo l’UNICO distributore che abbia mai organizzato eventi per TUTTI i punti vendita (che lavorino o meno con Pan). Vi ricordate i vari Marvel Impact? I “First Impact” o “First Movement” di presentazione di video? Il concorso “Armageddon”? Le sessioni dimostrative di Magic? Il PK tour? O il recente Anteprima Shop? E sicuramente ne dimentico altri, tutte iniziative con lo scopo di promuovere “il canale distributivo” nel suo complesso e dare più visibilità ai singoli punti vendita. Please documentarsi, prima di spararle solo per sollevare polvere!

Essere lenti negli arretrati?
Può darsi, a volte accade, siamo fallaci come tutti, ma attenzione a non accusarci anche delle lungaggini di editori che a volte ritardano a rifornirci, attenzione agli ordini di materiale momentaneamente indisponibile e che a volte impiega mesi per tornare in resa dalle edicole, attenzione alle librerie che sistematicamente non formulano gli ordini nei tempi e nelle modalità previste, per non parlare poi di cose più gravi Ogni situazione andrebbe vista nel dettaglio.
Quando un fumetto non arriva nel tempo e nelle modalità dovute (e abituali per i nostri standard di servizio) una ragione c’è sempre. Ci sono certo anche nostri errori o inefficienze, ripeto che sbagliamo come tutti, ma se la cosa è “sistematica” e ripetuta nel tempo ESCLUDO nel modo più assoluto non ci siano invece altre “magagne”, ma più non mi voglio spingere, non amo fare il delatore,

Da ultimo continuo a pensare che la prosperità di aziende come la nostra e degli altri distributori, nonché la solidità di molti editori ed operatori del settore, siano funzione diretta soprattutto dell’ampiezza di un canale distributivo, quello delle fumetterie, che deve ancora crescere e svilupparsi in termini sia di diffusione sul territorio sia in standard di servizio. Senza voler sembrare troppo idealista (perché non è così) so però, banalmente, che la solidità dell’azienda Pan passa anche attraverso l’irrobustimento di TUTTO il comparto, perché le “logiche di bottega” del “mors tua vita mea” (di cui ci avete pesantemente accusati) non hanno mai portato lontano nessuno. Ma mi rendo conto che sono discorsi non così semplici da matabolizzare.

Potrei chiudere snocciolando dati e numeri sull’attuale “gradimento” di Pan da parte dei negozi, sbandierando risultati e standard di servizio raggiunti; ma sarebbe tutto sommato un modo arrogante e presuntuoso di chiudere il discorso. Preferisco congedarmi con la serenità di aver parlato con trasparenza lasciando a tutti la libertà di continuare a credere di Pan tutto il male possibile.

Vivere in un paese democratico significa accettare anche questo.

Grazie dell’attenzione

Alex Bertani


Carlo Del Grande
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