Menu

Petizione UTET - Dal CFAPAZ parlano Brolli, Di Nocera e Guiducci

Sulle colonne della newsletter del Centro Fumetto Andrea Pazienza torna ad accendersi il dibattito sollevato dalla nostra petizione sul libro Storia del Fumetto – da Yellow Kid ai manga del professor Franco Restaino.

CFAPAZ NEWSLETTER 12 MARZO 2005

IN QUESTO NUMERO:

- RESTAINO PRESENTA LA SUA STORIA DEL FUMETTO LUNEDI' A ROMA!

- PROSEGUE IL DIBATTITO! GUIDUCCI, BROLLI E DI NOCERA REPLICANO A CUCCOLINI!



- RESTAINO PRESENTA LA SUA STORIA DEL FUMETTO LUNEDI' A ROMA!

Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" Facoltà di Lettere e Filosofia

Il Preside si onora di invitare la S.V. alla presentazione del volume di Franco Restaino Storia del fumetto da Yellow Kid ai manga Utet Libreria, Torino 2004

Intervengono
Sergio Brancato, Renato Pallavicini e Luca Raffaelli
Sarà presente l'Autore

lunedì 14 marzo 2005, ore 11, Aula Sabatino Moscati via Columbia 1, primo piano edificio B

=================================================


- PROSEGUE IL DIBATTITO! GUIDUCCI, BROLLI E DI NOCERA REPLICANO A CUCCOLINI!

Lunedì sarà un'occasione imperdibile per vedere come l'autore presenterà il libro e fino a che punto ammetterà gli errori e l'approccio che gli sono stati contestati.
Sarà anche interessante vedere quale contributo al dibattito porteranno i giornalisti e gli studiosi invitati.
Se qualcuno potrà essere presente e registrare per noi l'incontro, ci contatti!

Intanto, Paolo Guiducci, Direttore di Fumo di China, Alessandro Di Nocera, studioso e Daniele Brolli, studioso, curatore editoriale, autore ed editore, replicano al lungo intervento di Giulio Cesare Cuccolini.

Buona lettura!


PAOLO GUIDUCCI

CARO CFAPAZ,
ho "perso" 25 minuti che avrei "dovuto" per ragioni professionali dedicare alla scrittura di un saggio, ma non ne sono per nulla pentito. Spinto dalla curiosità di scoprire cosa contenesse il corposo allegato firmato dal caro G.C.Cuccoioni sull'argomento Restaino, al termine dello "scartamento" sono rimasto soddisfatto di tale lettura.
Per l'ampiezza della trattazione; dei vari punti di vista; dello stile; di alcune argomentazioni e appunti che lo stesso Giulio rivolge al famigerato volume di Restaino; e altro ancora. Insomma, grazie a Giulio per l'articolo davvero giornalistico, grazie a voi per averlo inviato.
Paolo Guiducci

P.s. Da direttore di FdC, potrei dire che sono dispiaciuto di non averlo pubblicato sulla rivista. Sono, p altrettanto orgoglioso di aver contribuito al dibattito, e nei toni e con le argomentazioni invocate proprio da Cuccolini, con un altrettanto esemplare articolo firmato Gorla/Rossi. La querelle, poi, non è così sterile, se già una decina di librai mi hannochiesto lumi sulla questione, ed eventualmente una bibliografia adeguata da consultare sulla storia del fumetto.



DANIELE BROLLI 1

Carissimi,
ho letto l'intervento di Giulio Cesare Cuccolini e vorrei brevemente commentare. Anche perché sono abbastanza stufo di interventi, il cui esempio più evidente è lo strumentale "articolo" di Tiberga su "La Stampa", con gente che approfitta dell'occasione per accusare di intolleranza e di persecuzione, accuse ben più gravi e immotivate di quelle mosse al libro di Restaino e fatte per fare un pezzetto a sensazione sfruttando l'occasione(vergogna Tiberga!). O dell'Utet, se preferite. Perché anche su questo ci sarebbe da dire: la casa editrice ha grandi responsabilità, ma l'autore non può avere tutti i meriti e nessuna delle responsabilità; chi l'ha mai scritto 'sto benedetto libro?
Sono stufo anche di gente che, come ne caso di Cuccolini, accusa di faziosità (o di appartenenze politiche) chi si è indignato per il volume, salvo poi dire le stesse identiche cose. Io vorrei chiedere a questi signori illuminati se, dopo averlo comperato (sottolineo "comperato", perché questo ho fatto, e anche con aspettative positive... pensate un po'!), si fossero messi a leggere un romanzo, che so, un giallo, e (rimanendo nell'esempio del giallo, non sto facendo una metafora ma un esempio. Sempre meglio precisare) mano a mano che andavano avanti nella lettura si fossero accorti chel'autore cambiava a piacere i nomi dei personaggi, i luoghi, cambiava date e orari che aveva dato per certi precedentemente al lettore e confondeva prove che risultavano oggettive perché non gli tornavano più i conti e non riusciva a finire il romanzo. Si sarebbero indignati? Anzi, visto che qui si accusa anche di offese all'autore (mi si indichi dove, please, perché qui sul concetto di offesa c'è un po' di approssimazione... ma forse è il libro di Restaino che favorisce l'approssimazione) permettetemi un blando turpiloquio: si sarebbero incazzati o no? Avrebbero pensato di essere stati "fregati"? (Uso "fregati" anche se sono di sinistra, contento? Posso anche dire "presi per il culo"?)
Io a Cuccolini, che vuole insegnare agli altri come ci si comporta, educatore di buone maniere, voglio dire semplicemente che, lavorando in editoria (non solo a fumetti) da oltre venti anni, considero un libro così è una truffa da parte dell'editore. E non capisco come Cuccolini riesca a giustificare una simile caterva di bestialità: si ricordi che in un volume saggistico (che ha anche pretese scientifiche presentandosi come storiografico) non si va per approssimazioni.
Ma è anche una vergogna da parte dell'autore (di cui avrei preferito smettere di parlare perché capisco che tutta questa faccenda possa risultare una pressione su di lui. Mi dispiace per la persona, ma l'autore ha uno stand alla Fiera delle Castronerie). Questa è l'arroganza di cui mi pare si renda colpevole Restaino, perché ritiene che la materia (minore?) fumetto possa giustificare la sua "approssimazione". L'arroganza appartiene a chi non ha rispetto degli altri, e non aver rispetto per la loro cultura è l'equivalente, giusto?
Comunque, caro Cuccolini, quando deve dire le stesse cose che dice qualcun altro, non gli faccia la morale. Il fumetto ha bisogno di un lavoro intento e preciso, di concretezza e onestà, non di osservazioni speciose. C'è bisogno di opere serie. Come si dice a Roma, le chiacchiere sono a zero.
Spero.
db

P.S. A proposito, cito Cuccolini:"l'ostinata proposta di ritirare l'opera dal commercio, in quanto mi è parsa una forma di coartazione dell'altrui libertà di pensiero e di espressione". Nel capitolo libertà di pensiero, caro Cuccolini, rientra anche l'indignazione per la manipolazione dei fatti.




ALESSANDRO DI NOCERA

Cari amici del Centro Fumetto Andrea Pazienza,
prendo atto dell'interessante intervento di Cuccolini che - tra tanti inutili giri di parole e prese di posizione sull'argomento "Petizione contro l'Utet" - alla fine perviene alle stesse conclusioni critiche alle quali siamo giunti io e Brolli.
Ribadisco che una petizione che richieda il ritiro di un'opera palesemente mal fatta dagli scaffali delle librerie - opera licenziata da un'editore che fa della massima scientificità la sua bandiera - NON E' una forma di censura. E' combattere per IL RISPETTO che un saggista o uno scrittore accreditato (e il professor Restaino di medaglie e galloni ne ha sciorinati in quantità industriale davanti a chi cercava di illustrargli le pecche di "Storia del Fumetto") DEVONO avere nei confronti degli acquirenti e dei fruitori di un'opera.
E' uno strumento forte che attraverso il quale si cerca di veicolare una serie di concetti (tutti stra-motivati, tra l'altro, come lo stesso Cuccolini riconosce). Tra questi il principale è uno solo: Una casa editrice come la UTET NON PUO' permettersi di tenere sugli scaffali un lavoro del genere.
Restaino può addurre tutte le giustificazioni che vuole (ha avuto la possibilità di farlo, arrampicandosi in molti casi sugli specchi) ma il problema principale è sempre stato il coinvolgimento dell'UTET, coinvolta nella produzione di un saggio di qualità grossolana che ne inzacchera la storia e la credibilità conquistata in decenni di attività.

Alessandro Di Nocera.

P.S.: qualche osservazione più personale: mi sono francamente rotto le scatole di persone che cercano di insegnare agli altri i principi della libertà di espressione e di pensiero.
Espressioni come "Nazismo", "Gogna mediatica", "Richiesta di Rogo", rivolte ai promotori della petizione sono talmente stupide e puerili che non richiederebbero nemmeno di essere commentate. Indicano solo che in Italia ormai l'uso del vocabolario è diventatoun optional e che chi tira in ballo lo spettro della censura spesso non sa nemmeno di che cosa sta parlando. "Forza del numero", "Pressioni psicologiche" (tanto per citare Cuccolini)?
Per piacere, non fatemi ridere...
Un'ultima considerazione: il Fumetto non ha più bisogno di essere sdoganato. E' un linguaggio riconosciuto e apprezzato che, in ambito accademico, sta conoscendo una sempre maggiore diffusione. Sarebbe ora che i critici specializzati nostrani non ripetessero "a pappardella" teorie ormai vecchie e superate.




DANIELE BROLLI 2

Dopo questa vorrei abbandonare questa vicenda fin troppo chiara.
Qualche domanda per tutti:
se viene scoperto che un medicinale fa male, lo si ritira dal commercio?
se un alimento contiene ingredienti dannosi per la salute, viene ritirato dal commercio?

bisogna smetterla di credere che la cultura non sia salute. un libro contribuisce alla mia salute, perché quella della mia mente regola spesso quella del mio corpo.

e il fumetto, se non risulta solo a me, è almeno cultura.

la falsa informazione è un'espressione di inciviltà? affermare che la falsa informazione non è dannosa, è un tipico meccanismo delle società repressive?

chiunque abbia letto "1984" di George Orwell sa qual è la risposta. esigere che l'informazione sia corretta è espressione di libertà.
ma forse in Italia siamo assuefatti a un informazione scorretta (anche se non è l'ignoranza
a motivarla).
db



CFAPAZ


Anche questi interventi sollecitano domande, risposte e discussioni. Ci ritorneremo presto!
Per il momento possiamo dire che a nostro avviso la protesta è stata sacrosanta. La richiesta di ritiro del libro, che si sia d'accordo o meno, è stata invece controproducente perchè ha spostato il centro del dibattito dalla qualità del libro al diritto alla sua esistenza.
Ma, appunto, in realtà il dibattito rimane e rimarrà molto attuale anche in futuro. E noi faremo il possibile per svilupparlo e portarlo avanti. Perchè una vera storia del fumetto è ancora tutta da scrivere.
A presto!

--
Centro Fumetto "Andrea Pazienza"
Via Speciano 2 - 26100 Cremona
tel. e fax 0372/22207
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sito provvisorio:
http://www.comune.cremona.it/doc_comu/cfap/cfap.html

Per ricevere la newsletter gratuita del Centro, invia una mail a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Schizzo Presenta, Schizzo Idee & Immagini, PicColibrì.
Biblioteca, pubblicazioni, collaborazioni, consulenze per la promozione del fumetto.

Abbonamento 2005: 18 ?, da versare sul ccp 40518235, intestato al Centro
Fumetto "Andrea Pazienza". Oppure bonifico su abi 08340 - cab 11400 - cc 000000752147
intestato ad Associazione Centro Fumetto "Andrea Pazienza".

L'abbonamento 2004 è ancora possibile sino al 6 marzo e costa: 33 euro






Clicca qui per leggere il testo della petizione

Clicca qui per firmare la petizione

Clicca qui per leggere alcuni degli errori contenuti nel libro

Clicca qui per leggere la risposta del professor Restaino

Clicca qui per leggere l'intervista al professor Restaino

Clicca qui per leggere il parere di Daniele Barbieri

Clicca qui per leggere l'opinione di Alfredo Castelli

consulta il nostro motore di ricerca interno per tutte le altre news


Francesco Farru
Torna in alto