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Gennaro Costanzo

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Netflix: Marvel's Daredevil: Joanne Whalley sarà Suor Maggie, la mamma di Matt Murdock

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Deadline riporta in esclusiva che Joanne Whalley (The Borgias, Gossip Girl, Wolf Hall) è entrata nel cast di Marvel's Daredevil. L'attrice sarà Suor Maggie, suora nonché madre di Matt Murdock, apparsa per la prima volta nel ciclo Born Again di Frank Miller che, secondo le voci, sarà la storia di riferimento per la terza stagione del serial Netflix.

Il cast di Marvel's Daredevil è composto da Charlie Cox (Matt Murdock/Daredevil), Deborah Ann Woll (Karen Page), Vincent D'Onofrio (Wilson Fisk / Kingpin), Elden Henson (Foggy Nelson), Wilson Bethel e Joanne Whalley (Sorella Maggie).
Erik Oleson (Kings, The Man in the High Castle) sarà il nuovo lo showrunner della serie la cui produzione inizierà entro l'anno e la cui premiere è prevista per il 2018.

La terza stagione di Marvel’s Daredevil vede come produttore esecutivi Erik Oleson e Drew Goddard (The Cabin in the Woods) insieme a Jeph Loeb e Jim Chory. La serie è prodotta da Marvel Television in associazione con ABC Studios per Netflix.

Il primo trailer di I Kill Giants

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È stato finalmente diffuso il primo trailer di I Kill Giants, potete vederlo qui di seguito.

Treehouse Pictures ha lavorato al film tratto dal graphic novel I Kill Giants di Joe Kelly e J.M. Ken Niimura per la regia di Anders Walter, Oscar per miglior cortometraggio per Helium. Nel cast Madison Wolfe nel ruolo della protagonista Barbara, Zoe Saldana in quello della psicologa della scuola Ms. Molle e Imogen Poots.

Chris Columbus produrrà la pellicola con la sua 1492 Pictures/Ocean Blue Entertainment insieme alla stessa Treehouse e alla Man of Action Entertainment e XYZ Films. Joe Kelly, che fa parte di Man of Action, il gruppo di scrittori dietro alla creazione di Ben 10, Monsuno, Gormiti e altri importanti franchise, hanno scritto la sceneggiatura.
Il fumetto I Kill Giants ha fatto incetta dei primi della critica e dei lettori; ha vinto un Gaiman Award nel 2013, l'International Manga Award nel 2012, è stato inserito nella Top Ten Great Graphic Novels for Teens della Young Adult Library Services Association nel 2010 e si è aggiudicato anche il titolo di Best Indy Book of 2008 assegnatogli da IGN ed è stato tra i finalisti dell'Eisner Award nella sua categoria. In Italia è pubblicato da Bao Publishing.

We Race Comic: annunciato un progetto misterioso con molti fumettisti noti

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Diversi fumettisti hanno postato sui social delle immagini con l'hastag #WeRaceComic. Al momento, poco si sa dell'iniziativa se non che dovrebbe trattarsi di un progetto sportivo relativo alle corse automobilistiche. Gli artisti coinvolti sono molti e tutti di rilievo, ecco i loro nomi: Emiliano Mammucari, Gigi Cavenago, Theo Caneschi, Riccardo Burchielli, French Carlomagno, Fabrizio De Tommaso, Elia Bonetti, Marco Mastrazzo e Giulio A. Gualtieri.

È stato lanciato anche un sito ufficiale per il progetto, ma al momento è in work in progress. Lo trovate al seguente indirizzo.

Nella gallery in basso, invece, trovate le varie immagini diffuse dai diversi artisti. Restate collegati con Comicus per ricevere ulteriori news a riguardo.

L’odore dei ragazzi affamati, recensione: Il West è un foglio bianco

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"Il desiderio e i sentimenti sono irreprimibili. Viviamo di questo. Siamo nati per questo. E non c'è niente di più bello dell'odore dei ragazzi affamati."

L’odore dei ragazzi affamati di Loo Hui Phang e Frederik Peeters è un western atipico che pur avvalendosi di alcuni dei classici topoi del genere – conquista, espansione, uomini bianchi/indiani, immense praterie – è un dramma intimista che propone tematiche inedite e interessanti, oltre che universali, che l’ambientazione amplifica grazie alla sua valenza simbolica e metaforica.

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La vicenda segue il viaggio di un trio guidato dal Signor Stingley per conto di un gruppo di privati con mire espansionistiche verso l’ovest, in particolare dopo la Guerra civile americana. L’eccentrico Stingley vede il West come un territorio di conquista, una sorta di foglio bianco su cui disegnare liberamente, una terra selvaggia da civilizzare nel nome del progresso, naturalmente a discapito di chi lì ci abita da secoli.
Con lui troviamo Oscar, fotografo di origine irlandese ma che ha vissuto a New York, una città dalla quale cerca ora di allontanarsi il più possibile. Il suo scopo è quello di documentare, censire e catalogare con la sua attrezzatura, le terre e gli uomini che incontra. Infine c’è il giovane Milton, il tuttofare con mansioni più pratiche, che scopriamo essere in realtà Weather, una ragazza anch'essa in fuga dal proprio passato che la insegue.

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Dicevamo che L’odore dei ragazzi affamati è principalmente un dramma umano in cui i protagonisti daranno, man mano, sfogo alle proprie emozioni represse. E la componente sessuale la fa da padrona: il signor Stingley vede nella sessualità un problema per la stessa società, in quanto costituirebbe un freno stesso all'avanzamento del progresso. Oscar, invece, deve nascondere le proprie preferenze sessuali in un mondo che non accetta che due persone dello stesso sesso possano amarsi liberamente, per questa ragione un giovane da lui amato ha perso la vita. Weather, infine, deve nascondere la propria sessualità per sfuggire ai torti subiti dalla sua famiglia, che volevano sfruttare un suo particolare dono, e a un matrimonio combinato. Per loro tre il West rappresenta una terra vergine, un mondo nuovo su cui, probabilmente, costruire una nuova società in cui poter esprimere se stessi liberamente. In tal senso, la scelta dell’autrice dello scenario amplifica e contribuisce a far emergere gli istinti dei protagonisti: l’uomo, a confronto con la natura selvaggia, libera e immensa, può rivelarsi a fondo per quello che è, nonché la prospettiva per un mondo da costruire lo pone davanti ai propri ideali.
Inutile dire che le loro pulsioni e i loro istinti emergeranno grazie all'incalzare degli eventi e, in particolare, il rapporto fra Oscar e Wheater li porterà a uscire fuori dalle loro gabbie.

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Sia Phang che Peeters sono molto bravi nel donare umanità e naturalezza ai personaggi e alla vicenda narrata. La sceneggiatrice offre un intreccio ottimamente costruito e diversi momenti di intensità emotiva, coadiuvati da dialoghi efficaci, mai banali e molto introspettivi che rendono ogni protagonista ben caratterizzato e sfaccettato. Dal canto suo, Peeters eccelle nella recitazione dei personaggi e nella raffigurazione degli scenari e propone tavole molto ricche, tendenzialmente costruite su 4 strisce, che grazie all'ampio formato dell’edizione Bao Publishing, sono chiaramente leggibili.

Efficace e intenso è l’utilizzo del colore, in particolare per la resa delle ombre e per i giochi di luce che il disegnatore utilizza. La sua efficacia non solo ne esalta il disegno e ne amplifica l’emotività in molte sequenze, ma conferisce calore alle matite. Spettacolari alcune sequenze sia di notte, con un “total blue” in cui una luce rossa illumina volti e oggetti, o la rappresentazione della ricca fauna della praterie del West di giorno.

Bao Publishing prosegue nel proporre in Italia le opera di Peeters, dopo Pachiderma, Aama e Pillole blu, L’odore dei ragazzi affamati rappresenta un altro tassello di un artista nel pieno della sua maturità.

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