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Bastion: recensione

Sviluppatore: Supergiant Games  Editore: Warner Bros Games
Genere: action rpg  Versione: Xbox360

Bastion_Xbox360_coverIl mondo è stato travolto dalla Calamità ed il regno di Caelondia è caduto in rovina. Un ragazzino si sveglia in quello che rimane della sua abitazione per poi raggiungere il Bastion, l'ultimo baluardo di umanità. Cosa sia il Bastion non è ben chiaro, ma la cosa certa è che rappresenti l'unica speranza di riportare le cose alla normalità. L'esordiente team Supergiant Games, inaugura la Summer of Arcade di Xbox Live con un action rpg fantasy dal gusto contemporaneamente old school e moderno.

Bastion è un titolo che offre meccaniche hack n' slash immerse in un mondo 2D visto attraverso la cara vecchia visuale isometrica. Non inizieremo, però, parlando di gameplay, come si fa canonicamente, bensì di ciò che lo circonda, perché il “contorno” è ciò che vi stregherà fin da subito. Mentre affronteremo orde di nemici attraverso i livelli di gioco, saremo avvolti in un'atmosfera incredibile, fatta di sfumature delicate, brani spesso struggenti e... la voce calda di un anziano narratore; sì, la più incredibile peculiarità di Bastion è la presenza di un narratore che racconta al giocatore le prodezze di The Kid, il protagonista del gioco. Non pensate alla telecronaca di Fifa, infatti il nostro storyteller non ripeterà mai la stessa frase due volte e si soffermerà su particolari che difficilmente traspaiono durante una fase di gameplay. Cosa pensa il protagonista mentre abbatte orde di nemici? E cosa quando distrugge senza apparente ragione degli elementi decorativi dello scenario? La voce calda del narratore dà una profondità incredibile al mondo di gioco ed allo stesso Kid, pur essendo il classico personaggio “muto”. Il calore della voce narrante si amalgama a meraviglia con la colonna sonora, composta da tracce che riescono abilmente a rafforzare il clima delle situazioni che ci coinvolgono, con la complicità di buonissimi effetti sonori.

Gli ambienti che percorreremo sono resi in uno splendido 2D, dettagliatissimo e dipinto ad arte ad acquerello, rievocando lo stile dei libri di fiabe e, come in questi ultimi, il mondo prenderà forma man mano che la narrazione procede: vedremo i pannelli e gli oggetti che compongono il mondo scendere dal cielo o apparire dagli abissi. Gradevoli i modelli poligonali dei personaggi e le loro animazioni, decisamente semplici ma funzionali ed in armonia col mondo circostante. Tutto lavora in favore della caratterizzazione di un mondo dove la solitudine e i rimpianti per quello che ormai è perduto regnano sovrani, ma che contemporaneamente viene illuminato dalla speranza di un ragazzino e del suo mentore. La sceneggiatura è brillante e, dietro ad un'impostazione apparentemente canonica, nasconde spunti di riflessione e risvolti narrativi tutt'altro che scontati, mentre il protagonista si cimenta in una missione che si rivelerà essere fatta di sfumature di grigio. Salvare il mondo non equivale a battere un demone cornuto alto una ventina di metri, questa volta.

La meravigliosa “veste” di Bastion non è uno specchietto per le allodole, infatti il suo cuore videoludico pulsa intensamente. Durante le nostre missioni in giro per il mondo, diviso in livelli, saremo dotati di due armi a nostra scelta, di un attacco speciale e di uno scudo che ci permetterà di ripararci e di contrattaccare. È possibile scegliere fra una buona gamma di armi da fuoco e armi bianche, dotate ciascuna di peculiari capacità e potenziabili (a patto di avere i gusti materiali)  nella fucina del Bastion; ottima anche la varietà delle abilità speciali, che vanno da una classica raffica di proiettili all'evocazione di un compagno. Insomma, i Supergiant offrono la possibilità di giocare secondo il nostro stile, sia che preferiamo rapidi mitragliatori a micidiali mortai o che prediligiamo l'uso di un lento ma possente martello alla rapidità di un machete, offrendo la possibilità anche di variare l'approccio ai vari incarichi, allontanando il rischio di cadere nella ripetitività. Ci sono anche grandi possibilità di personalizzazione del personaggio stesso, fra un level-up e l'altro, tramite l'uso degli spiriti della distilleria del Bastion, una sorta di “perk” capaci di donarci le più svariate abilità, dal classico “più salute” alla possibilità di resistere ai colpi letali. Azzeccatissimo il sistema di regolazione della difficoltà, completamente scalabile durante la partita stessa, grazie all'uso di Idoli dall'effetto simile ai teschi di Halo, potendo rendere i nemici, per esempio, più resistenti ai danni o più violenti; aumentando il numero di idoli in gioco è possibile guadagnare sempre più esperienza. Avremo modo di dilettarci anche in minigiochi legati all'uso di un'arma in particolare o all'eliminazione di orde di nemici: sempre divertenti e frizzanti, saranno un'ottima pausa dall'azione canonica del gioco. Il titolo ha una buona longevità, per essere un live arcade del genere, pari a poco meno di 10 ore per la storia, senza considerare il completamento dei minigame ed il raggiungimento del livello massimo e la possibilità di iniziare una nuova partita, forti di tutto ciò che si è già sbloccato. Semplice, frizzante, ma di certo non piatto, il gameplay di Bastion fonde il vecchio al nuovo, in una formula vincente dove la personalizzazione è la ciliegina sulla torta.

Bastion è una meravigliosa lezione di storytelling, i cui capitoli sono scritti sulla base di un gameplay solido. Supergiant Games fa il suo esordio nel migliore dei modi immaginabili, spiegando a tutti quanto abbia da dire il panorama Indie (un plauso va a Warner Bros per aver dato fiducia a questo mondo spesso dimenticato). Non c'è nessun motivo per non consigliarvi caldamente di spendere i 15 euro del biglietto.

Presentazione e Storytelling: 5
Giocabilità: 4.5
Grafica: 4.5
Longevità: 4
Sonoro: 4.5

Voto finale: 4.5

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