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Stan Lee: "Il prossimo Spider-Man sarà un flop"

E per il prossimo Spider-Man intendiamo il musical di Spider-Man, che cronologicamente è il prossimo Spider-Man, quindi il titolo non è fuorviante neanche un po'.

Ma prima facciamo un passo indietro. Nella ormai storica intervista rilasciata una settimana fa sul sito di Vanity Fair, Stan Lee ha fatto un grande rivelazione che ha per sempre cambiato il volto del fumetto supereroistico americano:

"...[parlando della Cosa] credo che logica voglia che sia fatto di roccia anche quello [e per quello intendiamo quello], ma in questo senso ho sempre pensato che fosse più interessante Reed Richards".

Avete letto bene: Stan preferirebbe avere l'elastico di Mr. Fantastic invece del menhir della Cosa! Anni di guerre intestine tra appassionati su quale fosse "il potere" migliore per soddisfare una donna finalmente hanno raggiunto una risoluzione per bocca del più grande esperto di... Eh? In realtà "la grande rivelazione" sarebbe che il pene della Cosa è fatto di roccia come il resto del suo corpo? Tutto qui? Ora, non sarò il creatore del Marvel Universe, ma io a questa conclusione c'ero già arrivato quando avevo 6 anni e all'epoca non ero proprio il massimo esperto di anatomia umana, visto che credevo bastasse un lungo bacio e tantotanto amore per far nascere un bambino. (Tutta colpa del catechismo e dei fumetti Marvel!)

L'intervista poi prosegue più o meno sullo stesso tono, non capisco se a causa dell'età avanzata di Stan o se il giornalista poco prima avesse assunto degli psicofarmaci.
Tra le altre cose:

Stan bacchetta il presidente Barack Obama per aver citato male la famosa frase "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
Il giornalista gli chiede se nei momenti molto intimi con la propria moglie usa qualcuno dei suoi slogan più famosi (tipo "Per l'occhio di Agamotto adesso ti... bacio!") poi se ha mai mischiato dei fluidi corporei, oltre il sangue, nell'inchiostro di stampa per i fumetti (davvero, ma chi è sto tipo? Questa intervista potevo farla io con le stesse identiche domande senza essere un giornalista di Vanity Fair).

Poi si arriva al musical.

musicalspiderman

A proposito di questo Stan Lee rivela: "...sono un po' preoccupato per lo show".
Ora su questa affermazione bisogna fare due precisazioni:

Precisazione numero 1: il musical di Spider-Man sta avendo una gestazione DISASTROSA, che al confronto le riprese di Apocalypse Now sono state una gita di piacere.
Che poi io non capisco: son 2 tizi appesi con dei cavi che cantano "Somewhere over the spiderwebs" (o qualcosa del genere), che problemi ci possono essere? Certo, da quel che ho capito la produzione vorrebbe far volare questi due tizi sopra le teste degli spettatori, ecco questo è una pessima pessima idea. La gente va a vedere un musical per annoiarsi non per rischiare la propria vita.

Precisazione numero 2: per Stan Lee ogni opera tratta da un fumetto Marvel è sempre e comunque un CAPOLAVORO.
È un po' come un nonno con i propri nipotini che gli portano un foglio con sopra disegnato un pomodoro con due braccia e gli dicono: "Guarda nonno, questo è il film di Daredevil!". E lui: "Capolavoro! Con questo disegno si apre una nuova e fantastica era nella storia del cinema mondiale! Excelsior!".

Detto questo, qual è il motivo per cui Stan è preoccupato per il musical?

"...sono sorpreso e anche un po' dispiaciuto per il fatto che non mi abbiano ancora chiamato per fare un cameo".

E aggiunge:

"Lo so che può essere difficile, perché lo show verrà allestito 6 sere alla settimana più qualche spettacolo pomeridiano. E non so se posso farcela. Però non sono sicuro come lo show possa avere successo senza un mio cameo."

Amo quest'uomo e gli do un consiglio: clonazione.
Davvero, così non si perderebbe neanche un singolo spettacolo dello show; e in più non si sa mai, a quell'età a volte possono capitare spiacevoli incidenti tipo lussazioni d'anca o fratture di femore, tutti noi tocchiamo ferro per lui, però se capitassero avrebbe un sostituto pronto ad elargirci queste perle di puro genio.
Excelsior!

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