Menu
Fabio Volino

Fabio Volino

100% Marvel: Iron Fist 6

Con la conclusione di The Immortal Iron Fist, nel 2009 venne data un'ulteriore chance al mondo di K'Un Lun ed alle altre Sette Città grazie ad una miniserie di cinque numeri (anche se i piani iniziali prevedevano di farne una serie regolare) incentrata sulle cosiddette Armi Immortali, i comprimari più importanti introdotti nel corso della testata scritta da Ed Brubaker e Matt Fraction. Stiamo parlando di Grasso Cobra, la Sposa Dei Nove Ragni, Fratello Cane Nr. 1, la Figlia Della Tigre e del Principe Degli Orfani, le cui imprese a solo sono state raccolte dalla Panini Comics in un volume appartenente alla linea 100% Marvel.

Caratteristica comune di tutti e cinque i racconti, pur se scritti da cinque sceneggiatori diversi, è che la figura dell'Arma Immortale è sempre avvolta da un’aura di leggenda i cui contorni reali appaiono poco chiari, a volte persino al diretto interessato. Vediamo dunque Grasso Cobra incaricare uno scrittore di scrivere la sua biografia, solo per scoprire terribili verità su di sé e sul suo passato; c’è poi una curiosa storia su una casa stregata, dove un gruppo di malcapitati soldati dovrà confrontarsi con la Sposa Dei Nove Ragni e le sue illusioni; dal presente scivoliamo nel passato per apprendere come la leggenda di Fratello Cane si tramandi, seppur in maniera tragica, di generazione in generazione; c’è poi un altro tuffo nel passato, per scoprire le origini della Figlia Della Tigre e della sua società matriarcale; ritorniamo infine nel presente, per leggere di un’alleanza tra il Principe Degli Orfani e Iron Fist volta a debellare un esercito di spiriti.

Dei cinque racconti sono davvero apprezzabili quelli scritti da Jason Aaron e Rick Spears, per la loro capacità di saper mescolare in maniera appropriata realtà e leggenda; gli altri sono ben narrati, ma non si distinguono troppo per brillantezza ed originalità. I migliori disegni sono quelli dell’italiano Arturo Lozzi, bravissimo nel rendere le scene di battaglia; sempre degne di nota comunque le matite di Timothy Green II e Roberto De LaTorre, discrete le restanti prove. Una curiosità: l’edizione italiana ha omesso la pubblicazione della minisaga The Caretakers di Duane Swierczynski, comparsa in appendice ai cinque albi.
La saga dell’Immortale Iron Fist si è per il momento conclusa. Il personaggio principale continua ad apparire sulle testate Marvel e c’è da sperare che possa essere presto seguito anche dalle Armi Immortali.

La fine di Secret Warriors

  • Pubblicato in News

Attenzione! La seguente notizia contiene spoiler!

Secret_Warriors_28Col numero 28 si concluderà la testata Secret Warriors. Una serie con cui lo sceneggiatore Jonathan Hickman ed uno stuolo di disegnatori italiani (Stefano Caselli, Alessandro Vitti, Gianluca Gugliotta) hanno esplorato il fosco passato dello S.H.I.E.L.D. ed i suoi collegamenti con HYDRA. Partita come una serie incentrata su un gruppo di discendenti di eroi, si è rivelata poi una vera miniera di informazioni sulla storia della più famosa organizzazione antiterroristica Marvel.

Gli ultimi due numeri esploreranno le conseguenze della rivelazione del numero 26, in cui Fury ha confessato a Strucker di aver saputo fin dal principio che l'HYDRA ha sempre manipolato da dietro le quinte lo S.H.I.E.L.D. Ma questo non è l'unico segreto che il colonnello detiene. "Ci aspettano grandi rivelazioni nell'ultimo numero", ha dichiarato lo sceneggiatore. "Altri segreti verrano rivelati, tra cui il motivo delle recenti azioni di Nick. Inoltre sapremo cosa accadrà a Daisy e agli altri ragazzi, e poi a Dum Dum e Jasper che al momento sono in prigione. Non dimenticate inoltre Strucker e HYDRA".

Pur non potendo dare troppe indicazioni, Hickman afferma che al termine della serie il decennale conflitto tra S.H.I.E.L.D. e HYDRA assumerà una nuova sfaccettatura. "Sarà una situazione diversa, una situazione migliore e più interessante di quella che ho trovato quando ho iniziato a sceneggiare questa testata. Mi piace affermare che ho fatto un buon lavoro nel rendere HYDRA un'organizzazione più interessante e non semplice carne da cannone".
Anche se il protagonista principale sarà Fury, questo non significa che gli altri personaggi non avranno un ruolo chiave. "Ciò che accadrà a Daisy sarà molto importante. Inoltre vedrete cosa succederà alla Contessa Valentina e ai suoi rapporti con Nick, e un paio di altre cose interessanti su Strucker. Lo story-arc sugli Howling Commandos ha sorpreso persino me, è uno degli elementi più forti dell'intera serie".

Questo ultimo numero sancirà, infine, l'ultima apparizione dei Secret Warriors? "Penso di aver detto tutto su questo team. Di certo alcuni elementi di trama verranno portati avanti in Shield e FF. Ma per quanto riguarda i personaggi principali che sopravviveranno all'ultimo numero, credo di aver detto tutto quello che volevo dire".

Dark Horse apre al mercato digitale

  • Pubblicato in News

DHDLa Dark Horse ha di recente inaugurato il suo web store digitale, con un catalogo di 300 titoli a cui intende aggiungerne, su base mensile, dai 45 ai 60: si passa da Hellboy di Mike Mignola a Usagi Yojimbo di Stan Sakai. L'obiettivo è quello di offrire un mix di vecchie e nuove serie, con una propensione, andando in avanti, verso i titoli più recenti, in modo da poter consentire la contemporaneità dell'edizione a stampa e della release digitale. Anche alcuni manga di cui la Dark Horse è licenziataria per gli Stati Uniti, come Lone Wolf And Cub, compariranno presto sul web store.

Il publisher Matt Parkinson pensa che l'iPad e i digital store siano ottimi strumenti per raggiungere lettori anche al di fuori della sfera fumettistica, come gli appassionati delle serie televisive Buffy The Vampire Slayer e Angel (due titoli pubblicati dalla casa editrice del Cavallo Nero), che praticamente sono all'oscuro dell'esistenza delle fumetterie ma sono tuttavia grandi appassionati di tecnologia. A suo dire c'è grande potenziale per i comics digitali, la cui influenza crescerà col passare del tempo proprio per la loro capacità di raggiungere tecnicamente qualsiasi tipo di lettore.

Satanik 1-2

All'inizio degli anni '60 il fumetto italiano si tinse di nero. Ispirandosi ad alcuni prodotti francesi dell’epoca, come Fantomas, gli sceneggiatori nostrani resero protagonisti delle loro storie non i classici eroi integerrimi, bensì ladri e assassini. Il capostipite fu nel 1962 il celeberrimo Diabolik delle sorelle Angela e Luciana Giussani, a cui seguirono due anni dopo Kriminal e Satanik, entrambi ideati da Luciano Secchi e Roberto Raviola con i loro pseudonimi di Max Bunker e Magnus. Della cosiddetta Rossa del Diavolo è stata di recente varata un'antologia (che si comporrà alla fine di 16 volumi), allegata al settimanale TV Sorrisi e Canzoni, contenente i migliori episodi scelti da Secchi in persona.

Satanik è in realtà Marny Bannister: una donna tanto eccezionale nel suo campo di specializzazione, la chimica, quanto dileggiata dagli uomini e dalla famiglia a causa del suo aspetto, per via di un esteso angioma che le deturpa il volto. Una sera, dopo l'ennesima lite con suo padre, Marny fugge di casa e si rifugia nell'università dove lavora: qui crea uno speciale composto chimico/alchemico che, una volta ingerito, le fa assumere l'aspetto di una donna bellissima dai capelli rosso fuoco: Satanik. Priva di qualsiasi freno inibitore, la Rossa del Diavolo non guarderà in faccia a niente e nessuno e non si farà scrupolo a commettere furti e omicidi pur di ottenere quello che vuole: ricchezza e fama.

Sono passati quasi cinquant’anni dalla prima uscita di questo fumetto, eppure lo scorrere del tempo non sembra averlo affatto intaccato. Da un lato perché a ben vedere la figura dell’antieroe o eroe negativo rimane comunque un oggetto raro nel panorama fumettistico italiano, dall’altro perché le sceneggiature di Secchi, nude e crude come la protagonista di questa serie, riescono ancora a colpire. E quello sguardo critico sull’arrivismo della società di quel tempo risulta oggi quanto mai attuale.
Per quanto riguarda Magnus e i suoi disegni, invece, cosa dire di questo genio della matita che non sia già stato affermato e ribadito? I suoi giochi di chiaroscuro, il suo saper raffigurare Satanik al massimo della sua sensualità senza mai renderla volgare o troppo discinta, la struttura particolare delle pagine composte da due, massimo tre vignette… sono solo alcuni dei suoi punti di forza.
Di certo un prodotto da scoprire o riscoprire, sia per nuovi che per vecchi lettori.

Sottoscrivi questo feed RSS