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Fabio Volino

Fabio Volino

Marvel Gold: Capitan America - Bomba di follia

Verso la metà degli anni '70, dopo l'esperienza in DC Comics prolifica ma poco foriera di successi, Jack Kirby tornò alla Marvel e, potendo usufruire di grande libertà editoriale, diede vita ad alcune sue celebri creazioni come gli Eterni o Machine Man, nonché a personaggi oggi semidimenticati come Devil Dinosaur e Moon Boy. Tuttavia gli venne affidato anche il personaggio, e la relativa serie, che lo avevano reso celebre durante la Golden Age: Capitan America. Ne uscì un lungo ciclo di storie la cui prima saga, "Madbomb", è stata raccolta da Panini Comics in un volume appartenente alla linea Marvel Gold.

Capitan America e Falcon (suo partner fisso di allora nella lotta al crimine) si imbattono in un pericoloso dispositivo, la bomba di follia, capace di far emergere il lato più violento delle persone e dare vita a scene di distruzione senza precedenti. Contattati dallo S.H.I.E.L.D., scoprono che dietro questi attacchi c'è un misterioso gruppo sovversivo il cui piano ambizioso culminerà nel giorno del Bicentenario degli Stati Uniti: un piano che metterà in pericolo non solo le vite dei due eroi, ma l’esistenza stessa della loro nazione.

Quando si parla di Jack Kirby, è sempre un trionfo dell'arte grafica e questa storia non fa certo eccezione: la dinamicità delle tavole è palpabile e ogni pagina è costruita per cercare di dare nuove prospettive e nuove angolazioni. Quella che invece, col senno di poi, risulta oggi piuttosto datata è la sceneggiatura: il "Re" dei comics, che era editor stesso della testata, si affida a dialoghi scontati e privi di mordente, e anche le motivazioni dei cattivi vengono poco approfondite. Interessante però come si voglia sottolineare il fatto che il Bicentenario sia una celebrazione in cui non tutti gli americani si riconoscono, in particolare le minoranze, e che gli Stati Uniti di allora non appartengono del tutto al popolo.

In ultima analisi un prodotto che, pur risentendo del passare del tempo, merita di essere scoperto o riscoperto, anche per capire come agiva Jack Kirby alla Marvel senza Stan Lee al suo fianco.

Morrison parla di Action Comics e Multiversity

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grantmorrisonIn una recente intervista a Orbiting Pod, Grant Morrison ha rivelato alcuni particolari dei suoi prossimi progetti per la DC Comics... e non solo.


Sul rilancio di Action Comics. "Superman non smetterà mai di muoversi, dunque è come se delle telecamere fossero puntate su di lui per venti pagine e lui continua a muoversi in ogni direzione. Così nella storia non devi fare tagli e devi semplicemente seguire questo ragazzo che si muove in maniera costante e veloce e fa cose interessanti per tutto il tempo. Si cambia completamente la forma".
Su Multiversity. Sarà una miniserie di nove numeri ambientata su sette mondi paralleli. Quello dedicato all'universo dominato dai nazisti si aprirà con Hitler preda della diarrea, seduto sul WC a leggere Action Comics.

Riguardo al suo stile di scrittura. "Prendo tutte quelle tecniche da Watchmen e le modernizzo: e non è tanto riprendere la storia o chissà cosa, ma l'idea che nessuno in così tanti anni ha creato un fumetto come Watchmen, dalla qualità così intensa. Quindi voglio fare una cosa del genere in maniera moderna e creare nuove tecniche per farla".
Sui personaggi Marvel infine lo scrittore scozzese dice di vederli come personaggi totemici, pieni di animali e insetti, e di come Iron Man rappresenti il dio della tecnologia, del denaro e del complesso industriale militare.

Sergio Bonelli: lo spirito della scure

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Zagor compie 50 anni. Torniamo dunque a quel giorno del 1961, in cui lo Spirito della Scure prese vita...

Zagor nasce dalla fretta, che avevo io nel mio piccolo ufficio dove eravamo in tre a quei tempi. Arriva Gallieno Ferri, che io non avevo mai conosciuto o sentito, e mi fa vedere dei disegni che mi sembrano interessanti. Lui a quel tempo era più noto in Francia che in Italia. Allora io mi sono detto: "È un peccato dover lasciar andare questo disegnatore, bisogna che gli trovi qualcuno che scriva per lui". Però non avevo come adesso 50 sceneggiatori a disposizione ed allora mi sono guardato intorno, ho fatto qualche telefonata ed alla fine ho deciso di scriverla io questa storia. Perciò mi sono messo lì, ho abbozzato uno schizzo del personaggio e così io e Ferri abbiamo cominciato a raccontare le avventure di Zagor. Lui all'inizio riempiva molto le vignette, metteva molti particolari, io che ero un po' inesperto mettevo troppo testo, poi però abbiamo preso le misure e siamo andati avanti per... tanto tempo.

Gallieno Ferri è insieme a lei uno degli emblemi di questo anniversario. Qual è il rapporto che ha con lui?

Il rapporto umano purtroppo è un po' condizionato. Io una volta, quando ero più giovane, andavo volentieri e spesso in Liguria fino a casa sua a trovarlo. Lui abita su una casa su una collina: il paesaggio è uno spettacolo, si vede il mare. Adesso, col passare degli anni... per fortuna Ferri viene abbastanza spesso in redazione, è uno vecchio stile che ama portare le sue tavole per farle vedere al pubblico. Purtroppo però oggi non ci possiamo più frequentare come una volta.

50 anni di vita editoriale sono tanti e pochi personaggi possono vantarsene. Qual è secondo lei il segreto del successo di Zagor?

Io all'inizio non l'avrei mai detto che avrebbe avuto questo successo. Secondo me i lettori zagoriani sono superspeciali, perchè hanno uno spirito di corpo che non si riscontra nemmeno con Tex. E quindi hanno accompagnato questo nostro percorso con la loro presenza alle fiere e con i loro interventi. Perciò più che pensare a motivazione editoriali o professionali, io dico che sono i lettori a volerci molto bene: noi siamo dei "privilegiati", perchè loro ci perdonano quando magari facciamo delle cose che non sono proprio il massimo, cosa che può succedere.

E cosa possono aspettarsi i lettori di Zagor per i prossimi 50 anni?

Più che per i prossimi 50, sono molto preoccupato già per i prossimi 5... per il fumetto in genere, devo dire, non tanto per Zagor. Zagor reggerà, perchè ancora oggi nella casa editrice la classifica è: Tex, Dylan Dog, Julia, Nathan Never e dopo arriva subito Zagor. Per la sorte del fumetto in genere, invece, io suppongo che la gente avrà sempre meno tempo per leggere.

Ultima domanda: in cosa è diverso Guido Nolitta da Sergio Bonelli?

Sono due persone molto diverse. Sergio Bonelli si preoccupa soprattutto per la casa editrice e per quelli che ci lavorano e fa in modo di trovare un incarico per tutti. Quindi è sempre un po' più arrabbiato. Guido Nolitta era più disinvolto, gli piaceva molto scrivere e metteva nelle sue storie tutti i suoi ricordi d'infanzia, di quando era ragazzo, delle sue letture. Si divertiva molto, molto, molto a scrivere.

E chissà, magari un giorno ritornerà

Eh beh, ormai sono vecchio.

Harvey Awards: le candidature

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Sono appena state annunciate le candidature per l'edizione 2011 degli Harvey Awards. Questo premio, dedicato alla memoria dello scrittore ed editor Harvey Kurtzman, fa sì che le candidature vengano scelte unicamente da professionisti che lavorano nel mondo dei fumetti. Qui di seguito le categorie principali.

MIGLIOR SCRITTORE:
Cullen Bunn
Joshua Hale Fialkov
Roger Langridge
Ryan Sohmer
Mark Waid

MIGLIOR ARTISTA:
Darwyn Cooke
Dean Haspiel
Brian Hurtt
Ed Ryzowski
Chris Samnee

MIGLIOR NUOVO TALENTO:
Barry Deutsch
Comfort Love e Adam Withers
Chris Samnee
Scott Snyder
Nick Spencer

MIGLIOR INCHIOSTRATORE:
Damian Couceiro
Steve Ellis
Gabriel Hardman
Mark Morales
Sal Regla

MIGLIOR COLORISTA:
Veronica Gandini
Laura Martin
Ed Ryzoski
Dave Stewart
Jose Villarrubia

MIGLIOR MINISERIE O SERIE REGOLARE:
Chew di John Layman e Rob Guillory
Daytripper di Fabio Moon e Gabriel Ba
Echo di Terry Moore
Fantastic Four di Jonathan Hickman e Dale Eaglesham
Locke & Key: Keys To The Kingdom di Joe Hill e Gabriel Rodriquez
Love And Rockets Volume 3 di Jaime Hernandez e Gilbert Hernandez

MIGLIOR NUOVA SERIE:
American Vampire di Scott Snyder, Stephen King e Rafael Albuquerque
Echoes di Joshua Hale Fialkov e Rashan Ekedal
Gutters di Lar deSouza, Ed Ryzoski e Ryan Sohmer
Kill Shakespeare di Anthony Del Col e Conor McCreery
Sixth Gun di Cullen Bunn e Brian Hurtt
Thor: The Mighty Avenger di Roger Langridge e Chris Samnee

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