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Sergio Bonelli: lo spirito della scure

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Zagor compie 50 anni. Torniamo dunque a quel giorno del 1961, in cui lo Spirito della Scure prese vita...

Zagor nasce dalla fretta, che avevo io nel mio piccolo ufficio dove eravamo in tre a quei tempi. Arriva Gallieno Ferri, che io non avevo mai conosciuto o sentito, e mi fa vedere dei disegni che mi sembrano interessanti. Lui a quel tempo era più noto in Francia che in Italia. Allora io mi sono detto: "È un peccato dover lasciar andare questo disegnatore, bisogna che gli trovi qualcuno che scriva per lui". Però non avevo come adesso 50 sceneggiatori a disposizione ed allora mi sono guardato intorno, ho fatto qualche telefonata ed alla fine ho deciso di scriverla io questa storia. Perciò mi sono messo lì, ho abbozzato uno schizzo del personaggio e così io e Ferri abbiamo cominciato a raccontare le avventure di Zagor. Lui all'inizio riempiva molto le vignette, metteva molti particolari, io che ero un po' inesperto mettevo troppo testo, poi però abbiamo preso le misure e siamo andati avanti per... tanto tempo.

Gallieno Ferri è insieme a lei uno degli emblemi di questo anniversario. Qual è il rapporto che ha con lui?

Il rapporto umano purtroppo è un po' condizionato. Io una volta, quando ero più giovane, andavo volentieri e spesso in Liguria fino a casa sua a trovarlo. Lui abita su una casa su una collina: il paesaggio è uno spettacolo, si vede il mare. Adesso, col passare degli anni... per fortuna Ferri viene abbastanza spesso in redazione, è uno vecchio stile che ama portare le sue tavole per farle vedere al pubblico. Purtroppo però oggi non ci possiamo più frequentare come una volta.

50 anni di vita editoriale sono tanti e pochi personaggi possono vantarsene. Qual è secondo lei il segreto del successo di Zagor?

Io all'inizio non l'avrei mai detto che avrebbe avuto questo successo. Secondo me i lettori zagoriani sono superspeciali, perchè hanno uno spirito di corpo che non si riscontra nemmeno con Tex. E quindi hanno accompagnato questo nostro percorso con la loro presenza alle fiere e con i loro interventi. Perciò più che pensare a motivazione editoriali o professionali, io dico che sono i lettori a volerci molto bene: noi siamo dei "privilegiati", perchè loro ci perdonano quando magari facciamo delle cose che non sono proprio il massimo, cosa che può succedere.

E cosa possono aspettarsi i lettori di Zagor per i prossimi 50 anni?

Più che per i prossimi 50, sono molto preoccupato già per i prossimi 5... per il fumetto in genere, devo dire, non tanto per Zagor. Zagor reggerà, perchè ancora oggi nella casa editrice la classifica è: Tex, Dylan Dog, Julia, Nathan Never e dopo arriva subito Zagor. Per la sorte del fumetto in genere, invece, io suppongo che la gente avrà sempre meno tempo per leggere.

Ultima domanda: in cosa è diverso Guido Nolitta da Sergio Bonelli?

Sono due persone molto diverse. Sergio Bonelli si preoccupa soprattutto per la casa editrice e per quelli che ci lavorano e fa in modo di trovare un incarico per tutti. Quindi è sempre un po' più arrabbiato. Guido Nolitta era più disinvolto, gli piaceva molto scrivere e metteva nelle sue storie tutti i suoi ricordi d'infanzia, di quando era ragazzo, delle sue letture. Si divertiva molto, molto, molto a scrivere.

E chissà, magari un giorno ritornerà

Eh beh, ormai sono vecchio.

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