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Cris Tridello

Cris Tridello

A Natale Rizzoli regala fumetti

  • Pubblicato in News

cbxmas-766361Avete tempo ancora fino al 10 dicembre per partecipare al concorso "Rizzoli Lizard sotto l'albero - for fan only" indetto da Rizzoli e che mette in palio un volum

Ecco i 4 semplici passi, che spiegano come funziona il concorso:

1) I libri andrebbero tenuti sulla libreria, ma poi spesso accade che li mettiamo dappertutto tranne che sugli scaffali… Dove tenete la vostra collezione di fumetti ? Sulla libreria? Sul comodino? In cucina? Fotografate la vostra libreria di casa o la vostra collezione di fumetti, dovunque essa si trovi…

2) Entro il 10 dicembre inviate la foto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nome, cognome, link al proprio profilo di FB e mettendo come oggetto della mail Lizard sotto l’albero – for fan only

3) Dall’11 al 17 dicembre troverete sulla pagina facebook di Rizzoli Lizard un album contenente tutte le foto arrivate. Potrete votare le foto che più vi piacciono e invitare i vostri amici a votare la vostra.

4) Gli autori delle tre foto più votate potranno trovare sotto l’albero il loro volume Rizzoli Lizard preferito.
Per tutte le informazioni: visita questo link!

e buona fortuna!

I vincitori del Contest Avengers vs X-Men

  • Pubblicato in News

av_x_coverIl crossover Marvel Avengers Vs. X-Men è ormai arrivato anche in Italia; la sfida tra i due supergruppi per eccellenza dell'universo Marvel è in corso e vi avevamo chiesto di schierarvi per una o per l'altra fazione.

Qui sotto trovate l'elenco dei vincitori che saranno contattati per mail e ai quali verrà spedito il premio direttamente a casa:

Vince la maglietta "Io sto con gli X-Men" taglia S:
Gianlorenzo Franzì
con la seguente motivazione:
"XMEN FOREVER!
Col cuore: i personaggi sono cresciuti come persone lungo i sedici, lunghi anni della gestione Claremont – talmente intensi e “veri” da creare una sorta di debito emozionale attraverso cui continuare ad amare Ciclope, Psylocke e co. anche durante le run meno efficaci….
Con la testa: se gli Avengers sono sempre al seguito di un Ordine superiore e un ideale di Giustizia al servizio però di un’autorità altra (pure che sia solo quella dei membri stessi), gli X-Men rappresentano un Bene anarchico senza regole né restrizioni, perseguendo un Idea astratta di Bene che non considera etnie, confini, leggi né qualsiasi imposizione diversa dall’etica privata."

Vince la maglietta "Io sto con gli Avengers" taglia M:
Filippo Tagliabue
con la seguente motivazione:
"I Vendicatori sono gli eroi più potenti della Terra. Non importa che siano Nuovi, Potenti o Segreti. Sono i difensori per eccellenza, la giustizia fatta missione, il sacrificio totale pronto a salvare l’umanità. Che ci si rifletta nello scudo di Capitan America, che si veda attraverso l’elmo di Iron man o che si impugni il martello di Thor, la morale è la stessa: una volta Vendicatore, Vendicatore per sempre. Essere un membro non è una scelta, ma un destino.

Ora e per sempre, Vendicatori uniti!"

Vincono un set di 5 spillette:
Pietro Ranza
Stefano Finocchi
Gabriele Tobaldin
Paola Scapigliati

Matteo Pisaneschi

 

Michel Vaillant #1: Brivido a Monza

I fumetti allegati ai quotidiani o ai periodici, ormai, non fanno più notizia. Sono passati i tempi in cui "La Repubblica", con il suo I Classici del Fumetto di Repubblica inaugurò un trend che ha coinvolto tutte le testate delle nostre edicole. Però l'operazione compiuta da "La Gazzetta dello Sport" con Michel Vaillant ha qualcosa di diverso.

Come vi abbiamo già detto nella news fatta pochi giorni fa, la particolarità di questa accoppiata è sotto gli occhi di tutti e geniale per la sua semplicità: il titolo creato da Jean Graton 55 anni fa è il più famoso fumetto sui motori al mondo e l'unione con "La Gazzetta", quotidiano sportivo italiano per eccellenza, è ovvio e non più artificioso come fu per collane come Dark Side. Michel Vaillant è proprio "un supereroe formato gazzetta" (come scrive Umberto Zappelon nell'introduzione a questo primo volume, contenente la storia Brivido a Monza) e si fatica a trovare una collocazione più adatta per ripresentare al grande pubblico questo storico titolo.

Sulla bontà della storia (o delle storie) e sulla particolarità del fumetto in sé non ci vogliamo dilungare: Michel Vaillant ha fatto da apripista al fumetto franco-belga in Italia già negli anni sessanta e, pur non arrivando mai alla popolarità raggiunta da altri titoli o personaggi francofoni, si è saputo ritagliare un posto particolare nel cuore degli appassionati e, difatti, in Italia sono arrivati sia i cartoni animati che i telefilm, oltre che il film per il grande schermo "Adrenalina Blu - La leggenda di Michel Vaillant" ma, degli oltre settanta albi legati al personaggio (tra serie principale, spin-off e altro), numerosi sono i tomi ancora inediti.

Il motivo per cui la serie di Michel Vaillant è ancora oggi popolare nonostante gli anni passati sono gli stessi che, in Italia, si trovano quando si leggono Tex o Zagor. Avventura (in questo caso nel mondo dei motori), valori universali e mai superati come l'amicizia e la famiglia e, ovviamente, la lotta del bene contro il male (che nella serie sarà rappresentata dal Leader, di cui faremo la conoscenza già dal prossimo numero).
Unendo questi valori e temi all'accuratezza con cui Graton ha raffigurato le gare, i veicoli e il mondo delle corse tutto (dalla Formula 1, ai rally passando per Indianapolis e Le Mans) l'autore ha saputo affascinare le platee mondiali rendendo il suo personaggio "reale" tanto che numerosi sono i campioni che si sono detti a lui ispirati e che sono voluti entrare nelle storie a fumetti nel ruolo di comprimari (ne è un esempio Jacky Ickx, che appare in questo volume).

Oggi si possono considerare alcune storie di Michel Vaillant un po' datate (non a caso è da poco inziata in Francia una nuova serie che cerca di catturare le nuove generazioni) e sicuramente l'aver iniziato la pubblicazione partendo da quello che originariamente è il diciottesimo volume non giova alla comprensione della trama da parte dei neofiti.
Brivido a Monza
, però, è un buon punto di partenza per molti motivi primo tra tutti l'appeal che crea nel potenziale lettore, casuale o meno, il leggere una storia ambientata nel nostro paese. Pur avendo quarantadue anni alle spalle e pur trattando, sostanzialmente, di una Formula 1 totalmente diversa da quella odierna, la storia è un ottima finestra sul mondo di Michel Vaillant, sulla scuderia Vaillante e sulla serie in generale.
Certo quello di allora era un altro modo di intendere il fumetto, la didascalia veniva pesantemente usata e l'autore era la voce narrante dell'intera storia ma sono tutti difetti cui si può passare sopra, soprattutto considerato l'altissimo  rapporto qualità/prezzo di questa edizione, curata dai tipi di Nona Arte (che ne stanno proponendo la ristampa cronologica in formato lussuoso).

I motivi che rendono irrinunciabile a ogni appassionato, studioso o semplice curioso l'acquisto di almeno i primi tre volumi della collana sono: l'alta qualità del formato utlizzato (un brossurato a colori di 19x27cm), un apparato redazionale esplicativo adeguato che unisce alla storia principale anche quattro delle cinque storie di quattro pagine realizzate da Graton su Tintin nel 1957 per "rodare" il personaggio e, soprattutto,il prezzo ridicolo di un euro.
Dal numero 4 la collana Le storie di Michel Vaillant si assesterà, sul comunque ottimo, prezzo di € 2,99 ma al prezzo attuale i primi tre volumi sono regalati.

Se la scelta di non proporre l'opera in ordine cronologico potrà far storcere il naso a molti collezionisti ma gli unici motivi per lasciarsi sfuggire l'opportunità di provare ad avvicinarsi al mondo di Michel Vaillant dovrebbero essere imputabili soltanto ad un totale disinteresse per l'argomento trattato o per il fumetto in generale.

In entrambi i casi un giorno potreste pentirvene.

Professione Sceneggiatore

l lettore di fumetti è abituato al linguaggio in esso usato considerato che, normalmente, questo viene elaborato e adeguatamente interpretato e codificato sin dall’infanzia; la maggior parte dei lettori si ferma lì, alla semplice lettura e godimento delle storie a fumetti preferite ma, ad altri, ciò non basta ed è allora che inizia una ricerca che ha per scopo la comprensione del meccanismo e della struttura che sta alla base di una storia a fumetti.

La neo collana di manuali TunuéLab si pone l’obiettivo di offrire gli strumenti adeguati alla comprensione del linguaggio del fumetto agli appassionati, agli studiosi del mezzo e a chi volesse entrare a far parte di questo mondo dal punto di vista professionale.
Il primo tassello di questo progetto editoriale è l’edizione aggiornata del best seller Professione sceneggiatore di Sergio Badino e la prima domanda che ci si pone di fronte a questo libro (e lo fa anche l’autore stesso) è: c’era veramente bisogno di un altro manuale di sceneggiatura?
La stessa domanda può essere reinterpretata come: in cosa differisce questo libro rispetto alla miriade di manuali sull'argomento, già esistenti?

Sulla necessità o meno di un nuovo manuale non ci dilunghiamo, ma quello che possiamo dire è che Professione sceneggiatore – in viaggio tra narrazione e scrittura creativa (questo il sottotitolo scelto per la seconda edizione) differisce da molti dei testi che trattano lo stesso argomento,  per l’onestà dell’approccio, per la metodologia d’insegnamento, l’uso di numerosi esempi esplicativi e per l’aver allargato il viaggio nel mondo della narrazione non fermandosi al solo fumetto ma abbracciando, in pratica, tutti i media a 360°.

Badino avvisa da subito il lettore che il manuale è inteso come strumento per chi vuole approcciarsi alla professione del narratore completo, poiché nei tempi odierni è improponibile focalizzarsi solo su un solo mezzo di comunicazione. In oltre, le tipologie di storie che spiega come affrontare sono di tipo seriale e di genere, storie che possono essere inquadrate nelle due più grandi case editrici Italiane ovvero Walt Disney Italia e Sergio Bonelli Editore (le uniche, a detta dell’autore, che possono garantire uno sbocco lavorativo retribuito in modo adeguato).
Sono esclusi, quindi, i manga, i fumetti d’autore e i cosiddetti comics sperimentali: questo non per snobismo ma perché ci si è voluto concentrare, per prima cosa, sulle basi, ben consci che una volta assimilate queste, è poi possibile confrontarsi con storie più complesse o differenti.
Infatti, la caratteristica principale che differenzia questo libro rispetto a troppi sulla professione dello sceneggiatore già esistenti, è che prima di parlare di sceneggiatura, di inquadrature o, più semplicemente, di com’è fatta la gabbia di una tavola, Badino parla di quello che deve esistere qualsiasi cosa si voglia raccontare: la storia.

Come nasce (o come far nascere) una storia e i personaggi a essa appartenenti e la metodologia di sviluppo attraverso le teorie espresse da Christopher Vogler, Will Eisner, Syd Field e Scott Mcloud nei loro fondamentali libri, qui esposte in maniera semplice e strutturata in modo da essere immediatamente  comprensibili a qualsiasi lettore, sono punti che fanno da preambolo al discorso “sceneggiatura”, discorso che è adeguatamente affrontato ma solo dal quinto capitolo.

Come detto, un altro innegabile pregio di questo titolo è la sua immediatezza: la lettura scorre senza intoppi, merito della “storia” imbastita dall’autore per facilitare l’apprendimento. Anche una lezione, infatti, è una storia che deve essere raccontata dal maestro all’allievo e sta al primo trovare la giusta chiave e metodologia comunicativa da usare per far sì che le informazioni possano passare a chi ascolta (o legge).
La lezione di Badino tocca tutti i punti necessari per iniziare e, non a caso, si invita il lettore a approfondire l’argomento qualora si decida di intraprendere la difficile strada della professione. Per aiutarlo ulteriormente, in oltre, offre a chi legge essenziali consigli professionali dati dall’esperienza che l’autore si è fatto in più di dieci anni di attività.

Usando molti esempi tratti da film, trance di sceneggiature di lavori eseguiti per Disney, Bonelli o per il mondo della televisione o della narrativa da Badino stesso, ogni concetto descritto può essere efficacemente visualizzato dal lettore.
L’uso degli esempi è anche l’unico difetto imputabile a questo libro: se non si sono visti i film o letto i fumetti che l’autore cita (tutti blockbuster, badate bene) si perde una parte del tassello.
Perdita, beninteso, facilmente recuperabile con un minimo d’impegno e difficilmente evitabile quando si voglia offrire a chi ci ascolta esempi conosciuti: ci sarà sempre qualcuno che non saprà di che cosa si sta parlando (ma, la prima regola per un buon narratore è di aver un enorme bagaglio di storie viste, lette e assimilate da cui attingere).

Ultimo appunto è su questa edizione che, fin dalla copertina, si dimostra vincente e accattivante, riuscendo ad attirare il lettore con un aspirante sceneggiatore che, sorridente, affronta il suo compito fiducioso, facendo il gesto della vittoria (gesto che può anche essere inteso come “due” e, quindi, seconda edizione).
Il libro, infatti, completa e sostituisce il precedente del 2007, arricchendo il discorso iniziato allora, un discorso che mantiene la validità delle basi (e lo si capisce leggendo la prefazione della prima edizione, a nome Sergio Bonelli, che è ripresentata integralmente in coda al volume).

Con Il suo primo tassello la collana TunuéLab ha giocato sul sicuro e ha fatto bene: Professione Sceneggiatore è un libro utile, ben confezionato, di agile lettura e rapida consultazione che rappresenta in pieno quello che è il manifesto programmatico dell’intero progetto.

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