La torre nera: La lunga via del ritorno 1
- Pubblicato in Recensioni
Squadra che vince non si cambia.
Deve essere risuonata questa frase (o qualcosa del genere) nelle alte sfere Marvel quando è stata messa in cantiere la seconda miniserie dedicata ai personaggi di Stephen King.
Ancora una volta sono infatti Peter David e Robin Furth ai testi e Jae Lee con Richard Isanove ai disegni a riportarci dritti nel Medio-Mondo.
La trama continua esattamente dalla conclusione de “La nascita del pistolero” e ritroviamo praticamente tutti i protagonisti da essa introdotti, compresi quelli passati a “miglior vita”.
Il leit motiv di questo nuovo ciclo pare essere la fuga. Ripiegamento nel subconscio a causa del pompelmo di Maerlyn per quanto riguarda Roland e decisamente più reale per i suoi compagni.
Come per la prima miniserie le sceneggiature e didascalie si fanno apprezzare per una certa e positiva discontinuità dal fumetto medio americano, mentre i disegni Lee e Isanove continuano ad incantare.
Ritornano anche i racconti esplicativi di Furth in appendice.
Deve essere risuonata questa frase (o qualcosa del genere) nelle alte sfere Marvel quando è stata messa in cantiere la seconda miniserie dedicata ai personaggi di Stephen King.
Ancora una volta sono infatti Peter David e Robin Furth ai testi e Jae Lee con Richard Isanove ai disegni a riportarci dritti nel Medio-Mondo.
La trama continua esattamente dalla conclusione de “La nascita del pistolero” e ritroviamo praticamente tutti i protagonisti da essa introdotti, compresi quelli passati a “miglior vita”.
Il leit motiv di questo nuovo ciclo pare essere la fuga. Ripiegamento nel subconscio a causa del pompelmo di Maerlyn per quanto riguarda Roland e decisamente più reale per i suoi compagni.
Come per la prima miniserie le sceneggiature e didascalie si fanno apprezzare per una certa e positiva discontinuità dal fumetto medio americano, mentre i disegni Lee e Isanove continuano ad incantare.
Ritornano anche i racconti esplicativi di Furth in appendice.
Andrea "Zio-P" Poli