Papa Nazingher
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Il problema è che nel lettore non lascia nulla, né uno spunto di riflessione, né un dubbio, solo un’occasionale grassa risata per il papa ritratto come un nazista omosessuale assieme al suo segretario/amante, risata che finisce nel momento stesso in cui nasce. Quando si chiude il volume, nessuno stimolo resta dentro chi ha letto. Peccato, poteva essere una buona occasione per far meditare sul legame tra politica e religione che, in Italia, sembra essere a volte anche troppo stretto.
Filippo Valenti