Menu
Redazione Comicus

Redazione Comicus

URL del sito web: https://www.comicus.it

Nana 39

Nana 39Liberatasi da un pesante stallo, da diversi numeri Ai Yazawa è riuscita, benché molto rilento, a ritrovare una via.
Nel presente/futuro Reira ha smesso di cantare per chiunque ad eccezione del piccolo Ren, figlio di Takumi e Nana Komatsu, mentre nel passato ne scopriamo gradualmente le cause. Il perno attorno cui ruotano gli eventi di questo numero pare essere Ren Honjo, che inizia ad accusare i tipici problemi della notorietà.

L’impressione generale è quella di una storia che si sta oltremodo dilungando, dai ritmi narrativi talvolta dilatati, e da una certa monotonia delle situazioni.
Nana 39, con due o tre momenti toccanti (o che perlomeno ci provano), non delude, pur non essendo al livello dei primi numeri.

Di certo non convincerà nuovi lettori ad abbracciare una storia che si prospetta ancora lontana dalla fine, ma contribuisce, assieme al numero precedente, a definire un buon punto di svolta nella narrazione, che lascia intuire al lettore la direzione futura degli eventi.


Alfredo Goffredi

Joan 6

Joan 6 - Il Respiro del Passato - Euracomix Tuttocolore n.250 Con questa serie Robin Wood racconta i fatti e le atmosfere della guerra civile spagnola attraverso le vicende di due delinquenti di strada. L’operazione riesce a metà, con il contorno umano di povertà, disperazione e prevaricazione, che la guerra porta, illustrato con forza e credibilità a dispetto delle avventure del protagonista Joan, costruite invece in maniera piuttosto sommaria.

Al di là di una riuscita descrizione storica, la serie pecca in due cose: qualche cliché narrativo di troppo e la caratterizzazione dei personaggi poco originale e coinvolgente. Ad un Joan delineato come la classica canaglia fin troppo sicura di sé, si preferisce infatti il compagno Topo, descritto con maggiore credibilità a dispetto del suo ruolo defilato di semplice spalla.

L’episodio ha un tono di ineluttabilità quasi cinico, ma che unito ad una prosa leggera, rende questo fumetto poco approfondito e narrativamente scontato. I disegni di Carlos Pedrazzini sono convenzionali, sia nella costruzione della tavola che nell’impostazione anatomica delle figure, con qua e là qualche errore di prospettiva.


Paolo Pugliese

Maxi Dampyr 1

Maxi Dampyr 1Tre esercizi di scrittura per questo “balenottero” che inaugura la stagione dell’annual in versione Maxi anche per la testata horror creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Diego Cajelli imbastisce due avventure: la prima per Harlan Draka in solitaria e la seconda che vede il supporto del fido Kurjak. Due fill-in tutto sommato leggibili ma affatto indimenticabili, neppure aiutati dai disegni discontinui di Maurizio Dotti e Giuliano Piccininno.

La terza storia, firmata dal collaudato team Michele Masiero/Oliviero Gramaccioni, ha un sapore misternoano – character per il quale il duo ha lavorato in passato – fin dall’ambientazione. La storia è la più debole del lotto (qui è presente anche la non-morta Tesla), ma è quella che ci sembra illustrata meglio.

Caleb Lost, l’immortale alleato di Harlan, funge da supervisore esterno per l’intero volume, mentre nessuno dei “cattivi” di turno ha una personalità tale da andare oltre le 94 tavole della storia singola.
Un prodotto che non promette né offre nulla più di un intrattenimento per aficionados e completisti.


Giovanni La Mantia

Fragile 1

Fragile 1Il mondo è (di nuovo) popolato dagli zombi. Solo che stavolta non sono creature senza cervello ma esseri che dopo la morte mantengono i ricordi della propria vita passata, oltre che la propria personalità. Ma in questa non morte c’è spazio anche per l’amore, lo scopre il defunto Alan quando conosce la non-morta Lynn…

Fragile è un interessante approccio alla classica storia di zombie, che cerca di spostarsi sull’improbabile storia d’amore tra non morti.
L’originale premessa pecca però di uno sviluppo troppo rapido e superficiale, non solo nella relazione tra i due personaggi ma anche nello svolgimento della storia che risulta a tratti forzato. I personaggi non sembrano agire mossi da una volontà, ma semplicemente perché devono seguire la trama.
Molto buoni e curati i disegni di Stefano Raffaele, un po’ appesantiti dalla colorazione che a tratti li appiattisce.

Una promessa quasi mancata, che però potrebbe riprendersi nel secondo, conclusivo, volume.


Gianluca Reina
Sottoscrivi questo feed RSS