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Redazione Comicus

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Wolf Guy 1

Wolf Guy 1 Le botte non fanno una storia, ma almeno gli occhi hanno la loro parte. Wolf Guy 1 è un esordio fiacco nell’intreccio ma potente nel tratto. In cui si sfrutta l’idea del licantropo per scatenare risse che almeno sulla carta non hanno grandi motivi di esistere (se non l’orgoglio violato di sedicenti guerrieri di strada), e per sbizzarrirsi con personaggi bellissimi, fascinosi come non mai.

In fondo Toshiaki Tabata non fa che giocare con l’adrenalina, mettendo dei teppistelli gli uni contro gli altri senza troppe spiegazioni. Tratto da una storia originale di Kazumasa Hirai, Wolf Guy è una serie da seguire sulla fiducia. In attesa di conoscere il passato di Akira Inugami e l’evolversi del suo rapporto con la sensualissima professoressa Aoshika, in questo primo volume il duo di autori di Akumetsu tenta di fare un po’ di introspezione, ma senza grossi risultati.

Allo stato attuale, il vero traino sono le matite di Yuki Yogo, che in modo realistico e moderno illustrano un esempio di violenza (quasi) gratuita ancora in attesa di un perché.


Simone Celli

Alan Ford Story 1

Alan Ford Story 1 In occasione del quarantennale è cominciata in edicola la raccolta delle prime storie di Alan Ford, riuscita parodia a fumetti delle storie di spionaggio che hanno per protagonisti agenti segreti invincibili come il celebre 007. Alan Ford però è solo un grafico pubblicitario senza un soldo che per una serie di equivoci si ritrova coinvolto in una pericolosa missione per conto della TNT, disastrata organizzazione che non naviga di certo nell'oro.

Questa edizione di lusso è in grado di soddisfare i palati più fini, grazie a un'elegante confezione cartonata che farà la sua bella figura una volta esposta l'intera collana sugli scaffali.

All'interno i lettori troveranno le copertine originali e un apparato editoriale che coinvolge direttamente lo scrittore Max Bunker e l'esperto Moreno Burattini. Le prime due storie contenute in questa prima uscita, pur se dotate di un'ironia che non risente per nulla del passare del tempo, sono leggermente inferiori agli standard che Alan Ford raggiungerà dopo qualche numero.

Non si può dire lo stesso per i disegni di Magnus, qui già maturi e perfettamente coerenti con lo stile che perdurerà per tutta la serie.


Carlo Alberto "Deboroh" Montori

100% Marvel - Magneto : Testamento

100% Marvel - Magneto : TestamentoNegli ultimi anni stanno diventano sempre di più i casi di fumetti Marvel con protagonisti personaggi classici della Casa delle Idee inseriti però in un contesto non supereroistico.
La miniserie che scava nelle origini del personaggio di Magneto rientra in questa categoria.

Il volume racconta la storia di un ragazzo ebreo nato in Germania, che cerca di fuggire con la famiglia dalla follia nazista, ma finisce nei campi di concentramento.
In maniera intelligente e delicata, vediamo aprirsi una finestra sulla gioventù del futuro Erik Lehnsher, assistendo a come la sua vita si trasforma. Il dolore e le perdite del protagonista colpiscono in lettore come un pugno allo stomaco, lasciandolo senza fiato.

Lodevole il modo in cui Greg Pak suggerisce, nel corso della storia, i futuri poteri di Magneto, dotandolo di una particolare sensibilità al metallo, senza però far perdere credibilità e verosimiglianza all'atmosfera.
Ai disegni Carmine Di Giandomenico fa un ottimo lavoro, caratterizzando ambienti e personaggi con attenzione e caricando emozionalmente le tavole più intense.

Non esagerano i proclami che definiscono questa miniserie come una delle migliori dell'anno passato.
Da recuperare assolutamente.


Gianluca Reina

Dylan Dog 277

Dylan Dog 277: Il Giorno del LicantropoMichele Medda, nel mezzo del suo interessante Caravan, torna a firmare insieme al grande Angelo Stano un albo  di una testata a lui cara.

La storia fa il verso in un certo qual modo ad un tema leggendario della serie,
immortalato da Tiziano Sclavi in “La Zona del Crepuscolo” e nel sequel “Ritorno al Crepuscolo”.

Anche in questo caso siamo di fronte ad un ripetersi inquietante dello stesso, unico giorno, ma il soggetto e la storia sono tutt’altra cosa.  Ora siamo di fronte ad un feroce lupo mannaro che sta terrorizzando la cittadina di Everworth e la trama è razionale, geometrica, quasi un giallo.
Il ripetersi della stessa identica giornata è in realtà disturbato da alcuni piccoli ed insignificanti eventi, sempre diversi,  indizi che si dimostreranno fondamentali e che permetteranno al protagonista di venire a capo della vicenda.

Squisito il tratto sporco, quasi poroso, di Stano, capace di regalarci un’espressività traboccante, a tratti caricaturale.


Francesco Borgoglio
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