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Raffaele Caporaso

Raffaele Caporaso

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Che è successo al film dei Runaways?

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Era il 2008 quando, per la prima volta, dopo il successo di Iron Man, si iniziava a vociferare che Marvel Studios stesse sviluppando un lungometraggio ispirato alla serie a fumetti Runaways, di Brian K. Vaughan e Adrian Alphona. Cinque anni dopo, questo progetto non ha ancora visto la luce.

In una conversazione con lo sceneggiatore Drew Pierce (il quale aveva realizzato uno sceenplay sul supergruppo di adolescenti Marvel), The Hollywood Reporter prova a far luce su questo mistero:

“Eravamo molto vicini a farlo, ma poi è iniziata ad accadere una cosa chiamata The Avengers che ha tolto attenzione al meno famoso titolo Runaways e ciò ha in un certo qual modo consumato l’universo cinematografico Marvel. Il film è lì. Forse sarà uno dei film della Fase 3. Io ci spero, ne sono molto orgoglioso e penso possa essere un film geniale, ma penso anche che tutto dipenda da Kevin Feige, il presidente di Marvel Studios, e su quale siano i suoi piani”.

La serie a fumetti Runaways venne pubblicata per la prima volta nel 2003, in 18 uscite, e vedeva protagonisti un gruppo di adolescenti che si scoprivano figli di super-criminali. Scappati dalla loro case, i ragazzi si riunirono in una squadra e cominciarono un viaggio alla scoperta delle loro origini e dei loro poteri, sempre cercando di contrastare il male.

Gotham: arriva la serie TV sul commissario Gordon

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Deadline ha riportato in esclusiva che il canale americano Fox ha acquisito, dopo una vera e propria guerra di offerte e controfferte, i diritti dalla Warner Bros per poter sviluppare e trasmettere un nuovo live-action intitolato Gotham con protagonista un giovane James Gordon. La serie sarà curata da Bruno Heller, già creatore di The Mentalist.

Il telefilm esplorerà le origini del personaggio di Gordon e dei villain che hanno reso famosa Gotham City. Nel serial, Gordon sarà ancora un detective del GCPD, e non avrà ancora incontrato Batman, personaggio che non apparirà nella serie.

Questa sarà la prima volta da lungo tempo che un personaggio del mondo di Batman apparirà sul piccolo schermo, e la serie sarà il secondo nuovo progetto televisivo per la prossima stagione targato Warner Bros TV/DC Comics, dopo la serie incentrata su Flash.

L’ultimo interprete del personaggio di James Gordon è stato Gary Oldman nella Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.

Ed Brubaker parla di Captain America: The Winter Soldier

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In un’intervista a USA Today, Ed Brubaker, per anni sceneggiatore di Captain America e autore di una delle saghe più apprezzate degli ultimi anni, nella quale veniva presentato il Soldato d’Inverno, ha parlato del sequel di Captain America: The First Avenger, intitolato Captain America: The Winter Soldier:

“Ho letto lo script e sono rimasto davvero sconvolto. Il tono del film e tutto ciò che concerne Bucky è così perfetto e fatto nel modo nel quale avrei voluto, sono stato così esaltato nel vederlo. Ma per me la cosa più importante è che si tratta della prima volta che la Marvel ha realizzato un film nel quale c’è uno specifico volume che dà il titolo al film. E ora lo stanno rifacendo con Avengers: Age of Ultron. Stanno per pubblicare una “hardcover collection” del ciclo "Captain America: The Winter Soldier" e ciò avviene perché il film sta per uscire. Questa è la prima volta che la Marvel ha uno specifico ciclo di storie verso il quale indirizzare la gente, a differenza di quando X-Men: First Class uscì nei cinema e c’erano 15 volumi diversi e la gente che andava a vedere il film non sapeva quale prendere. Quindi è eccitante, da persona che detiene i diritti per quel volume”.

Interpretato da Chris Evans, Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Cobie Smulders, Frank Grillo, George St-Pierre, Hayley Atwell, Toby Jones, Emily VanCamp, Maximiliano Hernandez e con Samuel L. Jackson e Robert Redford, Captain America: The Winter Soldier è diretto dai fratelli Anthony e Joe Russo da una sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely. Il film uscirà nelle sale americane il 4 aprile 2013, il 3 aprile in Italia.

Age of Ultron 1 - Marvel Miniserie 139

Ultron è tornato e questa volta ha fatto le cose in grande, conquistando e riplasmando il mondo a sua immagine e somiglianza, dopo aver spezzato la resistenza dei più forti eroi della Terra, ridotti a un manipolo di fuggitivi, costretti a nascondersi nelle fognature e nei recessi delle città per sfuggire alle sentinelle senza pietà che pattugliano i ruderi di quella che fu la civiltà del XXI secolo.

Aspettavamo il ritorno del malvagio robot senziente da diverso tempo, sin da quando era stato riattivato per errore sullo speciale Avengers.1 (pubblicato in Italia in allegato a Iron Man & i Vendicatori 44): in quell’episodio il villain preferì la fuga allo scontro, dichiarando di non essere ancora pronto per quella battaglia.
Brian Michael Bendis, sceneggiatore della serie, aveva in mente questa storia da diverso tempo e, come suo solito, aveva sparso indizi in alcuni dei suoi più recenti lavori, per esempio nei primi numeri della testata  Avengers che aprì la Heroic Age post Dark Reign (ricordate la linea temporale disegnata su pietra nel futuro distopico nel quale furono scagliati Iron Man e soci?) o nella miniserie Moon Knight.

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Il primo numero si apre in medias res con un paio di splash page altamente spettacolari quanto terrificanti, che ci mostrano una New York devastata nelle sue iconiche architetture, con strutture altamente tecnologiche che si infiltrano come tumori fra ciò che resta dei grattacieli di Manhattan; la popolazione umanoide, o ciò che ne resta, è costretta a trovare rifugio in palazzi fatiscenti e pericolanti. Le basi della società civile sono oramai crollate e ognuno è costretto a fare tutto il possibile per sopravvivere. L’essere umano è un animale da macello e misteriosamente i pochi super-umani superstiti sono invece merce di scambio fra gli umani e Ultron, il quale, almeno in questo numero, non si manifesta, anche se la sua presenza aleggia in modo spettrale.

Protagonista della prima storia è Clint Barton/Occhio di Falco, uno dei pochi supereroi rappresentanti quella sacca di resistenza disperata che si oppone al dominio delle macchine sull’uomo. L’arciere scarlatto sarà impegnato in un salvataggio ad alto coefficiente di rischio e non esiterà a utilizzare metodi brutali per riuscire nel suo intento, ulteriore elemento che sottolinea quanto la situazione sia oramai precipitata. Nel corso della narrazione incontreremo tutti, o quasi, gli eroi che sono riusciti a sopravvivere, nascosti e disillusi: le loro speranze sono frantumate come lo scudo del loro leader, Capitan America.
Nella seconda storia l’azione si sposta a San Francisco, anch’essa devastata e conquistata dall’esercito di droni di Ultron, dove Natasha Romanoff/Vedova Nera e Marc Spector/Moon Knight si muovono furtivamente alla ricerca di qualche indizio che possa, utopisticamente, capovolgere la situazione. Non mancheranno momenti di grande drammaticità nel quale lo stesso significato intrinseco dell’essere eroe apparirà oramai anacronistico.

Bendis dà vita a una storia con un alto potenziale e molti spunti da poter sviluppare (anche in molti tie-in che si dipaneranno su serie stand-alone), ma in questi primi due capitoli non riesce a convincere pienamente, il che può ritenersi anche fisiologico, trattandosi di una miniserie ad ampia gittata: la storia ha una buona dose d’azione, ma davvero pochi dialoghi; alcune pagine appaiono come un mero e accademico esercizio artistico: trattandosi di un albo di 56 pagine, accade ben poco, troppo poco, il che risulta quantomeno inusuale, dato che lo sceneggiatore è spesso criticato per essere eccessivamente prolisso.
Appare dunque necessario rimandare un giudizio sulla bontà della trama.

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Il punto forte di questo numero 1 sono le matite di Bryan Hitch. Il disegnatore, pur non raggiungendo i picchi delle prime due stagioni di Ultimates, si conferma sempre estremamente capace di incantare. La sua resa grafica delle infrastrutture è quasi da fotografia e l’approccio che sceglie di utilizzare per lo storytelling è mutuato dalla regia cinematografica. Al lettore sembra di osservare la storia dall’obiettivo di una telecamera: l’azione è veloce, vi sono continui cambi di inquadrature, zoomate, grandangoli, panoramiche che conferiscono una eccezionale dinamicità alla pagina, facendo sentire chi legge la storia quasi parte di questa. Una vera e propria chicca, riuscitissima, è la sequenza dual shock presente nelle prime pagine, quando, a causa dell’attacco delle sentinelle di Ultron, viene generato una sorta di terremoto che scuote le infrastrutture e i personaggi, facendo vibrare l’immagine.
Volendo trovare un difetto, il disegnatore non sembra curare troppo in dettaglio le anatomie dei protagonisti e i volti di questi non sempre trasmettono grande espressività.

Dal primo numero di Age of Ultron è difficile, se non impossibile, trarre un giudizio pieno e oggettivo. Vi sono idee interessanti che magari saranno sviluppate al meglio nelle prossime uscite, ma, a pelle, il tema della miniserie appare come un qualcosa di già visto, seppur raccontato in maniera sufficientemente apprezzabile. Il pericolo è che questa saga risulti essere qualcosa di fatto perché si doveva fare, poichè si tratta di un progetto in cantiere da diverso tempo, che coinvolge due superstar di casa Marvel. Si rischia di avere una saga bomboniera, tanto bella a vedersi, tanto gradita da avere fra le mani, ma, in termini pratici, inutile.

In conclusione, a voler essere un po’ pignoli, non si comprende bene dove Age of Ultron si ponga in termini di continuity: è prima o dopo l’avvento del Marvel Now!, che funge un po’ da spartiacque nella cronologia Marvel? Capitan America e Spider-Man indossano i costumi vecchi, contrariamente a Susan Storm dei Fantastici 4 che, invece, ha la nuova divisa post-rilancio; Wolverine ha un costume molto simile alla sua controparte Ultimate, Tony Stark/Iron Man ha addirittura un’armatura essenziale quanto inedita, (forse per non essere “tracciato” da Ultron), ma in copertina indossa l’armatura nero-oro che ha esordito nel primo numero di Iron Man dell’era Marvel Now!.
Tante domande che con il tempo potranno trovare risposta, si spera.

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