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Raffaele Caporaso

Raffaele Caporaso

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The Walking Dead 5: teaser trailer

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Dopo i recenti aggiornamenti, AMC ha diffuso il primo teaser trailer della quinta stagione di The Walking Dead.
Lo trovate qui sotto.

Basato sull'omonima serie a fumetti scritta da Robert Kirkman, The Walking Dead vede per protagonisti Andrew Lincoln (Rick Grimes), Steven Yeun (Glenn Rhee), Norman Reedus (Daryl Dixon), Chandler Riggs (Carl Grimes), Lauren Cohan (Maggie Greene), Melissa McBride (Carol Peletier), Danai Gurira (Michonne), Chad Coleman (Tyreese), Sonequa Martin-Green (Sasha), Emily Kinney (Beth Greene), Lawrence Gilliard Jr. (Bob Stookey), Michael Cudlitz (Abraham Ford), Josh McDermitt (Eugene Porter) e Christian Serratos (Rosita Espinosa).
The Walking Dead tornerà con la quinta stagione il prossimo autunno su AMC.

Guardiani della Galassia: trailer esteso, immagini e sito virale

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Marvel Studios ha diffuso (via Fandango) un nuovo trailer esteso di Guardiani della Galassia, nel quale sono mostrate diverse scene inedite.
Lo trovate qui sotto.

Nel frattempo, TheGalaxyGetaways, nuovo sito virale dedicato al film, ha diffuso un esclusivo trailer e numerose immagini del film.
Li trovate di seguito e nella gallery in basso.

Interpretato da Chris Pratt, Dave Bautista, Zoe Saldana, Bradley Cooper, Vin Diesel, Michael Rooker, Lee Pace, Ophelia Lovibond, Benicio Del Toro, Karen Gillan, Djimon Honsou, Gregg Henry, Glenn Close e John C. Reilly, Guardiani della Galassia vede alla regia James Gunn e sarà nelle sale americane il 1° agosto 2014, il 22 ottobre in Italia.

The Flash: recensione dell’episodio pilota

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L’episodio pilota che ci troviamo a recensire ci presenta la nuova serie con protagonista il Velocista Scarlatto dell’universo DC Comics, prossimamente in onda sul canale americano The CW: questa si chiama The Flash, ma potrebbe tranquillamente chiamarsi “Smallville 2.0”, tanto ricorda lo show che esordì nel 2001 con protagonista un giovane Clark Kent destinato, un giorno, a indossare il mantello di Superman. Passa il tempo, cambiano i protagonisti e gli eventi, insomma, ma la sostanza rimane quella.

C’è un giovane sbarbatello che comprende che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e decide di dedicare la sua vita a combattere le ingiustizie in difesa dei deboli. C’è una ragazza, amica d’infanzia, che il nostro protagonista ama segretamente, non ricambiato, perché lei ama un altro, uno stronzo, chiaramente. E probabilmente i nostri eroi non potranno mai stare insieme prima della quinta, sesta stagione, ammesso che ci si arrivi. C’è il babbo buono e comprensivo, un santo praticamente, che, ci scommettiamo, non avrà vita lunga. E poi ci sono i cattivi, con superpoteri, e un villain che trama nell’ombra, con il quale l’eroe si scontrerà nel cliffhanger finale, fra una delusione d’amore e l’altra.

The Flash, in sostanza, sembra aver già detto tutto senza dire nulla (di nuovo), a giudicare da quanto visto nel pilot. Se con Arrow, serie della quale The Flash è spin-off, svolgendosi quindi nello stesso universo narrativo, era stato fatto qualche progresso (poi evaporato nel tempo), con un approccio più cupo e realistico, con questa nuova serie supereroistica sembra di essere tornati indietro nel tempo, nel 2001 o persino nei primi anni ’90, tanto questo inizio ricorda la prima serie TV su Flash, con protagonista John Wesley Shipp (che qui torna per interpretare il padre del protagonista, dopo essere stato anche papà di Dawson in Dawson’s Creek). L’impostazione troppo “golden age” di The Flash, inzuppata di elementi da “teen drama” tanto cari ai vertici della The CW (si guardi a The Vampire Diaries, o Beauty and The Beast, per fare due esempi recenti), non piace, e soprattutto risulta fortemente anacronistica in un momento nel quale il genere cinecomic vira sempre di più verso un realismo molto dark, e a tratti quasi decadente.

Il giovane Barry Allen è un ragazzo alla ricerca di se stesso e della verità sul suo passato, segnato dal misterioso omicidio della madre quando lui era solo un bambino, omicidio per il quale il padre è stato condannato all’ergastolo, pur essendo innocente. Barry è molto giovane, ma, nonostante tutto, è già un qualificato tecnico forense della polizia di Central City, con tanto di gigantesco laboratorio/mansarda. Barry, pur non avendo avuto i genitori accanto durante la sua crescita, è stato accudito come un figlio dal Detective Joe West, la cui figlia, Iris, è la migliore amica di Barry: per lei il protagonista mostra un sofferto e segreto interesse amoroso, per ora non ricambiato.
A causa di un esperimento finito male presso i Laboratori S.T.A.R., il giovane si trova colpito da un fulmine che lo scaraventa in mezzo a molteplici sostanze chimiche: sarà l’effetto combinato di questi due fattori a donare a Barry straordinari poteri.
La scena si sposta di 9 mesi più avanti nel tempo, quando il protagonista si sveglia da un lungo coma e scopre di avere delle capacità che gli consentono di muoversi a velocità supersonica. La scoperta di questi poteri e di come utilizzarli al meglio sarà agevolata da un team di amici dei su citati Laboratori. Contestualmente si viene a scoprire che Barry non è l’unico ad aver ricevuto dei poteri dal misterioso incidente: Clyde Mardon, rapinatore di banche, ha infatti ricevuto la capacità di alterare le condizioni atmosferiche, diventando il Mago del Tempo, uno dei tanti storici Nemici di Flash nei fumetti. Toccherà proprio al nostro eroe fermare il criminale, grazie ai suoi nuovi poteri.
Ma le minacce, ovviamente, sono solo all’inizio, in quanto intuiamo subito che ci sono molti altri soggetti dotati di superpoteri in circolazione, la maggior parte dei quali non mossi da buone intenzioni.

L’episodio è dunque il classico prodotto bomboniera: tanto bello e carino a vedersi, ma stereotipato e un po’ inutile, senza sostanza. Ben poco si può dire dell’operato degli sceneggiatori (Greg Berlanti e Andrew Kreisberg, con la collaborazione di Geoff Johns, architetto dell’universo DC a fumetti) che scrivono un’equazione già vista e risolta innumerevoli volte, cambiando giusto variabili e parametri. La regia di David Nutter, esperto in ambito di serie televisive, salva il salvabile, con scelte consapevoli atte a cercare di dare ritmo all’episodio, tentando di rendere il tutto più fluido e meno impacciato possibile.

Come ultimo aspetto, ultimo anche sotto il profilo qualitativo, c’è da parlare degli attori. Come si sa da tempo, il protagonista è Grant Gustin, classe 1990, con all'attivo alcune apparizioni in Glee: inesperto, inespressivo e totalmente diverso dal fenotipo del Barry Allen dei fumetti. Un bel sorriso e poco più. Non va meglio al resto dei componenti del cast, tutti protagonisti di prestazioni scialbe, forzate e a tratti quasi buffe, complice anche un assente approfondimento dei personaggi, che non risultano, quindi, altro che maschere.

Probabilmente The Flash sarà una serie che godrà di un discreto successo, facendo leva sulle masse di teen-ager in preda a tempeste ormonali, ma scontenterà praticamente tutti coloro che amano il personaggio dei fumetti, dotato di uno spessore e un carisma importanti, dei quali, in questo episodio, non v’è traccia. Con il tempo sapremo se quelli che, ad oggi, sono solo indizi potranno divenire prove consolidate.

The Flash vede per protagonisti Grant Gustin (Barry Allen/Flash), Candice Patton (Iris West), Jesse L. Martin (Detective West), Michelle Harrison (Nora Allen), Rick Gosnett (Detective Eddi Thawne), Carlos Valdes (Cisco Ramon), Danielle Panabaker (Caitlin Snow), Tom Cavanagh (Harrison Wells), Patrick Sabongui (Captain David Singh) e John Wesley Shipp (Henry Allen), attore che ha interpretato Flash nella serie TV anni '90.
La serie è creata e sviluppata da Greg Berlanti e Andrew Kreisberg, con la collaborazione dello scrittore Geoff Johns. La puntata pilota è diretta da David Nutter. The Flash andrà in onda su The CW a partire dal 7 ottobre 2014.

Constantine: recensione dell’episodio pilota

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Il primo assaggio di Constantine, serie TV in arrivo in autunno su NBC e ispirata alle avventure a fumetti del celebre personaggio DC Comics/Vertigo, lascia sostanzialmente sazi, ma non totalmente appagati, quasi come quando al ristorante servono ottimi antipasti, ma portate principali non così gustose.

Sin dall’annuncio ufficiale della produzione dello show, Constantine ha fatto sorgere molte domande, specialmente nelle menti degli addetti ai lavori, quasi tutti affezionati al personaggio della celeberrima serie a fumetti Hellblazer, durata ben 300 numeri (e ben poco, invece, alla nuova versione del personaggio nata nell’ambito del rilancio editoriale DC Comics del 2011, denominato “New 52”): il primo problema era lui, lo sceneggiatore della serie, quel David S. Goyer salito alle luci della ribalta grazie alla Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, alla quale apportò un contributo mai realmente quantificato. Prima di allora, Goyer aveva scritto la storia di Blade, film ispirato al personaggio Marvel Comics, e dopo di allora lavorò a due progetti non pienamente apprezzati dalla critica, quali il blockbuster L’Uomo d’Acciaio e la serie TV Da Vinci’s Demons. Goyer viene considerato come una mina vagante nell’ambito del genere cinecomic, sia in ambito cinematografico che televisivo. Dunque, i dubbi dietro il progetto Constantine erano e sono ancora tanti.

L’episodio pilota inizia quasi in medias res, presentandoci un personaggio stanco e disilluso dalla sua attività di “Maestro delle Arti Oscure”, a causa di un tragico errore commesso in un’esoterica vicenda avvenuta in precedenza a Newcastle, costata la vita a una bambina di nome Astra (e questo è un inizio speculare alla fonte a fumetti). I problemi però non tarderanno a presentarsi, costringendo John Constantine a indossare il suo iconico trench e a recarsi negli Stati Uniti per salvare Liv Aberdine, figlia di un suo amico di vecchia data, ambita preda di un nutrito gruppo di demoni intimoriti dalle sue innate capacità sovrannaturali. Insieme all’amico Chas, Constantine accorrerà in soccorso della giovane donna, riuscendo a salvare la situazione per il rotto della cuffia, grazie alle sue capacità e, soprattutto, al suo ingegno. Il passato del protagonista è però tutt’altro che alle spalle, e questo sarà solo il primo capitolo delle avventure di un uomo la cui anima è costantemente in bilico, fra Inferno e Paradiso.

La struttura narrativa dell’episodio è abbastanza elementare, ma, nella sua semplicità, non risulta stucchevole o noiosa, soprattutto grazie alla performance di Matt Ryan nei panni del protagonista: l’attore gallese si dimostra molto credibile nei panni di Constantine, sia dal punto di vista meramente estetico (molto valido il lavoro dei truccatori e costumisti), che da quello recitativo. Ryan dà la sensazione di essere entrato molto bene nel personaggio e lo dimostra con una prova molto più che sufficiente. La versione di John Constantine che ci viene fornita in questa serie è però molto più simile a quella dei fumetti attuali, che di quelli passati: il protagonista è sostanzialmente molto meno “sporco” e più politicamente corretto di quello presentatoci in Hellblazer da autori del calibro di Jamie Delano e Garth Ennis, solo per citarne due. Questa visione del personaggio, furbescamente "filtrata", potrebbe far storcere il naso ai fan più puristi e nostalgici. Nota a margine: John Constantine nella serie non fuma, contrariamente a quella che è la sua attività principale nei fumetti, assieme allo scacciare demoni e al deludere giovani donzelle; o meglio, fuma (questa certezza ci viene data da un espediente registico a fine episodio), ma non possiamo vederlo fumare: NBC infatti censura senza possibilità d’appello il tabagismo nelle sue produzioni. La scelta è perlomeno curiosa, se non discutibile, dato che sullo stesso canale va in onda Hannibal, probabilmente una delle serie TV più splatter e cruente degli ultimi anni: sangue e violenza sì, sigarette no. Agli spettatori il giudizio finale su questa scelta.

Se il protagonista è davvero azzeccato, la stessa cosa non si può dire del resto del cast: gli attori “di contorno” non lasciano un segno particolare nella mente dello spettatore, anche a causa di una caratterizzazione piuttosto superficiale dei personaggi interpretati. Si spera in un maggiore approfondimento negli episodi venturi.

Il prodotto è ulteriormente apprezzabile anche grazie alla regia di Neil Marshall (The Descent): il regista, con una certa esperienza nel genere horror, confeziona un episodio piacevole e fluido, arricchito da numerosi espedienti di genere, già visti, ma comunque dosati con consapevolezza. Un ulteriore merito sta nel fatto che, a giudicare dalla qualità degli effetti speciali mostrati, Constantine non sarà una serie TV ad alto budget. Il risultato è comunque positivo: la sensazione è che si sia fatto il meglio possibile con i mezzi messi a disposizione da NBC. La sceneggiatura è comunque abbastanza coesa e senza buchi narrativi degni di nota, con dialoghi efficaci e ben calibrati: possiamo dunque dire che, almeno in questo primo episodio, l’operato di Goyer (assieme allo showrunner Daniel Cerone) è discreto.

Il primo episodio di Constantine, dunque, è promosso. Ora non resta che vedere cosa avverrà nel proseguo della stagione, sperando che alcuni limiti evidenziati dal pilot possano essere superati e che la trama, nel lungo periodo, si dimostri credibile e interessante.

Interpretato da Matt Ryan, Lucy Griffiths, Harold Perrineau, Charles Halford e Jeremy Davies, la serie TV Constantine è scritta e curata da David S. Goyer e Daniel Cerone e andrà in onda su NBC. La puntata pilota è diretta da Neil Marshall. La serie prenderà il via il 24 ottobre 2014.


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