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Andrea Fiamma

Andrea Fiamma

Hotel Transylvania, via libera al sequel

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Dopo il grande successo di Hotel Transylvania, in parte dovuta alla verve comica del regista Genndy Tartakovsky, L'Hollywood Reporter ha annunciato l'avvio della pre-produzione del sequel, provvisoriamente intitolato Hotel Transylvania 2, e una data d'uscita: 25 settembre 2015.

Il nome del regista non è ancora stato annunciato, ma una cosa è certa: non sarà Tartakovsky, attualmente impegnato sulla lavorazione del film di Braccio di Ferro, che dovrebbe uscire nel settembre 2014, stando alle ultime dichiarazioni della Sony.

Ralph Spaccatutto: il regista spara a zero

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Ormai dalle sale da un paio di settimane, il cartone Disney Ralph Spaccatutto è stato accolto in maniera estremamente positiva da critica e pubblico. Talmente positiva che alcuni hanno commentato malignamente come il film "Assomigli a un film Pixar". La risposta del regista Rich Moore, già regista de I Simpson e Futurama, non si è fatta attendere. Durante una sessione AMA (Ask Me Anything, in cui un personaggio famoso risponde alle domande degli utenti) sul social network Reddit, il regista ha così replicato: "Be’, sempre meglio che assomigliare a un film DreamWorks", riferendosi alla casa madre di Shrek, co-fondata dall’ex dirigente Disney Jeffrey Katzenberg.

Rintuzzato, Moore ha risposto come la sua paura più grande durante la lavorazione fosse quella che "La DreamWorks ci rubasse l’idea, l’assemblasse in fretta e la facesse uscire prima del nostro film". La battuta cita il presunto plagio operato dal cartoon DreamWorks Antz ai danni di A Bug’s Life – Megaminimondo, la cui origine non è mia stata del tutto chiarita (un incidente poi riaccaduto anni più tardi con l’uscita quasi in contemporanea di Alla ricerca di Nemo e Shark Tale).
Alle opinioni trancianti dell’autore ha fatto seguito un suo messaggio di riparazione in cui augurava il meglio per il nuovo film della Dreamworks, Le 5 leggende, prodotto da Guillermo del Toro.

Kick-Ass 2 #4 (di 4)

Si conclude la seconda serie dell’eroe creato da Mark Millar e John Romita Jr.
Dave Lizewski è alla resa dei conti e, coadiuvato da Hit Girl, si prepara a combattere il redivivo Motherfucker (ex Red Mist), in quella che si prospetta come la madre di tutte le scazzottate.

Millar lo dichiara nelle pagine finali del numero, tirando in ballo temi meta-fumettistici: il fumetto è un mezzo d’evasione, una macchia di colore in una vita altrimenti grigia, l’unico luogo dove possiamo aspettarci un lieto fine (salvo poi ironizzare con un finale non propriamente conciliante). Sono annotazioni di un certo peso per un fumetto che ha come caratteristica principale i pestaggi tra ragazzini in costume.

Kick-Ass è sempre stata la valvola di sfogo dello scozzese, il posto dove poteva seguire le proprie inclinazioni senza rendere conto a nessuno. Il senso della misura, che aveva reso opere come Ultimates dei veri giochi d’equilibrismo, qui è abbandonato in favore di “finezze” come uomini acefali ai quali è stata attaccata la testa del proprio cane. In questo numero assistiamo a un’inversione di marcia e se il gusto per l’esagerazione resta una costante in queste ultime pagine, la narrazione si compatta e si normalizza, mostrando come Millar sia un ottimo sceneggiatore al netto del gusto grossolano che lo contraddistingue. Di certo questo è il miglior capitolo, grazie al lungo finale che riesce a mantenere alta la tensione.

Sul lato grafico, la matita di Romita Jr. mostra la corda: le tavolo sono poco rifinite, presumibilmente per questioni di scadenze, le pesanti chine di Tom Palmer, insieme ai ritocchi digitali, non rendono giustizia all’arte del disegnatore americano e il suo tratto appare gommoso e poco vitale, tutto il contrario delle figure possenti e granitiche a cui ci ha abituati.
Nella sezione a fine volumetto è visibile il processo di lavorazione delle tavole che mostrano l’appesantirsi del tratto.Per il resto, l’orchestrazione delle vignette è nello stile Romita, con scene d’azioni ben ritmate e inquadrature funzionali alla scena. Non il suo lavoro migliore, comunque, e di certo non quello più curato. Dean White e Michael Kelleher mettono una pezza sulle magagne dei precedenti episodi, vessati da una colorazione pallida e slavata, puntando sul contrasto tra i complementari rosso e verde.

Insomma, un finale in palla che risolleva una trama poco ispirata e che pone delle buone basi per il prossimo e ultimo capitolo dell’epopea di Kick-Ass.

Star Wars fa perdere mercato alla Disney

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Primi intoppi nel matrimonio dell’anno Disney-Lucasfilm. L’Hollywood Reporter annuncia che il primo giorno di scambi dopo l’annuncio dell’acquisizione della Lucasfilm ha fatto registrare una flessione del 2% nel titolo Disney, che ha raggiunto il prezzo di 49,12 dollari per azione.

Le contrattazioni erano state aperte dopo i due giorni di stop imposti dall’uragano Sandy e molte altre compagnie multimediali hanno subito delle perdite di almeno due punti percentuale. La compagnia non ha commentato la performance, tuttavia molti analisti sembrano lodare l’accordo commerciale, arrivando a definirlo ancora più promettere di quello con la Marvel nel 2009 (che era stata comprata per 4 miliardi e 24 milioni di dollari, contro i 4 miliardi e 5 milioni della Lucasfilm).

L’analista della Davenport & Co Michael Morris ha giustificato la perdita affermando che: "La transizione comporta questi e altri danni collaterali. Gli altri danni a cui Morris si riferisce si ripercuoteranno nei prossimi anni. Nei piani dell’azienda, infatti, i guadagni verranno diluiti nel prossimo biennio, per poi focalizzare gli sforzi e gli introiti nel 2015, anno dell’uscita del settimo episodio della saga di George Lucas".

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