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Andrea Fiamma

Andrea Fiamma

Nuova serie per She-Hulk

  • Pubblicato in News

1380206373000-shehulk-cover1Debutterà a febbraio, come parte della nuova ondata NOW!, la serie dedicata a She-Hulk. Dopo la storica gestione metaletteraria di John Bryne e quella da commedia fisica di Dan Slott, Charles Soule (Thunderbolts, Swamp Thing) è stato chiamato a scrivere le nuove avventure di Jennifer Walters. "She-Hulk è tradizionalmente un titolo dove accadono cose folli e pazzesche" ha dichiarato Soule, che divide il suo tempo tra i fumetti e il lavoro di avvocato. "Non ci sono ragioni per cui Jennifer Walters non possa essere un'icona e noi faremo il possibile perché ciò accada."

In un'intervista a USA Today, lo sceneggiatore ha discusso di come l'avvocatura potrebbe essere uno degli aspetti principali della serie: "Mi permette di fare cose interessanti; in più, lei è intelligente, ma non fa sempre le scelte giuste - ed è una combinazione perfetta per la drammaturgia della serie".

L'autore ha affermato che gli archi narrativi saranno compatti e rapidi, dilungandosi per un massimo di tre numeri, e le storie saranno strettamente collegate col il resto dell'universo Marvel, pur concentrandosi sul lavoro quotidiano della donna: "È un mondo folle e vedremo com'è viverci davvero attraverso gli occhi di Jennifer Walters".

Soule verrà coadiuvato sul versante grafico da Javier Pulido, che sembra avere le idee chiare sull'aspetto del personaggio, volendo mantenere intatto il suo lato più selvaggio e allo stesso tempo la sua femminilità: "Sì, è la cugina di Hulk, ma è anche bellissima. È una parte importante del personaggio e voglio mantenerla. Quando entra in una stanza, la sua presenza richiama l'attenzione degli astanti, non soltanto per il colore della pelle".

"È un'amica, una combattente, ma anche l'eroe della storia" ha spiegato Soule, parlando delle molteplici nature del personaggio e del tono della testata. "Lavorerò duro per renderla una persona reale. Ha dei problemi, come il resto dei supereroi, ma li affronta con uno spirito positivo e ottimista".

Oltre ai conflitti interiori, lo scrittore promette di sviluppare anche il suo lato più eroico: "È She-Hulk. Deve per forza prendere a pugni qualcosa. Sarà il motivo per cui lo fa che renderà valida la serie".

La formula del successo di Cattivissimo Me 2: parla il produttore

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In arrivo a ottobre in Italia, Cattivissimo me 2 è il secondo incasso dell'anno, dietro solo a Iron Man 3, con oltre 800 milioni di dollari in tutto il mondo.

Chris Meledandri, il produttore del film, ha parlato a Business Week del suo approccio al mondo dell'animazione. Già artefice della saga dell'Era glaciale, ha fondato nel 2007 la propria compagnia, la Illumination Entertainment, in accordo con la Universal, imprimendo fin da subito un tono per le pellicole prodotte dal proprio studio: cartoni per tutti, con una dose di violenza slapstick e un umorismo ad ampio spettro, in grado di attrarre tanto i bambini quanto gli adulti.

In una industria in cui i budget - specie dei film animati - non fanno che aumentare (Epic, I Croods e Monsters University sono costati rispettivamente 93, 135 e 200 milioni di dollari), Meledandri è riuscito a mantenere bassi i costi (75 milioni di dollari), incrementando i margini di profitto, senza per forza sacrificare la qualità del prodotto. "Quello che vogliamo dimostrare è che si possono fare buoni fim a cost ragionevoli" ha confermato Peter Chernin, ex-amministratore delegato della Fox Entertainment, forte del consenso che il film ha ottenuto anche con i critici (Rotten Tomatoes registra un 76% di pareri favorevoli).

Uno dei motivo dei costi contenuti del film è il mirato lavoro di selezione del materiale: nei budget vengono spesso conteggiate le spese di sviluppo per progetti correlati e poi abortiti; mentre le case d'animazione finanziano lo stadio iniziale di tre o quattro film allo stesso tempo, per poi produrne soltanto uno, Meledandri ha affermato che il rapporto alla Illuminati è vicino a 1:1. Altra differenza sta nel periodico controllo delle animazioni, molto più stresso rispetto ad altri studi (che lo svolgono comunemente ogni tre o quattro settimane): "Non ci deve essere una situazione in cui la produzione procede lungo un sentiero per poi scoprire che le autorità creative coinvolte non sono in accordo". Un nuovo modello economico, quindi, che preveda una rigida disciplina nella scelta dei progetti e un controllo constante per permettere tempi di produzioni più stretti (sono passati solo tre anni dal primo Cattivissimo me, quando alla Pixar occorrono quattro, se non cinque, anni in media per portare un film nelle sale).

Janet Healy, co-produttrice di Meledandri, ha poi ammesso che contenere le spese è anche una questione di semplice risparmio sul superfluo: la compagnia utilizza software gratuiti ed evita di concedere troppe risorse ai personaggi secondari (che vanno ideati, gestiti e animati allo stesso prezzo dei protagonisti, ma che magari appaiono sullo schermo per pochi minuti); inoltre, il grosso della manodopera è dislocato a Parigi, dove i 500 animatori della Mac Guff (contro i 35 dipendenti della Illumination), la casa d'animazione acquistata dalla Universal, ricevono un compenso più basso rispetto agli standard americani e sono "abituati a fare di più con meno".

Una formula che, lungi dall'essere un assioma consolidato in grado di produrre capolavori da Oscar, ha permesso a Cattivissimo me 2 di diventare il film più remunerativo - contando spese e ricavati - nella storia centenaria della Universal.

L'arte della felicità, parla la critica straniera

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Cartoon Brew fa il punto della situazione su L'arte della felicità, film d'animazione italiano presentato a Venezia e ambientato nella Napoli contemporanea, dove si svolgono le vicende di un tassista che ha rinunciato alla musica, costretto a fare i conti con la propria vita.

Diretto dall'esordiente Alessandro Rak e prodotto da Luciano Stella, Antonio Fresa e Luigi Scialdone dello studio partenopeo Mad Entertaiment, il film è stato recensito con critiche ambivalenti che toccano gli estremi dello spettro: Hollywood Reporter lo definisce "promettente ma riempito di troppe cose perché funzioni davvero, è chiassoso e confusionario. In Italia, il pubblico giovane sarà più facilmente attratto dal suo messaggio rozzamente espresso, ma alla fine edificante, e le stesse qualità potrebbero invogliare avventurosi acquirenti stranieri", mentre London Film Review ne applaude "la storia sofisticata e meravigliosa, combinata con filofosia, ricordi, musica, amore e politica in una narrativa dal cipiglio facile".

Il produttore Luciano Stella ha poi parlato dell'aspetto di rottura della pellicola: "L'Italia è rimasto indietro nel settore dell'animazione, non si adatta alle forme di narrazione per i nuovi media, che stanno cambiando e noi stiamo tentando di modificare questo aspetto".

Il film uscirà nelle sale italiane a ottobre, distribuito dall'istituto Luce Cinecittà, mentre la compagnia parigina Elle Driver ha acquisito i diritti di distribuzione internazionale della pellicola, dando quindi la possibilità a L'arte della felicità di concorrere all'Oscar.

Nuove date per i film Pixar

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The Good Dinosaur, il cartone Pixar nel mezzo di una tempesta produttiva, sarebbe dovuto uscire nel maggio del 2014, ma in molti avevano messo in dubbio l'effettiva capacità dello studio di rispettare i termini di consegna. Ora il Los Angeles Times annuncia che il film è stato spostato di un anno e uscirà il 25 novembre 2015, lo stesso giorno in cui sarebbe dovuto uscire Finding Dory, il seguito di Alla ricerca di Nemo, a sua volta rimandato all'estate del 2016.
"Nessuno si ricorderà mai che hai fatto slittare un film, ma si ricorderanno se era un brutto film" ha affermato il presidente della Pixar Ed Catmull. "La nostra conclusione è stata che dovevamo dare al film un po' più di tempo".

Resta immutata la data d'uscita di Inside Out, il film di Pete Docter ambientato nella mente di una ragazzina.
Apparentemente, il 2014 sarà l'anno in cui la Pixar non distribuirà alcun lungometraggio, un'evenienza già accaduta nel 2005, quando Cars venne rimandato di un anno per sfruttare lo slot estivo e permettere a Brad Bird di lavorare su Ratatouille.

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