Di Mostri e di Alieni: intervista a Gianmarco Fumasoli di Bugs Comics
- Scritto da Gianluca Vici
- Pubblicato in Interviste
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
Siamo andati ad intervistare Gianmarco Fumasoli, fondatore e direttore di Bugs Comics, la case editrice romana di Mostri, Alieni e Gangster.
Ancora giovane ma con una già consolidata proposta editoriale, la Bugs ha saputo attirare l'attenzione di pubblico e autori, sia per il formato che per la proposta editoriale.
Nata tra alcuni autori della defunta Splatter, ne ripropose i concetti in una chiave più attuale, cercando da subito uno standard qualitativo ed editoriale più alto.
Il contenitore di genere ebbe subito successo e presto venne affiancato da quello dedicato alla fantascienza, Alieni, stessa filosofia applicata al genere e oggi dalla nuova Gangster, dove il noir la fa da padrone.
Sempre presente alle fiere e con una spiccata attenzione ai social, la crescita è stata rapida e ha portato a nuove proposte e nuovi progetti appena pubblicati.
Dagli albori fino alle ultime novità in lavorazione, diamo uno sguardo esclusivo e curioso alle meccaniche della casa editrice. Qui trovate le ultime novità recensite per voi.
Gianmarco, perché Bugs Comics, cosa ti ha portato ad intraprendere l’avventura di una nuova casa editrice?
Il mio cuore ha sempre battuto per i fumetti e la scrittura. Una volta concluso il mio percorso scolastico nel mondo dei fumetti, iniziai a guardarmi attorno e a proporre il mio lavoro. Nel 2014 venne approvata una storia sulla rinata rivista Splatter e pensai che da quel momento potevo iniziare la mia nuova carriera di sceneggiatore. La storia sarebbe dovuta uscire sul numero 7, ma la casa editrice che produceva la rivista decise che avrebbe interrotto gli inediti al numero 6. In quel momento probabilmente raggiunsi la consapevolezza di voler fare fumetti per conto mio; organizzai un incontro con gli altri ragazzi che erano rimasti senza editore e che avevo imparato a conoscere nel corso dei mesi e nacque BUGS.
Immagino il panico in quel momento.
Beh si, forse ero forse quello più spaventato, ma non lo diedi a vedere perché la convinzione nel progetto superava la paura. Ricordo ancora che credere in BUGS mi spinse, per il nostro esordio editoriale in fiera, che avvenne a Lucca 2015, a prendere un intero stand solo per vendere il numero uno di Mostri.
Il rapporto con i collaboratori...
Bugs è una squadra, che poi è uno dei motivi per cui molti autori si avvicinano a noi e al nostro modo di lavorare. Ognuno si impegna e diventa responsabile del suo lavoro. Se, per esempio, la soluzione di un disegnatore risulta più valida e funzionale di quella dello sceneggiatore, si adotta quella e si continua e quando si lavora in questo modo il risultato non può che essere ottimale; un lavoro di squadra.
Noi ci siamo strutturati subito come una casa editrice con una linea editoriale ben precisa.
Questo ci ha permesso di esporci sul mercato con un’ottica diversa rispetto ad una casa editrice tradizionale perché già sapevamo cosa avremmo fatto e dove ci saremmo trovati nei primi anni di attività editoriale. Inoltre avere chiari molti traguardi, ha permesso di concentrarci sul lavoro per raggiungerli creando una forte una sinergia di professionalità e capacità che all’occorrenza si sono anche sovrapposte, guidando e formando il modo di essere casa editrice.
Alla base di tutto però c’è la fiducia. Se mantieni le promesse che fai e t’impegni per farlo a costo di mettere in gioco tutto te stesso per l’obiettivo, allora ti troverai circondato da persone che faranno quello che fai tu. Non dimenticherò mai una frase di Helena Masellis che mi ha detto, un giorno che mi trovavo particolarmente in crisi: “hai messo insieme un team di persone che darebbero la vita”.
Questo è il punto. Quando un autore lavora ed è consapevole che dall’altra parte c’è un editore che sta mettendo in gioco tutto senza risparmiarsi perché gli obiettivi vengano raggiunti e nessuno venga preso in giro in un mondo dove, purtroppo, la correttezza non è all’ordine del giorno, allora impegna tutto se stesso e si diventa un sol uomo.
…e quello con i lettori.
Prima dei fumetti lavoravo nel settore informatico, social, comunicazioni e big data. Ho seguito dei corsi di aggiornamento, studiando e gestendo con estrema attenzione la nostra presenza sui social network puntando alla crescita e, soprattutto, al rapporto con i lettori. Per molto tempo ho gestito personalmente le pagine BUGS, anche se adesso c’è chi mi aiuta in questo.
Poter avere un rapporto diretto con i nostri lettori, ricevere i loro feedback, virtualmente e in fiera e sentire che quello che fai piace ed è sostenuto e apprezzato è importante; riuscire a farlo io in maniera più o meno diretta mi riempie di soddisfazioni.
Parlaci della nuova BUGS
Il passaggio da Associazione culturale a società era d’obbligo ormai. Stavamo crescendo e la maturità artistica doveva sposarsi con quella “aziendale”. L’entrata in campo di un partner, P&Co., per quello che è l’aspetto di consulenza strategica e controllo sui nostri processi ha permesso di avere una marcia in più per arrivare ad essere competitivi in un mercato difficilissimo come quello delle edicole al quale vogliamo affacciarci.
Mostri, i MoFtri, poi Alieni e la nuova nata di casa Bugs Comics, Gangster; per non parlare di BUGS Café. Ora la grande avventura nelle edicole.
Noi siamo nati con Mostri ed i lettori ci hanno sempre identificati come la casa editrice dell’horror. Nonostante questo noi siamo una casa editrice completa che sta strutturandosi e che si muove tra vari generi e tipologie di fumetto. Ecco il perché di Alieni, dove portiamo la nostra passione per la fantascienza e la nuova arrivata, Gangster, che esplora il noir e storie più realistiche. Per non parlare poi dei MoFtri per i più piccoli e di BUGS Café che rappresenta la vita del fumetto ai giorni nostri.
Il nostro cuore però continua a battere per l’horror e la nostra prima avventura in edicola non poteva che affrontare questo genere. Parlandone in giro ora che cominciamo a venire allo scoperto mi trovo di fronte alla paura negli occhi delle persone quando si rendono conto che andare in edicola vuol dire esporsi in un mercato dove i tuoi diretti competitor sono forti ed alcune testate rappresentano la sacralità del fumetto popolare ma al contempo credo ci sia spazio per il nuovo, specialmente oggi e credo che quando sei convinto di una cosa e vuoi andare in quella direzione, non devi fermarti.
Ci deve sempre essere la possibilità di percorrere nuove strade.
Si parla spesso della crisi delle edicole...
Si parla da anni della crisi delle edicole. Io credo, però, che il punto siano i numeri con cui si decide di supportare la forza e il coraggio di esporsi. Rischiare con i numeri giusti rispetto ai punti vendita rappresentati da un mercato specifico significa poter veramente dire se la vendita in edicola funziona o meno. Proporre tirature basse a fronte di un prezzo di copertina alto, in un canale che conta circa 26.000 punti vendita vuol dire non aver la possibilità di poter poi giudicarne il successo o meno.
Quando a novembre 2019 la Bugs Comics arriverà nelle edicole, lo farà con un numero congruo di copie, proprio per raggiungere tutti i potenziali lettori e per fare questo ci siamo imposti tre regole d’oro.
Realizzare un bel prodotto, che veda in noi i primi ad esserne soddisfatti e fieri, confezionarlo bene e far sapere alle persone che c’è, dando anche la possibilità di trovarlo.
Come nasce Bugs Academy, l’idea di diventare anche accademia del fumetto?
Una delle nostre certezze, quando ci siamo formati, è stata la voglia di aiutare gli autori più giovani, che oggi hanno una vetrina enorme per esporsi, a non bruciarsi. Tutelarli e accompagnarli nella crescita è da sempre uno dei nostri obiettivi. Lo stesso Paolo Altibrandi, affiancando Giancarlo Caracuzzo, ha vestito i panni da editor quando i ragazzi non erano in grado di rispettare una gabbia.
L’obiettivo delle scuole di fumetto, oggi, è quello di formare autori. Il punto è che spesso manca quel collegamento tra scuola e mondo del lavoro.
Poter quindi mettere in piedi una realtà accademica che non solo vedesse come docenti autori che lavorano nel mondo del fumetto ma avesse come punto di partenza ed eventualmente di arrivo, una casa editrice, sembrava la scelta più saggia.
Così nasce Bugs Academy, non solo come formazione ma per permettere, una volta raggiunta la giusta maturità, di poter pubblicare ed avere un contatto diretto con il mondo del lavoro all’interno di una casa editrice. Un percorso di formazione e inserimento quindi che in qualche modo spinge i giovani autori a impegnarsi di più avendo un obiettivo ben chiaro e definito in testa: l’ingresso in una realtà editoriale.
Gianmarco, grazie per questa bella chiacchierata e restiamo in attesa di leggere i nuovi fumetti targati Bugs Comics.
Grazie a voi dello spazio che ci dedicate.