I piccoli Bonelli alla conquista dei nuovi lettori, intervista agli autori di Bonelli Kids
- Scritto da Gennaro Costanzo
- Pubblicato in Interviste
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Lo scorso 13 febbraio la Sergio Bonelli Editore ha lanciato ufficialmente il progetto Bonelli Kids, svelandone man mano i protagonisti, gli autori e arrivando a pubblicare dunque le prime strip. Il team artistico è composto dal veterano Alfredo Castelli e da Tino Adamo e Sergio Masperi per i testi e da Luca Bertelè alle matite. L'idea di base è di prendere alcuni dei principali personaggi Bonelli e trasportarli in una strip umoristica rivolta ai lettori più giovani. L'iniziativa, accolta con curiosità, non ha mancato di dividere il pubblico. Abbiamo dunque contattato il team di autori per entrare nel dettaglio del fumetto, dalla sua ideazione a quelli che sono i suoi obiettivi.
Vi ricordiamo che potete trovare le strip Bonelli Kids sul sito dell'editore e sulla pagina Facebook.
Benvenuti e grazie per la disponibilità!
Partiamo dalla domanda più classica: com'è nato il progetto e come si è sviluppato? Da chi è partito l'input e quali sono i vostri obiettivi?
Il progetto Bonelli Kids nasce da una collaborazione quasi fortuita che si è creata quando Sergio Masperi e Tino Adamo, da anni in forza come grafici alla Sergio Bonelli Editore, discutendo con Alfredo Castelli si sono resi conto di avere idee similari riguardo un progetto umoristico da proporre al vaglio della nostra dirigenza. Da li è stato naturale unire le forze e iniziare una collaborazione. La questione riguardante lo scarso ricambio generazionale dei lettori di fumetti è annosa, noi addetti ai lavori ne parliamo spesso cercando di investigare sulle cause e immaginando possibili soluzioni. Un giorno abbiamo deciso di passare concretamente all’azione.
Come mai è stato deciso di farne una serie per il web e non un fumetto da edicola?
Con i Bonelli Kids abbiamo pensato di rivolgerci ai bambini di un’età compresa tra i sei e i nove anni e la scelta di produrre una serie WEB fruibile gratuitamente tramite internet ci sembra un buon modo per esplorare un sentiero da noi poco praticato: lo stile umoristico.
Inizialmente abbiamo dato un po’ per scontato che le peculiarità dei personaggi fossero già note ai lettori più assidui delle nostre pubblicazioni. Parallelamente, però, per i lettori più giovani, abbiamo prodotto le schede di presentazione dei personaggi, giochi vari, meme e curiosità che compongono i contenuti giornalieri del sito internet e della pagina Facebook. Tematiche realizzate per divertire sia i nostri lettori classici sia quelli più piccoli. Insomma, lo scopo è di rivolgerci ai più piccini senza trascurare gli adulti, né rinnegare i personaggi classici Bonelli, che ormai sono delle vere e proprie icone. La Bonelli da sempre realizza fumetti d’avventura in stile prevalentemente realistico, ma abbiamo trovato subito la piena collaborazione di tutta la nostra dirigenza. Davide Bonelli, Simone Airoldi e Michele Masiero, rispettivamente l’Editore, il Direttore Generale e il Direttore Editoriale, e Vincenzo Sarno, responsabile dell’ufficio sviluppo della SBE, ci hanno immediatamente supportato e messi nelle condizioni di realizzare la prima serie umoristica “firmata” Sergio Bonelli Editore.
È prevista una raccolta cartacea per il futuro?
Stiamo sperimentando e testando il gradimento del pubblico, senza escludere in futuro, la realizzazione di una raccolta cartacea delle strisce, chissà.
Il fumetto per ragazzi è un genere praticamente scomparso ma che in passato ha rappresentato una parte consistente della storia del nostro Paese. La Bonelli, attraverso le linee Kids e Young, vuole ora puntare nuovamente al pubblico dei giovani. A cosa è dovuto, secondo voi, questo declino e cose serve per far rinascere il genere?
È indubbio che l’editoria del fumetto rivolta ai ragazzi, in particolare ai bambini, sia fondamentale. Sappiamo che il linguaggio del fumetto si impara da piccoli e che difficilmente ci si accosta a questo linguaggio in età adolescenziale. Cercare di conquistare una nuova generazione di lettori è fondamentale per tutto il mondo dell’editoria e tramite i Kids, noi autori abbiamo avuto la fortuna di incuriosire in questo senso la dirigenza della Bonelli, che si è assunta l’onere di sperimentare questa via inedita per noi di via Buonarroti.
Come si svilupperà la strip a livello narrativo? Quali saranno le tematiche e che tipo di umorismo vuole rappresentare?
Il timbro Bonelli della fruibilità a 360 gradi è d’obbligo. Qualsiasi progetto Bonelli è pensato per un pubblico da 0 99 anni. Se le strip dei Kids sono rivolte principalmente ai bambini, è altrettanto vero che ci sono più chiavi di lettura. Infatti fanno sorridere anche gli adulti, in special modo quelli che conoscono bene le caratteristiche dei vari personaggi. Paragono le gags ai figli, che acquisiscono personalità man mano che crescono, per poi camminare con le proprie gambe.
La strip porta la firma di tre sceneggiatori, Alfredo Castelli, Tino Adamo e Sergio Masperi. Come è suddiviso il vostro lavoro?
Il modus operandi, come direbbe una nota criminologa, deriva dalle nostre differenti peculiarità. Alfredo è un genio assoluto, detta la linea e organizza gli scambi sulle idee coi dirigenti. Sergio svolge e coordina l’oscuro lavoro redazionale mentre io mi concentro sulle pubbliche relazioni. Le strisce le scriviamo tutti e tre, insieme le valutiamo per poi proporle a Michele Masiero, il direttore editoriale che le approva prima che vengano affidate all’arte grafica di Luca Bertelè.
Come sono stati selezionati i personaggi e come mai sono assenti alcune icone della casa editrice (Tex, Dylan e Julia)?
Per far parte dei Kids, i personaggi devono prima passare dalle rigide selezioni rappresentate dal disegnatore/creatore Art e del suo fido cane Kirby. Se Tex, Dylan e compagnia non sono stati ancora inseriti nel gruppo è perché non hanno ancora offerto una prova convincente agli occhi della coppia giudicante.
Ma chissà che in futuro la squadra dei personaggi non si allarghi.
L'esordio di Bonelli Kids ha letteralmente diviso il pubblico fra chi era a favore e chi contrario a questa iniziativa, vuoi per la sua stessa natura o perché non convinto della sua bontà. Come avete vissuto questa spaccatura del pubblico e come rispondete alla critiche? Ve le aspettavate?
Le critiche sono fisiologiche e non si può piacere a tutti… e ce le aspettavamo. Speriamo col tempo di conquistare anche chi non ha apprezzato in un primo momento la nostra proposta, in fin dei conti i Kids sono monelli ma si fanno voler bene.
A proposito di critiche, alcuni hanno sottolineato come il target a cui fa riferimento la strip sia troppo piccolo per la rete, mentre altri che la strip sia, per il tipo di umorismo, per un target più alto. Qual è la vostra risposta?
Come dicevamo, quasi tutte le strisce hanno un doppio livello di lettura. Possono divertire i più giovani per la semplice gag come gli adulti che magari colgono qualche riferimento in più.
Il nostro obiettivo, ripetiamo, è sia raggiungere i lettori abituali di fumetti con qualche strizzata d’occhio ai personaggi che conoscono nella versione “adulta”, sia i loro figli che potranno divertirsi con il livello più semplice dalla battuta.
Parliamo della parte grafica, quali sono state le sfide nell'affrontare una nuova versione di personaggi classici? C'è stato qualche fumetto o qualche artista che è servito di ispirazione?
A questa domanda facciamo rispondere personalmente Luca Bertelè.
Luca: Anche se nel mercato italiano ho avuto poche occasioni di utilizzarlo, ho sempre privilegiato uno stile cartoon, e In particolare lo stile più squadrato, spigoloso. È una passione che ho sin dalle mie primissime pubblicazioni dove mi rifacevo ad autori come Bruce Timm e Jim Mahfood (molto diverso da quello attuale). Negli anni ho sempre seguito il mercato dell’animazione, in particolare delle serie TV prodotte per Cartoon Network e Nickelodeon. E dei fumettisti con stili correlati; adoro Sean Galloway, Ben Caldwell, Skottie Young (prima del Mago di OZ).
Per mia fortuna lo stile che mi piace è quello che ancora viene utilizzato nella maggior parte delle serie animate attualmente in onda. E Alfredo, Sergio e Tino hanno pensato si potesse sposare bene con questo progetto!
Ho cercato di guardare poco quello che avevo intorno mentre realizzavo i personaggi. E devo dire che sono usciti dalla mia matita quasi tutti velocemente, in maniera molto naturale. Qualcuno ha subìto qualche minima variazione tra i primi studi e le strisce che potete leggere, ma mi è stata lasciata assoluta libertà nel character design che è piaciuto alla prima occhiata!
L'impostazione grafica avrà lo schema fisso delle 4 vignette o varierà andando avanti?
Al momento, per una questione pratica che ci permette di presentare le strisce sia nel formato orizzontale sul sito che rimontate a quadro per Facebook, credo sia la soluzione migliore.
Ma non escludiamo la possibilità di variare il formato qualora ce ne fosse la necessità.