Radium: la parola a Cinci, disegnatore di Zeroi
- Scritto da Redazione Comicus
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Mancano ormai 24 ore al raggiungimento dell'obiettivo per il crowdfunding di Zeroi, la nuova proposta Radium. Per l'occasione, abbiamo un po' approfondito la nostra conoscenza con Cinci, disegnatore del progetto.
Ciao Cinci, bentornato su Comicus.
Raccontaci, come ti sei avvicinato al mondo del fumetto?
Ho sempre letto tanti fumetti e ho sempre scarabocchiato. Un giorno ho associato le due cose e mi sono detto "perché no?".
La versione romantica della storia però è che anni fa mi ruppi un dito della mano destra e, in cerca di qualche attività per tornare a usarla, mi iscrissi alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. Trovai la pubblicità della scuola su una rivista. Ricordo ancora che, mentre realizzavo la cosa, i miei occhi continuavano a fare avanti e indietro dalla mano ingessata alla pubblicità... per 5 minuti buoni!
Ero talmente carico che partecipai alle prime lezioni disegnando con la mano sinistra!
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
La domandona delle domandone!
Mi riprometto sempre di sfoltire la lista, anche perché a me piace proprio avere i fumetti dei miei disegnatori preferiti vicino a me sul tavolo da disegno mentre lavoro. Siccome la mia scrivania è piccola e non c'è posto per tutti mi tocca fare una cernita.
Però, voglio dire, è un po' come decidere 10 dischi da portarsi su di un isola deserta... un bel casino!
Mettiamola così, ci sono due gironi: nel primo ci sono i nomi dei "must", come Moebius, Kirby, Pratt, Carl Barks, ecc., autori essenziali dei quali ogni "fumettiere"che si rispetti deve aver almeno letto un lavoro.
Nel secondo ci sono i miei preferiti, quelli che sento più vicini. Quelli che rappresentano la direzione in cui vorrei andare, pensando al mio ideale di fumetto. Sono lì da anni (qui si parla proprio di legame affettivo!) li guardo, li seguo, li studio tanto e loro in cambio non mi deludono mai! Qui ci trovi: Jeff Smith, Uderzo, Cavazzano, Bernet, Guy Davis (ahimè, fuori dal fumettomondo oramai), Pau, Yoann e negli ultimi anni... rullo di tamburi... Lorenzo De Felici (che per me è uno dei più fichi al momento qui in Italia, oltre a essere una persona meravigliosamente squisita!).
C'è da dire però che molti altri disegnatori che seguo non sono fumettisti, ma animatori... e qui la lista si fa davvero lunghissima.
Ci racconti il tuo flusso di lavoro tra digitale e analogico?
Mah, a dire il vero io sono uno da matita di legno e china. Per Zeroi però ho scelto di passare al digitale (per le matite, le chine le faccio sempre manualmente), ma solo per una questione di comodità.
Insomma, faccio le matite in digitale, stampo il tutto in blu su un bel foglietto e inchiostro a pennello, infine scansiono e ripulisco.
Ci racconti qualcosa sull’inchiostrazione?
Lavoro a pennello e faccio praticamente tutto con quello strumento. Alcune cosine le aggiungo con la bic o con qualche pennarello, ma faccio in modo di non usare mai, nel limite del possibile, squadre e righelli. L'imperfezione del segno, secondo me, conferisce vitalità al disegno... c'è qualcosa di magico nella linea tremolante!
Ogni tanto inserisco qualche macchietta o puntino qua e là nella vignetta perché mi piace sporcare la tavola... sempre per il discorso detto sopra.
Ho provato a inchiostrare in digitale, ma non mi convince il risultato. Non rende come vorrei!
Qual è il personaggio di Zeroi al quale sei più legato?
Magnitudo. Amo il retrogaming e, come alcuni hanno giustamente notato, parte del suo lato estetico si rifà all'amatissimo russo di Street Fighter.
Ma non solo per quello, il personaggio in se è molto più complesso e profondo di quanto si possa pensare.
Poi vabbè, mi piace studiare l'anatomia e stravolgerla, e i personaggi muscolosissimi si prestano un sacco!
Ci racconti la tua esperienza con Radium?
Stupenda!!! Radium è una seconda casa, piena di gente che ha una visione del fumetto quasi cavalleresca. Qui le cose si fanno con amore e ci si batte per le proprie idee, spalla a spalla.
Ho avuto modo di conoscere dei professionisti pazzeschi e di vederli in azione, stringere amicizie con appassionati della nona arte come me e di confrontarmi con la loro visione del fumetto.
In chiusura, quali sono i tuoi progetti futuri?
In generale voglio disegnare il più possibile. Ho capito che questo è quello che vorrei fare a tempo pieno e ho intenzione di dedicarmici senza mai voltarmi indietro.
Parlando di progetti veri e propri, ci sono alcune propostine che volano nell'aria, ma vedremo, una cosa alla volta. Vabbè dai, facciamo due!
Redazione Comicus
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