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Il nuovo Spider-Man: intervista a Max Brighel

spider-man_nCon un film in uscita il prossimo 4 luglio e con il rilancio delle testate a lui dedicate, questo è sicuramente il momento dell'Uomo Ragno.
In particolare, con lo scorso numero la testata italiana ha festeggiato i suoi 25 anni di vita, mentre con il numero attulamente in edicola (con tanto di variant da fumetteria) Spider-Man iniza un nuovo ciclo editoriale diventando mensile dividendo sempre la scena con il suo fratellino minore Spider-Man Universe.

Per l'occasione, e in attesa dello speciale esclusivo sul film, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Max Brighel, storico curatore della testata.

Ciao, Max.
In questi 25 anni, in quanto a fortuna e diffusione, qual è stato il momento migliore per L'Uomo Ragno/Spider-Man? E quali ragioni secondo te hanno concorso?

Sarebbe davvero bello saperlo! Sinceramente, non ne ho idea. Di sicuro, i lettori italiani adorarono la nuova Saga del clone degli anni 90: un ciclo di storie durato qualcosa come 2.500 pagine e non sempre di buon livello qualitativo. Per me, il momento migliore è forse coinciso con la saga Un nuovo giorno (Brand New Day): il cast di autori e disegnatori era - ed è sempre stato per tutta la sua durata! -  di altissimo livello.

Quanto hanno influito i passati film sulle vendite dell'albo? Per la vostra ormai ampia esperienza generale, i film aiutano le vendite dei fumetti? E se sì, questo aiuto si rivela solido nel lungo periodo, oppure tende ad esaurirsi nel tempo?

Valutando semplicemente la nostra classica di vendite mensile, pubblicata sul sito e nell'inserto “Daily Bugle”, ti direi proprio di sì. Di sicuro, i personaggi vengono riscoperti (ma anche scoperti) quando esce un nuovo film. Spero poi che i lettori restino a bordo, se trovano storie di loro gradimento.

Eventi come il cambio di titolo da L'Uomo Ragno a Spider-Man, svolte epocali nelle storie come Brand New Day o novità nella periodicità del titolo, quanto influiscono sulla ricezione del pubblico? In altre parole, comportano molti cambiamenti, o la "fedeltà" dei lettori al titolo è un vincolo più forte?

Direi la seconda che hai detto, ma sempre basandomi sulle classifiche, oltre che sulle lettere che ricevo mensilmente: abbiamo per fortuna dei lettori molto fedeli. (Grazie grazie grazie!). Ricordo poi che L'Uomo Ragno è uscito mensilmente dal maggio 1987 all'aprile 1989, per poi diventare quindicinale.

Come hai visto cambiare Peter Parker e il suo mondo (e anche il modo in cui viene raccontato) negli ultimi 25 anni?

(Imitando Rutger Hauer/Roy Batty in Blade Runner). Ho visto evoluzioni e involuzioni a seconda degli autori e delle mode. Ho visto amare disegnatori tremendi e odiare illustratori sublimi. Ho visto lettori arrabbiarsi ferocemente per svolte narrative che, in cuor loro, ben sapevano che sarebbero durate pochissimo. Ho visto sparire le nuvolette dei pensieri per essere trasformate in box con lettering di colore diverso a seconda del personaggio. Ho visto trame interessanti dimenticate dallo stesso sceneggiatore nel giro di un mese. Ma soprattutto ho visto Peter cambiare radicalmente per ritornare esattamente quello a cui ero abituato sin da piccolo.

Con un quarto di secolo alle spalle per il "giornalino", intravedi all'orizzonte minacce per questo formato da parte dei nuovi canali digitali?

Mi sembra di notare varie domande tra le righe. Provo a rispondere a tutte. Per adesso, l'edizione italiana dei fumetti Marvel uscirà solo in formato cartaceo, e ignoro quando questo cambierà. È poi sicuramente possibile che fumetti di altro genere, disponibili solo in formato digitale, vengano letti da un maggior numero di persone rispetto a quelli Marvel. Anzi, di sicuro c'è qualche sito Internet con fumetti (o strisce a fumetti) di autori italiani dove il numero delle visite supera quello delle copie vendute di Tex, Diabolik o Topolino. In generale, anche pensando a questa eventualità, credo che i fumetti possano ancora avere lunga vita. Dopotutto, il comic book moderno sembra risalga al 1933 e non credo possa sparire così facilmente... In effetti, né i videogame né vere e proprie piogge torrenziali di cartoni animati in TV (tutti temutissimi negli anni 80/90) sono riusciti a farceli dimenticare.

Dal tuo punto di vista, quali vantaggi porterà la suddivisione del materiale ragnesco in due testate?

La divisione c'è sin da gennaio, quando è uscito il n. 1 di Spider-Man Universe, testata che contiene innanzitutto le avventure del nuovo Venom. Da giugno, alle storie del V-Man si affiancheranno anche quelle del Tessiragnatele, tratte inizialmente dalla nuova collana Avenging Spider-Man. Dal punto di vista editoriale, entrambe le uscite mi sembrano molto leggibili singolarmente; inoltre, in questo modo, Venom può avere lo spazio che merita senza apparire come un semplice comprimario. Ripetendo più chiaramente per i non addetti ai lavori, da giugno, le nuove storie del Tessiragnatele “storico” appariranno su due differenti mensili italiani: Amazing Spider-Man (che continua internamente la numerazione de L'Uomo Ragno) e Spider-Man il Vendicatore (che continua internamente la numerazione di Spider-Man Universe).

Un tuo parere sul film. Cosa ti aspetti da "The Amazing Spider-Man"?

Uno Spider-Man battutista come nei fumetti e nei cartoni animati, e un Peter Parker meno bollito e fantozziano come quello di Sam Raimi, la cui trilogia ha comunque molti altri pregi, non ultimi dei personaggi comprimari strepitosi (zia May, Jameson, Joe Robertson, Dr. Octopus, Norman Osborn, Bruce Campbell...). Giudicando dai pochi minuti di "The Amazing Spider-Man" che ho visionato al cinema, Andrew Garfield è perfetto nel ruolo anche dal punto di vista puramente estetico: è infatti identico al Peter Parker di Steve Ditko, il co-creatore di Spider-Man. Tra parentesi, per concludere, ho amato molto il primo film del regista Marc Webb, (500) giorni insieme; e se Amazing Spider-Man sarà a quei livelli, sicuramente le vendite dei fumetti Marvel italiani ne gioveranno.

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