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Panini Digits: Intervista a Carlo Del Grande

paninidigitsopera1Dopo una falsa partenza è finalmente iniziata l'avventura digitale della Panini Comics con il lancio della applicazione Panini Digits, disponibile per iOs. Per i dettagli, tra cui maggiori informazioni sui prezzi e i primi fumetti disponibili, vi rimandiamo al comunicato ufficiale rilasciato dalla casa editrice modenese.

Abbiamo nel frattempo raggiunto per un'intervista esclusiva il responsabile del progetto, Carlo Del Grande, che ci ha fornito molti dettagli aggiuntivi.

Intervista a cura di Valerio Coppola, Gennaro Costanzo, Riccardo Galardini e Alfredo Goffredi.

Ciao Carlo, bentornato su Comicus.
Finalmente ci siamo, parte questa nuova avventura digitale per la vostra casa editrice. Puoi fare una breve cronistoria di come è nato e si è evoluto questo progetto?

Ciao a tutti e bentrovati! Sono salito a bordo di questo progetto nel maggio del 2011, ma la sua nascita risale a qualche tempo prima. Da allora abbiamo lavorato per creare un’esperienza di lettura piacevole per i nostri lettori e offrire loro il meglio del nostro catalogo USA, manga e italiano. Naturalmente in un anno di lavoro intenso abbiamo affrontato con entusiasmo ogni genere di complicazione, tra cui quelle che hanno generato il ritardo del lancio, di cui mi scuso nuovamente con chi ha dovuto attendere tanto.

Qual è il motore interno per la lettura dei fumetti digitali? La Marvel e la DC ad esempio si appoggiano a Comixology. Anche nel vostro caso avete atto riferimento a questa tecnologia oppure avete optato per qualcosa di diverso?

Abbiamo optato per qualcosa di diverso, ma per certi versi simile a Comixology. Non volevamo una semplice app per leggere fumetti, ma un sistema integrato di lettura che permettesse a chiunque di avere la propria collezione sempre a portata di mano. Siamo sulla buona strada, ma manca ancora un passo: il progetto si completerà quando rilasceremo un’app per tablet e telefoni Android a cui stiamo lavorando.

Stando alle vostre prime dichiarazioni questo progetto sarebbe dovuto partire qualche mese fa, salvo poi posporne l'inizio. Quali sono state le motivazioni del ritardo di questo lancio?

Uhm… quanto tempo avete? Partiamo dalla base: quando si parla di editoria digitale è bene ragionare con processi mentali diversi da quelli usati per l’editoria “tradizionale”. C’è chi ritiene che pubblicare fumetti o libri in digitale sia un semplice copia-incolla e, a dire il vero, c’è chi lo fa. Noi la pensiamo diversamente e concepiamo il mercato digitale come altro rispetto al cartaceo. Perciò abbiamo fatto un lavoro di adattamento che parte dalla presentazione in singoli albetti USA, con relativa cover customizzata e backcover Panini Digits a tutti i piccoli e meno piccoli dettagli relativi alla leggibilità. Il ritardo è stato frutto di alcuni intoppi tecnici legati proprio a quest’ultima. Non tutti i nostri fumetti sono adatti alla lettura su display da 9 pollici. E questo richiede interventi, a volte anche rilevanti. La buona notizia è che per il futuro ci stiamo attrezzando perché non ci siano più questi problemi.

Parliamo di numeri veri e propri: quanti titoli metterete subito a disposizione dei lettori, e quanti sono attualmente in lavorazione?

Partiamo con una trentina di albi a cui seguiranno tonnellate di altri titoli. In lavorazione ce ne sono... centinaia.
A questo proposito, ci tengo a segnalare che l’app è multilingua e contiene fumetti in Italiano, Francese, Spagnolo e Tedesco. Il lancio di oggi, infatti coinvolge quattro Paesi in contemporanea. L’impostazione dell’app è linguistica, non regionale. Perciò chiunque può leggere fumetti in tutte le lingue che preferisce, indipendentemente dal Paese da cui sta acquistando.

Cosa cambia, per la Panini, produrre un fumetto in digitale piuttosto che in cartaceo in termini di produzione, diffusione etc.?

Come dicevo prima, cambia il concetto. Partiamo dagli stessi fumetti ed arriviamo a qualcosa che in comune col cartaceo ha solo il titolo. È un altro mondo, fatto di pdf e delle sue infinite declinazioni, ePub, metadata e tante altre amenità.

In questa prima mandata non ci sono fumetti della Marvel. Immaginiamo che la situazione contrattuale sia complessa, ma quanto è lecito attendersi una versione italiana della rivoluzione digitale che sta attraversando la Casa delle Idee?

È lecito avere delle aspettative sulla Marvel. E comprensibile. Ma credo che si debba avere pazienza e iniziare a far partire seriamente il mercato dell’editoria digitale a fumetti (e non solo) in Italia. Ne riparleremo.

La digitalizzazione della nona arte viene vista da una parte come una grande opportunità mentre dall'altra, specie tra le fumetterie, come un ulteriore colpo alla già fragile economia del settore. Quali opportunità pensate possa aprire questa vostra iniziativa e cosa volete dire per tranquillizzare gli scettici?

Ogni volta che sento parlare di scetticismo o addirittura paura del digitale, mi viene in mente un esempio molto semplice. Sai perché i carrozzieri si chiamano così? Si occupano della carrozzeria delle auto, dirai. Sì, ma l’origine della parola è legata alla carrozze. C’è da presumere che in origine si occupassero di riparare carrozze. Oggi quei mezzi non esistono più, ma il mestiere è rimasto e si è adattato all’inevitabile progresso tecnologico.
Credo che questa sia la chiave: comprendere il cambiamento, seguirlo e diventarne parte. È più facile farlo che spiegarlo, ma serve convinzione e coraggio.
Sono un lettore digitale della prima ora. Uso un Kindle per leggere romanzi e un iPad per i fumetti e le riviste. Ciononostante continuo a comprare pubblicazioni cartacee.
Ecco, da qui a dieci anni, immagino un mondo in cui le pubblicazioni il cui supporto è non essenziale (quotidiani, periodici, libri in edizione economica, fumetti di largo consumo) vivano solo in formato digitale, mentre tutto il resto (fumetti in edizione deluxe, prime edizioni di romanzi, ecc.) probabilmente sopravvivranno per chi ama l’oggetto-libro. D’altronde, a parte casi legati a eventi eccezionali, chi conserva i quotidiani in casa dopo averli letti?

Contate di raggiungere un nuovo pubblico di lettori con la vostra app?

Sì. Sappiamo che i nostri lettori sono curiosi e teniamo molto al loro giudizio, ma vorremmo farci notare anche da chi non legge fumetti e si trovi davanti al proprio iPad, magari in un momento morto della giornata: all’aeroporto o in attesa dal dentista. Ecco, ci piacerebbe che più persone leggessero fumetti anche grazie a Panini Digits.

In America è nata la possibilità, acquistando alcuni titoli cartacei, di accedere gratuitamente alla copia digitale. Si tratta di una strada percorribile anche in Italia?

Le strade percorribili sono tante, ma il mercato italiano è agli albori. Da quando sono scesi in campo i big Amazon, Apple e Google, si inizia a fare sul serio. Iniziamo tenendo ben separati i canali cartaceo e digitale, ma per il futuro è difficile fare previsioni.

paninidigitsoperaProprio questo mese, con l'uscita di Avengers VS X-Men, la Marvel ha per la prima volta associato a un albo cartaceo il codice di una storia in digitale differente da quella stampata su carta. Farete vostra una manovra simile, pubblicando le stesse storie allo stesso modo, oppure semplicemente usando una modalità simile?

Adoro quello che Marvel sta realizzando. Mi riferisco anche all’assaggio di Infinite Comics di cui abbiamo potuto godere. Gli USA, come spesso accade, sono molto avanti rispetto alla realtà italiana. Mi rifaccio alla risposta precedente. Riparliamone tra qualche tempo.

Quale sarà lo scarto temporale tra le novità da edicola/libreria e la loro pubblicazione in digitale?

Valuteremo titolo per titolo. Ragionando su canali diversi, non è detto che all’uscita di un’edizione cartacea segua sempre un’edizione digitale. Di mezzo ci sono licenze, tempi di lavorazione, scelte, ecc.

Guardando i prezzi dei singoli albi non possiamo non metterli a confronto con quelli che troviamo in America, dove in genere i prezzi delle edizioni cartacee e digitali tendono a coincidere, il ché ha spesso generato qualche critica. Nel vostro caso invece la versione digitale ha un prezzo decisamente accattivante. Cosa vi ha portato a optare per questa soluzione?

Crediamo molto nei prezzi popolari per i contenuti digitali. Il compianto Steve Jobs disse: “I can tell you as one of the largest sellers of content on the internet to date – price it aggressively and go for volume.” [“Posso dirvi, in qualità di uno dei più grandi venditori di contenuti su internet: proponete prezzi aggressivi e puntate sulla grosse quantità”] Facciamo nostre le sue parole. Con i contenuti digitali serve un approccio molto diverso da quello a cui siamo abituati.

Questa nuova piattaforma, grazie alla riduzione dei costi, può essere una soluzione per le tante serie e storie rimaste inedite in Italia?

Mai dire mai. Però è importante chiarire: pubblicare in digitale non è gratis. I costi di stampa e distribuzione di un libro cartaceo incidono sul prezzo finale, ma non sono da meno quelli legati alla licenza, la traduzione, il lettering, l’editing, ecc. Questi restano per tutte le pubblicazioni, su qualunque supporto vengano proposte.

Detto questo, mi permetto di salutare i vostri lettori: godetevi un giorno importante per Panini Comics e per il fumetto digitale in Italia e fateci sentire che ci credete quanto ci crediamo noi!

Grazie e alla prossima!

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