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Cronache del Mondo Emerso: intervista a Andrea Iovinelli

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Intervista realizzata da Cris Tridello e Alfredo Goffredi

Andrea1_bwCiao Andrea e bentornato su Comicus

Ciao, grazie, e ben ritrovati!

Com'è stato ritrovarsi a lavorare con Massimo e il colorista Nicola Righi? Come siete stati scelti per questa seconda serie de "Le Cronache del Mondo Emerso"?

Ritrovarsi è stato, ed è piacevole, visto che siamo ancora nel pieno della lavorazione, perché siamo tutti e tre dei bravi e umili lavoratori, consci dei nostri pregi e dei nostri limiti, e perché ci rispettiamo. Se c’è qualcosa da dire la diciamo senza farci tanti problemi, sicuri del fatto che l’altro non si offenderà e che ci presterà ascolto.
Siamo stati scelti grazie a Massimo: lui è stato ricontattato e, bontà sua, ha fatto i nostri nomi. Siamo piaciuti alla redazione della Panini, e da lì siamo partiti... verso nuove, fantastiche avventure!

Com'è scrivere una storia ambientata in un universo non tuo? Quali compromessi devi accettare e quali sono le sfide in un progetto come questo?

È bello e divertente come scrivere una serie propria, nella misura in cui non consideri questo fatto una limitazione o un difetto. E poi riuscire a farla diventare un po’ anche tua, considerarla tale, è semplice, perché tutto ciò che aggiungi a quell’universo narrativo, anche il più piccolo e insignificante tassello, è frutto della tua immaginazione, viene dalla tua mente, e quindi diventa quasi automaticamente un pochino anche una tua creazione, sotto ogni punto di vista.
I compromessi che è necessario accettare sono quelli imposti da una qualsiasi opera che subisca un processo di adattamento e rilavorazione da parte di un altro autore: il rispetto dell’universo narrativo originario, coi suoi personaggi, le ambientazioni, gli eventi, ecc. Cercare di rimanere coerenti, senza mai tradire lo spirito che l’autore ha voluto dare all’opera, perché è ciò che i lettori, e naturalmente l’autore stesso, si aspettano.
Le sfide da affrontare sono due, per quanto mi riguarda. La prima è senza dubbio quella di riuscire ad arricchire, attraverso il mio modesto contributo, l’universo creato da Licia Troisi, aggiungendo nuovi episodi ed elementi alla storia di Nihal e al mondo delle Cronache. La seconda, quella che fa tremare un po’ le dita sulla tastiera, è riuscire ad accontentare una platea di lettori tanto ampia quanto quella delle Cronache, essere capaci di non deludere le loro aspettative, regalando loro una lettura divertente, avvincente e originale, nel senso di inedita. Speriamo di riuscire nella duplice impresa.

Quanto e come hai interagito con Licia Troisi per questo progetto?

Il contributo di Licia è stato importante e prezioso. Si è dimostrata estremamente disponibile e pronta ad accettare molto apertamente le mie proposte, senza mai irrigidirsi sulle proprie idee o sui propri gusti. Io le ho presentato quattro diverse bozze di progetto, e lei ha scelto, optando tra l’altro l’idea da me preferita. A quel punto ci siamo confrontati diverse volte per sviluppare la storia nel migliore dei modi, ed io ho voluto fortemente i suoi suggerimenti, perché sarei andato a toccare uno dei punti nodali dell’intera vicenda vissuta da Nihal, stravolgendo e capovolgendo il senso della missione da lei compiuta nella saga originale. Ci tenevo quindi in modo particolare a non andare contro le sue attese, a non fare qualcosa che non avrebbe gradito. I suoi spunti poi sono stati da me accolti e rielaborati per essere adattati alla storia che scoprirete in questa nuova miniserie.

La prima miniserie investigava i sentimenti della rabbia, paura, disperazione e odio, provati da Nihal e Sennar durante l'ultimo attacco al Tiranno. Potete darci qualche anticipazione su quello che accadrà a Nihal in questi quattro nuovi albi?

Sarà una gran bella, dura e cruda avventura, cronologicamente ambientata dopo la caduta del Tiranno. Un’avventura che porterà Nihal ad affrontare il Grande Deserto, territori inesplorati, popoli sconosciuti, creature infide, pericoli mortali.

In questa seconda miniserie Nihal è alla ricerca di un altro mezz'elfo come lei, l'esistenza del quale metterebbe in discussione la vita e il ruolo coperto dall'eroina nella guerra contro il Tiranno. La ricerca sarà, quindi, uno dei temi principali?

Be’, salvo ripensamenti, la miniserie dovrebbe intitolarsi "Il Viaggio di Nihal"...  ;)

La prima miniserie era sceneggiata da Recchioni; in questa seconda miniserie hai guardato al suo lavoro e proseguirai nella stessa strada introspettiva, o hai deciso di intraprendere un percorso tutto tuo?

Certo, ho letto il lavoro di Recchioni e questa miniserie sarà molto diversa dalla sua. L’ho già detto, e lo ribadisco: volevo che fosse una classica avventura, pura, tradizionale, anche se, spero, moderna e accattivante, nel linguaggio come nei disegni.

Se dovessi fare un confronto tra questa nuova miniserie e la scorsa in cosa diresti che differiscono, a parte la trama, ovviamente?

L’hai detto tu stesso, nella prima miniserie era predominante una certa introspezione, qui sarà l’azione ad avere il ruolo principale. Poi racconterà un episodio della vita di Nihal completamente nuovo, ideato da me, che nulla a che fare con quanto narrato nei libri. Infine, sarà un’unica storia che si dipanerà lungo i quattro volumi.

Cosa succederà dopo questa seconda miniserie? Ne è prevista un'altra, magari che veda ancora voi a dirigerla?

Dove devo firmare?...  ;)
Magari. A me piacerebbe... e significherebbe che il mio lavoro è stato apprezzato.

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