Menu

Mirco Pierfederici: da Steele a Ruse

Abbiamo l'onore e il piacere di poter intervistare Mirco Pierfederici, uno dei volti nuovi della Marvel il cui nome in questi mesi è sulla bocca di tutti grazie al rilancio di Ruse. Anche se i lettori italiani hanno potuto ammirare le sue matite su numerosi altre serie come ad esempio Dark Wolverine, in cui ha reso più cupo che mai Daken, il figlio di Logan. Ne abbiamo dunque approfittato per fare una analisi a 360° di quelle che sono state le sue esperienze artistiche, italiane ed americane, dagli esordi ad oggi.

Ciao, Mirco, e benvenuto su Comicus. Iniziamo parlando dei tuoi esordi, fino all'approdo su Jonathan Steele

CIao a tutti! Dopo l'Istituto d'Arte, ho cominciato a frequentare la Scuola Internazionale di Comics a Jesi e lì, come parte del programma, ho cominciato a disegnare delle tavole di prova da mostrare ai vari editori. All'inizio del terzo anno di frequentazione, ho conosciuto a Lucca Comics Federico Memola, al quale ho mostrato i miei lavori: un paio di mesi dopo lui mi ha ricontattato e mi ha affidato sette tavole per chiudere una storia di Jonathan Steele. E lì è iniziata la mia collaborazione con la Star Comics, durata fino al 2006

Già dal 2007 hai cominciato a realizzare alcune opere per il mercato americano. Come sei riuscito ad entrare in questo mondo competitivo?

Ho avuto il primo approccio in questo mercato grazie a David Messina, che era mio insegnante alla Scuola Internazionale di Comics: lavoravo come suo assistente per dargli una mano con le chine ed i layout. Sempre grazie a lui poi sono entrato in contatto diretto con un editor della IDW, il quale mi ha proposto di fare due numeri della serie del Doctor Who ed una storia breve di Angel

Ed arriviamo al tuo approdo in Marvel: raccontaci un po' come è andata e come è stato disegnare le prime storie, che i fan italiani hanno visto negli scorsi mesi. Quali di queste storie ti ha soddisfatto di più?

Prima di arrivare alla Marvel avevo avuto una breve pausa, per alcuni motivi personali che mi avevano allontanato dal mondo dei comics, anche se ho continuato a lavorare come colorista ed illustratore, ma non più come autore completo. Dopo questo periodo buio c'è stata però la svolta: dopo un incontro con C.B. Cebulski, ho cominciato a proporre alla Marvel storie e cover. Inizialmente ho esordito come fill-in artist per sopperire ai ritardi del disegnatore titolare, questo per X-Men Legacy, in cui ho aiutato Daniel Acuna a concludere un albo. Poi c'è stato un annual sempre degli X-Men con una mia storia breve su Gambit. Da lì sono andato avanti, con altre storie brevi di cui facevo sia le matite che le chine, fino a maggio dell'anno scorso in cui mi è arrivata la sceneggiatura del mio primo albo completo, Dark Wolverine 87. Ed è questa la storia di quel periodo che mi ha soddisfatto di più, perchè è stata la prima volta che mi sono confrontato con le 22 pagine mensili ed è stata una bella sfida

Presto in Italia verrà pubblicata la saga Age Of X, durante la quale vedremo comparire anche il tuo nome. Qual è stato il tuo apporto a questa storia?

Il mio apporto è stato relativamente minimo, poichè ho disegnato le prime pagine del prologo ed ho creato il redesign di un paio di personaggi. Il mio contributo si è esaurito qui, ma dopo questa esperienza ho firmato l'esclusiva con la Marvel

Cosa si prova a poter dire di avere un contratto di esclusiva con una casa editrice così importante?

Per me è una cosa veramente appagante, poichè ho dimostrato che il lavoro che avevo fatto negli scorsi due anni era stato apprezzato. E quando una casa editrice come la Marvel decide di investire in te è una bella sensazione: speriamo di essere all'altezza della situazione.

E veniamo a Ruse, che sancisce il ritorno del Crossgen Universe. Con questa mini hai la possibilità di lavorare al fianco di un grande sceneggiatore come Mark Waid: parlaci di questa esperienza, di come ti interrelazioni con lui e di come ritieni stia procedendo la storia.

Sul rapporto lavorativo con Waid non ho niente da ridire, perchè le sue sceneggiature sono perfette, divertenti da leggere e scritte in maniera ineccepibile. A livello umano mi ha fatto piacere, essendo io l'ultimo arrivato, venire contattato da uno sceneggiatore così importante che mi ha fatto i complimenti per aver reso bene a livello grafico ciò che lui aveva scritto: una cosa anche imbarazzante, però ripeto mi ha fatto piacere.

Su Ruse succedi a Butch Guice, che disegna le cover di questa nuova miniserie. Cosa pensi di lui? Hai cercato un confronto col suo lavoro?

Intanto lui è un mostro sacro e non ho cercato alcun confronto. Le storie da lui disegnate le ho viste ed apprezzate, tanto che "l'ansia da prestazione" era alta. La prima serie era una successione continua di splash page, che non si è voluto mantenere in questa nuova versione. Io ho fatto dunque il mio lavoro ed ho dato la mia personale interpretazione di Ruse e del suo mondo, anche perchè è la Marvel stessa che mi ha dato questa libertà creativa ed artistica, cosa che mi ha colpito favorevolmente

Infine un sogno nel cassetto, artisticamente parlando

Il mio sogno è avere la possibilità di confrontarmi col maggior numero di personaggi possibile, quelli con cui sono cresciuto ed ho sempre apprezzato. Se dovessi sceglierne due direi Spider-Man, sicuramente, e anche Nightcrawler... adesso è morto, ma speriamo in un suo ritorno

Ringraziamo dunque Mirco Pierferderici per la sua disponibilità, in attesa di vedere anche qui in Italia le sue ultime prove.

Torna in alto