Green Hornet: Marco Ricompensa
- Scritto da Gennaro Costanzo
- Pubblicato in Interviste
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
- Galleria immagini
Per tornare allo speciale, clicca qui.
Ciao Marco, benvenuto su Comicus. Puoi parlarci del volume Panini dedicato a The Green Hornet?
Il volume in formato 100%, uscito il 20 gennaio, s’intitola "I peccati del padre" e racchiude i primi cinque numeri del ciclo di Kevin Smith. Come racconta il regista nell’introduzione al volume, questa sceneggiatura avrebbe dovuto essere quella per un film su Green Hornet (ma non per quello di Michel Gondry, quello è un progetto nato successivamente) che poi non si è fatto. La Dynamite ha quindi proposto a Kevin Smith di adattare quella sceneggiatura, che stava inutilizzata in un cassetto, e farla diventare una serie a fumetti con i disegni di Phil Hester e Jonathan Lau. Azione e dialoghi fulminanti sono un marchio di fabbrica di Kevin Smith, e Green Hornet non è da meno.
Il successo del volume e della pellicola potrà portare alle stampe altro materiale, magari anche d'epoca?
Beh, chiaramente è quello che ci auguriamo. Al momento la Dynamite sta producendo un bel po’ di materiale dedicato a Green Hornet. Quello che è certo è che a giugno pubblicheremo il secondo volume del Green Hornet di Kevin Smith, che conclude il ciclo del regista statunitense sul Calabrone. Di lì in poi vedremo.
Che idea ti sei fatto del personaggio, cosa trovi di particolare in lui rispetto agli altri eroi?
Iniziamo a dire che Green Hornet è uno dei supereroi USA più vecchi e longevi. Oltre a questo fascino golden age, direi che una trovata interessante è rendere Green Hornet e Kato come due icone, un’identità segreta passata da padre a figlio all’interno delle famiglie Reid e Kato, che diventano a tutti gli effetti una dinastia di supereroi e di sidekick. Un’altra cosa estremamente affascinante è la storia di Green Hornet. Ho cercato di riassumere nell’introduzione al volume le varie tappe della “carriera mediatica” di Green Hornet, di come un personaggio nato per un radiodramma sia poi approdato a fumetti, serie TV, serial cinematografici e film per il grande schermo. Non sono in molti a esserci riusciti.
Secondo te, quali sono le caratteristiche che il personaggio di Green Hornet dovrebbe conservare nel passaggio dal fumetto al grande schermo? Cosa rende così peculiare questo supereroe?
Le idee di base del film e del fumetto sono grossomodo le stesse. Green Hornet è un eroe per caso, trascinato dagli eventi a vestire il costume, ma non per questo meno determinato. Credo che questo sia un passaggio importante e non è un caso che sia Kevin Smith, sia Seth Rogen ed Evan Goldberg lo abbiano incluso nelle loro sceneggiature, che sono state scritte indipendentemente e in tempi diversi. E chiaramente la Black Beauty. Non ci può essere un Green Hornet senza la sua macchina superaccessoriata.
Pensi che quella di Michel Gondry alla regia del film "The Green Hornet" sia stata una buona scelta?
Ho molta fiducia nel regista Michel Gondry che ho amato fin da quando girava videoclip. Inoltre Seth Rogen ed Evan Goldberg hanno mostrato con "Strafumati" ("Pineapple Express") di saper scrivere un eccellente buddy-movie. Le premesse ci sono tutte.
Nel film di Gondry il protagonista è piuttosto buffo e maldestro, mentre il personaggio di Kato, più serio e riflessivo, è rappresentato come il vero eroe della storia. Questa immagine corrisponde alla figura di Kato nel fumetto?
Sì, esiste un passaggio del genere anche nel fumetto. Il padre di Britt Reid Jr., il Calabrone Verde originario, in realtà non vuole che il figlio sia obbligato a vestire il manto del Green Hornet. Ma il passato viene a bussare alla sua porta e Junior non potrà far altro che seguire la via del padre. Il Kato del fumetto è in realtà una ragazza, bella e letale, nata e cresciuta per prendere il suo posto accanto al Green Hornet. Ci vorrà un po’ prima che i due prendano le misure del loro rapporto, e i loro continui battibecchi servono un po’ come succede per il ruolo, il cosiddetto romantic interest, che nel film ha il personaggio di Cameron Diaz.
Green Hornet è stato un personaggio molto popolare nel passato: credi che fra il film, i nuovi fumetti e il resto possa conquistare il pubblico di oggi?
Credo che la fortuna di un eroe stia negli autori che lo interpretano declinandolo in un linguaggio sempre nuovo e corrente. Al mito di Green Hornet ha contribuito gente come George W. Trendle e Bruce Lee in passato, mentre più recentemente autori come Michel Gondry, Kevin Smith e Seth Rogen l’hanno ridefinito. Con talenti del genere è difficile che il pubblico possa rimanere indifferente.
Galleria immagini
https://www.comicus.it/mainmenu-interviste/item/47794-green-hornet-marco-ricompensa#sigProId08e595e778