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Mattia Naliato: Bambini

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Intervista a cura di Carlo Coratelli

Innanzitutto l'introduzione di rito. Presentati ai lettori di Comicus.

Un saluto a tutti i lettori di Comicus. Da tempo seguo questo sito e partecipo al forum. Non c’è molto da dire su di me. Con lo pseudonimo StudioPazzia firmo i miei lavori. Nonostante nella vita di tutti i giorni faccia ben altro, ho sempre disegnato e cercato di realizzare i miei fumetti. L’anno scorso ho collaborato alla fondazione del gruppo Comic’s Trip che si prefigge lo scopo di portare avanti iniziative riguardanti il fumetto. Sono stato contatto per rispondere a questa intervista per la mia strip Bambini. Da non crederci!

Come è nata la serie Bambini?

Non saprei descrivere in modo preciso il processo che mi ha portato a realizzare Bambini. Per un po’ di tempo ho avuto il desiderio di creare una mia striscia, mi piaceva l’idea di un fumetto che potesse realizzarsi nello spazio di una singola tavola ma avesse anche la potenzialità di un racconto continuativo. Diciamo che, dopo aver letto un bel po’ di Calvin & Hobbes e aver superato quel perenne tentennamento che mi perseguita, mi son buttato. I primi personaggi erano lì da un po’ che aspettavano di essere disegnati. Ho iniziato quindi ad inserire i primi episodi sulla mia pagina myspace, poi ho aperto un blog su blogspot (studiopazzia.blogspot.com) nel 2007, dove ho pubblicato la striscia. Verso la fine dell’anno scorso, ho deciso di proporre Bambini sulla piattaforma shockdom. Questa serie nasce dalla volontà di esprimere, e ritrovare, il lato infantile che è in me e nel lettore.

La forza di questa serie, graficamente, sta in questo tratto di matita molto forte che riesce perfettamente a descrivere la leggerezza di un mondo come quello dei bambini. Le tue strisce sono sempre in bianco e nero. Hai mai pensato di passare al colore o credi che questo possa influire sull'aspetto della striscia?

Come “sempre in bianco e nero”?! E il verde dei capelli dell’Omino Verde dove lo metti? Scherzi a parte, hai proprio centrato il punto! Quello che continuo a ricercare è l’immediatezza del segno. Vorrei poter trasportare su carta la spontaneità di una storia quasi d’improvvisazione. Ricordo un’intervista di Quino in cui affermava che si può distinguere tra “disegnatori” e “pittori”: i primi pensano in bianco e nero, i secondi per colori. Io concordo appieno su questo riconoscendomi nella categoria dei disegnatori.
Non credo che il colore, considerando anche le mie attuali abilità di disegno, possa essere d’aiuto alla realizzazione della mia striscia.
Posso dire, però, che timidamente mi ci sto avvicinando nelle illustrazioni dei Bambini.

Leggendo i commenti dei lettori, si nota come Bambini venga spesso paragonata al Calvin & Hobbes di Bill Watterson. Un complimento non da poco. Quali sono, oltre a Watterson, gli autori da cui hai tratto ispirazione per questa serie?

Eh eh! Effettivamente è un commento che mi mette sempre un po’ in imbarazzo, ma che non posso non apprezzare. Come spiegavo sopra, la strip di Bill Waterson, più che di ispirazione, mi ha dato proprio la spinta a tentare con una mia serie. I temi del mondo dell’infanzia vista attraverso gli occhi dei bambini sono comuni, ma non mi sono mai azzardato a voler emulare Calvin & Hobbes. Il risultato sarebbe stato impietoso.
Posso dire che per me non c’è nessuno che mi sia d’ispirazione e, allo stesso tempo, lo sono tutti gli autori che ho imparato ad apprezzare. Credo di assorbire inconsciamente ciò che più mi attrae negli altri autori, cercando di riproporre nei miei disegni ciò che più può essere utile narrativamente.
È successa però una cosa curiosa. Ho iniziato a prendere come riferimento per il disegno Jaime Hernandez (co-autore della serie Love & Rockets), fumettista geniale. Continuando con la lettura dei suoi volumi ho trovato che anche lui aveva disegnato storie con protagonisti dei bambini!

Marco, Cerotto, Simone, Alex, Chiara, Stefano e l'Omino Verde. Quale tra questi è il tuo personaggio preferito, e hai in mente di crearne altri in futuro?

All’elenco mancano due personaggi (anche se non son esattamente bambini). Per chi segue Bambini solo su Shockdom faranno la loro apparizione a breve. Per quanto riguarda la domanda non posso dire ci sia un preferito. Ognuno ha un suo perché ed un suo ruolo. Sicuramente posso dire chi non sopporto: l’Omino Verde! Eh eh!
Per quanto riguarda la creazione di altri personaggi: potrei anticipare che, dato mi è stata fatta notare una minoranza da parte del “gentil sesso”, sta per arrivare un nuovo personaggio per recuperare… O no?

La tua serie è nata da poco ma ha già avuto un ottimo riscontro. Quali sono i tuoi bilanci e progetti per il futuro?

Il bilancio per la serie è sicuramente positivo. Gli apprezzamenti ricevuti mi spingono a continuare e a migliorarmi. Progetti futuri: sicuramente continuare a disegnare Bambini, per me e per chi l’apprezza, e chissà di conquistare qualche nuovo lettore. Nell’imminente futuro ho in programma di smettere di pubblicare la strip su blogspot per continuarla solo su Shockdom. È probabile che dalla strip 50 la serie passerà ad una cadenza settimanale, questo per riuscire a mantenerla il più regolare possibile. Certo, c’è il desiderio di una versione cartacea di Bambini. Ma è ancora presto per parlarne seriamente.

Puoi descriverci la realizzazione di una tavola di Bambini?

Ogni tavola ha un po’ vita a sé. Solitamente c’è un’idea di base per un episodio. Nella gran parte dei casi arrivo a disegnare quest’idea quando ne sento il bisogno.
Potrei dividere le strip in due categorie. Quelle che si basano più sui dialoghi e quelle che hanno nella parte visiva il loro punto di forza. Nelle prime i personaggini continuano a provare le loro battute nella mia mente. Nelle seconde cerco di improvvisare il più possibile quando mi metto a disegnarle. Questo mi permette di divertirmi il più possibile. Capita a volte che non so proprio cosa succederà. Insomma: cerco di lasciare spazio ai bambini più che al mio ego di autore.
Per quanto riguarda la parte più concreta: inizio tracciando la griglia di base su un semplicissimo foglio A4. Un disegno molto veloce e abbozzato a matita. Ripasso poi ad inchiostro. Scansiono.  Rielaboro con Photoshop pulendo la tavola, creando i riquadri delle vignette ed inserendo il lettering. Se necessario, aggiungo i retini o dei toni di grigio nelle scene di fantasia. Ridimensionata per la pagina web la tavola è pronta per essere postata.
Vorrei concludere ringraziando tutti quelli che hanno letto Bambini incoraggiandomi a continuare con i loro commenti e apprezzamenti. Un grazie ai bambini che ho incontrato finora.


Carlo Coratelli
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