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Mono: Sergio Badino e Daniele Bonomo

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Ciao ragazzi, benvenuti su Comicus.

Da qualche numero siete gli editor di Mono, la rivista Tunué che presenta mono-tavole di artisti famosi ed emergenti. In che modo siete approdati sulla rivista e come vi siete preparati ad affrontare una rivista impegnativa come Mono?

SB & DB: Un saluto a tutti i lettori di Comicus! È stato l’editore a contattarci per chiederci di occuparci della direzione artistica della rivista. La prima cosa che abbiamo fatto è stata un elenco di modifiche il cui scopo era quello di far fare alla pubblicazione il salto di qualità di cui aveva bisogno. Da periodico a diffusione prettamente fieristica a rivista vera e propria adatta a una distribuzione libraria, quindi diretta a un pubblico diverso, più vasto di quello dei semplici appassionati di fumetto.

Cosa rende interessante, a vostro avviso, questa rivista?

SB & DB: L’attenzione a temi sempre nuovi, ma attuali, e il fatto che siano affrontati con rispetto, ma anche con umorismo, con un taglio ironico. Cerchiamo di tener d’occhio la società, l’attualità, come nel numero sulla crisi o in quello in uscita, sui “piccoli”.

Il passaggio di consegne da Algozzino e Rizzo a voi ha comportato qualche tipo di variazione nella gestione e nella pubblicazione della rivista? Avete parlato con loro durante questa fase di passaggio?

SB & DB: Non abbiamo parlato con loro, ma sappiamo che il nuovo corso della rivista è di loro gradimento. Sebbene Mono mantenga l’idea portante dei due fondatori – un tema affrontato da ciascun autore in un’unica tavola – quella di adesso è di fatto un’altra rivista. Intanto c’è una maggiore attenzione a tematiche forti, che possano interessare il maggior numero di lettori possibile, come accadeva per le storiche riviste “di fumetti” di una volta ("Linus", "Cuore", "Frigidaire"…). La parte redazionale è stata rivoluzionata: le rubriche non sono più scritte da semplici appassionati, ma da professionisti che operano in altre realtà editoriali importanti ("Scuola di Fumetto", "35mm", "Satisfiction", "Il Mucchio"); per non parlare dell’abbinamento copertina-intervista, con cui abbiamo deciso di coinvolgere di volta in volta un autore dei cosiddetti “big” per farci raccontare qualcosa di sé e di cosa pensi a proposito del tema scelto. C’è poi il monOne, il paginone centrale stile Playboy, dove collochiamo la tavola più “posterizzabile” del numero. La parte che abbiamo lasciato sostanzialmente invariata è quella dei racconti, da sempre curata dall’ottimo Angelo Orlando Meloni.

Come vi rapportate con gli artisti che contattate?

SB & DB: Cerchiamo di seguirli, di non abbandonarli a loro stessi fino al momento della consegna della tavola. Stiamo attenti a far scegliere loro – nel rispetto del tema del numero – la declinazione più congeniale e soprattutto li teniamo aggiornati sul procedere dei lavori, sulle presentazioni, sulle iniziative legate alla rivista. Noi siamo autori a nostra volta, ancor prima che direttori artistici, e sappiamo che gli artisti collaboratori sono la parte più importante di una pubblicazione, senza i quali il prodotto finito non potrebbe esistere.

Da autori, quale sfida comporta narrare qualcosa avendo una sola tavola a disposizione?

SB & DB: È la sfida del fumetto, ma anche del cinema: quella della sintesi. Con una tavola sola, poi, la prova è anche più ardua perché si deve condensare ogni intenzione narrativa nell’arco di poche vignette. Spessissimo – dato che abbiamo la fortuna di lavorare con autori davvero in gamba – i risultati sono strabilianti.

Il numero 8, in uscita, è intitolato “Mono dei Piccoli”. Un chiaro omaggio al mitico Corrierino e alle letture d’infanzia. Quali sono i vostri ricordi legati a questa rivista e in generale alle prime letture fumettistiche?

SB & DB: Le prime letture – fumettistiche e non – sono quelle che poi ti porti dietro perché, in qualche modo, ti restano dentro e ti influenzano. Ne eravamo ben consci durante la scelta del tema. Tanto più considerando che – a costo di sembrare dinosauri – ai nostri tempi l’offerta di pubblicazioni per ragazzi era assai più variegata di oggi.

Cosa ci dobbiamo aspettare da questo numero 8 in uscita?

SB & DB: Oltre che una rivista per bambini – con tavole a fumetti pensate e realizzate appositamente per loro – si tratta di una riflessione sul mondo dell’infanzia, a 360°. Non a caso abbiamo dedicato il Mono dei Piccoli a Gianni Rodari e ai cent’anni del "Corriere dei Piccoli". Abbiamo inoltre messo in piedi uno scambio di visibilità con la storica rivista "Andersen – Il mondo dell’infanzia", fondata dall’indimenticabile Gualtiero Schiaffino.

Una curiosità, come scegliete gli argomenti di ogni numero? Vi confrontate con l’editore per la scelta o per qualche altro singolo aspetto?

SB & DB: Sì, per la scelta del tema ci confrontiamo con l’editore, in particolare con Massimiliano Clemente, il direttore editoriale di Tunué. L’argomento di volta in volta è scelto sulla base di convergenze – l’uscita di Mono coincide, mettiamo, con una data per qualche motivo significativa – o di motivi legati all’attualità.

Mono ha anche un concorso per autori emergenti. In base al materiale che vi arriva, come giudicate il livello medio delle proposte? In base a quali elementi scegliete le storie vincitrici dei concorsi dei singoli numeri?

SB & DB: Arriva un po’ di tutto. Da tavole amatoriali, quando non decisamente dilettantesche, a lavori semiprofessionali e a volte del tutto professionali. Il criterio di scelta dei vincitori è anzitutto l’aderenza al tema, e poi l’abbinamento soggetto-sceneggiatura-disegni.

Mono ha anche finalità benefiche. Potete illustrarci cosa prevede la vostra iniziativa in tal senso?

SB & DB: Da quando esiste, Mono sostiene un bambino adottato a distanza tramite l’associazione Intervita ONLUS. Ora stiamo supportando Mahamadou Moussa Sylla, un ragazzo del Mali. In occasione del numero sui piccoli – visti tutti gli abusi che i minori sono costretti a subire anche da parte di persone di cui in teoria dovrebbero fidarsi perché incaricate della loro educazione – ci pare un fatto di particolare rilievo.


Gennaro Costanzo
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